"ESSERE FOLLI NON SIGNIFICA
ESSERE MALVAGI. lui ERA IL DEMONIO
SULLA TERRA. A.B.T.
Com'era possibile che tanti
tedeschi credevano in
Hitler e che si fecero
trascinare nella più grande
tragedia della storia
Premessa
Adolf Hitler arrivò al potere
nel 1933 dopo regolari
elezioni politiche. Appena
sei anni dopo trascinò
mezzo mondo nella più
grande carneficina
dell'umanità: la seconda
guerra mondiale con
55 milioni di morti.
Per capire come questo
Per capire come questo
era possibile bisogna
ripercorrere la biografia
di Hitler insieme alla
storia della Repubblica
di Weimar che vide la
sua ascesa al potere.
Il fatto che questa
Il fatto che questa
conferenza sia incentrata
sulla figura di Adolf Hitler
non significa che il nazismo
e la seconda guerra mondiale
fossero opera di una persona.
Ma per capire i tedeschi
(che non significa giustificarli)
è necessario farlo, perché
al centro del nazismo c'era
sempre la figura di Hitler e
la grande maggioranza dei
tedeschi era sedotta da
Hitler, dalla sua ideologia,
dal suo carisma, dalle sue
dote oratorie e dai suoi
presunti successi.
Cosa vuole Hitler?
- La teoria razziale
Al centro della teoria
di Hitler sta l'idea
della razza. Tutta
la storia, dice Hitler
nel suo libro "Mein Kampf",
è solo espressione
dell'eterna lotta tra le
razze per la supremazia.
La guerra è l'espressione
naturale e necessaria
di questa lotta in cui il
vincitore, cioè la razza
più forte, ha il diritto di
dominare. L'unico scopo
dello stato è mantenere
sana e pura la razza e
creare le condizioni
migliori per la lotta per
la supremazia, cioè per
la guerra. E la guerra è
l'unica cosa che può
dare un senso più
nobile all'esistenza
di un popolo. Di tutte
le razze quella cosiddetta
"ariana" o "nordica" è,
secondo Hitler, la più
creativa e valorosa, in
fondo l'unica a cui
spetta il diritto di
dominare il mondo.
Tradotto nella realtà
Tradotto nella realtà
questo significava per
Hitler prima l'unificazione
del continente europeo
sotto il dominio della
nazione tedesca, per
cercare poi nuovo spazio
vitale all'est, cioè in
Polonia e in Russia. Ma
questo doveva essere,
come scrive Hitler, solo
il preludio dell'ultima
grande sfida, dello
scontro finale contro gli
Stati Uniti. É un fatto s
ingolare e molto
significativo, che
l'andamento reale
della seconda guerra
mondiale rispecchia
quasi esattamente
questa teoria, che Hitler
aveva sviluppato 14
anni prima dell'inizio
della guerra. É un
esempio lampante
della testardaggine
con cui Hitler seguiva
le proprie idee e cercava
di applicarle a tutti i costi,
una caratteristica che
si nota spesso in lui.
Ci sono numerose
Ci sono numerose
contraddizioni e
imprecisioni nella
teoria razziale di Hitler.
Già il concetto di base,
la "razza ariana", è
un'assurdità storica.
Inoltre Hitler confonde
spesso "razza" con
"popolo" o "nazione",
confonde i concetti
"tedesco", "germanico"
e "ariano". Ma probabilmente
tutto questo non è molto
importante per Hitler, dato
che alcuni capitoli più avanti
scrive con molta franchezza
"la propaganda non ha
il compito di essere vera,
ha invece l'unico compito
di essere efficace."
Infatti, questa propaganda
Infatti, questa propaganda
doveva rivelarsi molto
efficace. Sicuramente al
disoccupato tedesco faceva
piacere sentire che in
fondo non era un piccolo
disgraziato ma uno che
apparteneva a una razza
superiore. Parlando del
suo futuro Reich Hitler
promette : "Essere uno
spazzino in un tale Reich
sarà onore più alto che
essere un re in uno stato
estero".
Hitler fa sparire
la disoccupazione ...
Quando, nel gennaio
del 1933 Hitler diventa
Cancelliere, in Germania
c'erano 6 milioni di
disoccupati. Hitler ha
conquistato molti
con la sua promessa
di mettere fine alla
disoccupazione e alla
crisi economica e
psicologica del paese.
Dopo solo 4 anni,
nel 1937, i disoccupati
sono quasi del tutto
spariti, si è raggiunta
la piena occupazione.
E la cosa ancora più
sorprendente è che
prezzi e salari sono
rimasti stabili, senza
un'ombra di inflazione
e tutto questo mentre
negli altri paesi la crisi
continua. É successo
quello che nessuno
aveva creduto. Non
c'è più la disperazione
degli ultimi anni della
democrazia, adesso
si ricomincia a sperare
e a godersi un modesto
benessere. Milioni di
operai che prima
votavano socialdemocratici
o comunisti scoprono
ora con sorpresa che
proprio Hitler, il nemico
numero uno, ha riportato
pane e lavoro.
La lotta contro
gli ebrei
Anche la lotta contro
gli ebrei inizia fin dal
1933, e quasi subito
cominciano a fuggire
decine di migliaia di
ebrei. Quelli che sono
costretti a rimanere
subiscono ogni tipo
di umiliazioni da parte
delle SS e della GESTAPO,
cioè la polizia politica e
dello stato. Perdono il
lavoro e i diritti civili,
sono insultati quotidianamente
dalla stampa e devono
subire, senza potersi
difendere, le leggi razziali
che restringono man
mano qualsiasi possibilità
di una vita normale.
Ma in questa lotta,
Ma in questa lotta,
Hitler non riesce a
coinvolgere del tutto
la popolazione tedesca.
Quando le bande di
nazisti spaccano i vetri
dei negozi degli ebrei
e bruciavano le sinagoghe,
la gente non partecipa
come Hitler sperava,
piuttosto è spaventata
o imbarazzata, molti
si vergognano, non
capiscono bene il
perché di tutta questa
violenza e alcuni
esprimono anche
compassione. Ma
un'aperta ribellione
contro queste barbarie
non c'è mai, neanche da
parte delle chiese cattoliche
o protestanti.
Ma il culmine della follia
Hitler lo raggiunge con gli
ordini il 18 e 19 marzo
del 1945, quando le
truppe alleate sono già
entrate in Germania e
stanno per sferrare
l'ultimo attacco decisivo.
Il 18 marzo Hitler ordina:
"Tutta la Germania
occidentale interessata
dall'offensiva americana
è da evacuare".
All'obiezione che non
ci sono i mezzi di trasporto
necessari, Hitler
dice: "Allora che
vadano a piedi !
" E il giorno dopo
ordina: "Tutti gli impianti
militari di trasporto,
di comunicazione, di
industria e di rifornimento,
cosi come tutti i beni
materiali che al nemico,
adesso o in futuro,
potrebbero essere
utili sono da distruggere.
" Questa è praticamente
la condanna a morte
della Germania. E
quando persino i più
fedeli protestano,
rispose con voce
gelida: "Se la guerra
sarà persa, sarà
condannato anche il
popolo. Non è
necessario tener
conto della base di
cui il popolo ha bisogno
per la sopravvivenza.
Al contrario, è meglio,
distruggere persino
questa. Perché
il popolo si rivelato
quello più debole, e
il futuro appartiene
al popolo dell'est che
ha dimostrato di essere
più forte. Tanto, quello
che rimane della
Germania dopo questa
guerra sono i più deboli,
i più forti sono già caduti
sul campo di battaglia."
Non si può dire che Hitler
Non si può dire che Hitler
non fosse coerente per
quanto riguarda la sua
teoria razziale.
I tedeschi avevano
I tedeschi avevano
dimostrato di non essere
degni del ruolo assegnato
loro da Hitler e quindi
dovevano essere puniti.
Per fortuna, questi ultimi
ordini di Hitler non sono
più stati eseguiti, anche
se non mancarono i tentativi
di farlo e ancora negli
ultimi giorni della guerra
furono uccisi decine di
"traditori della causa
tedesca", che si
opponevano all'esecuzione
di questi ordini.
Il popolo al quale Hitler
Il popolo al quale Hitler
ha recato più danni è
stato, a parte gli ebrei e
i russi, proprio il popolo
tedesco. All'inizio Hitler
voleva la Germania
come dominatrice del
mondo, alla fine voleva
la sua distruzione. Si
è avvicinato più al
secondo che al primo
obiettivo. 55 milioni di
morti e 35 milioni di feriti
sono il bilancio agghiacciante
di questa guerra. E la
responsabilità, questo è
fuori ogni dubbio, è
unicamente della
Germania di Hitler.
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