Lasciate ogne speranza, Voi ch' intrate...

Vi aspetta un viaggio nella Cultura, nella Filosofia, nella Poesia, nella Sociologia, nel Gossip......by Phil :-)































domenica 25 gennaio 2015

LA SHOAH: DISTRUZIONE, CATASTROFE= HITLER(PER NON DIMENTICARE).

"ESSERE FOLLI NON SIGNIFICA
ESSERE MALVAGI. lui ERA IL DEMONIO
SULLA TERRA.   A.B.T.

Com'era possibile che tanti  
tedeschi credevano in 
Hitler e che si fecero 
trascinare nella più grande 
tragedia della storia

Premessa

Adolf Hitler arrivò al potere 
nel 1933 dopo regolari
 elezioni politiche. Appena
 sei anni dopo trascinò
 mezzo mondo nella più 
grande carneficina 
dell'umanità: la seconda 
guerra mondiale con 
55 milioni di morti.

Per capire come questo
 era possibile bisogna
 ripercorrere la biografia
 di Hitler insieme alla
 storia della Repubblica
 di Weimar che vide la
 sua ascesa al potere.

Il fatto che questa 
conferenza sia incentrata
 sulla figura di Adolf Hitler
 non significa che il nazismo
 e la seconda guerra mondiale 
fossero opera di una persona.
 Ma per capire i tedeschi 
(che non significa giustificarli) 
è necessario farlo, perché 
al centro del nazismo c'era 
sempre la figura di Hitler e 
la grande maggioranza dei
 tedeschi era sedotta da 
Hitler, dalla sua ideologia, 
dal suo carisma, dalle sue
 dote oratorie e dai suoi
 presunti successi.

Cosa vuole Hitler?

 - La teoria razziale

Al centro della teoria
 di Hitler sta l'idea
 della razza. Tutta
 la storia, dice Hitler
 nel suo libro "Mein Kampf", 
è solo espressione 
dell'eterna lotta tra le
 razze per la supremazia.
 La guerra è l'espressione
 naturale e necessaria
 di questa lotta in cui il
 vincitore, cioè la razza
 più forte, ha il diritto di
 dominare. L'unico scopo
 dello stato è mantenere 
sana e pura la razza e
 creare le condizioni
 migliori per la lotta per
 la supremazia, cioè per
 la guerra. E la guerra è
 l'unica cosa che può
 dare un senso più
 nobile all'esistenza 
di un popolo. Di tutte 
le razze quella cosiddetta 
"ariana" o "nordica" è,
 secondo Hitler, la più 
creativa e valorosa, in
 fondo l'unica a cui 
spetta il diritto di 
dominare il mondo.

Tradotto nella realtà 
questo significava per
 Hitler prima l'unificazione
 del continente europeo
 sotto il dominio della
 nazione tedesca, per
 cercare poi nuovo spazio
 vitale all'est, cioè in 
Polonia e in Russia. Ma 
questo doveva essere, 
come scrive Hitler, solo 
il preludio dell'ultima
 grande sfida, dello 
scontro finale contro gli
 Stati Uniti. É un fatto s
ingolare e molto
 significativo, che
 l'andamento reale 
della seconda guerra
 mondiale rispecchia 
quasi esattamente 
questa teoria, che Hitler 
aveva sviluppato 14
 anni prima dell'inizio
 della guerra. É un
 esempio lampante 
della testardaggine 
con cui Hitler seguiva
 le proprie idee e cercava
 di applicarle a tutti i costi,
 una caratteristica che
 si nota spesso in lui.

Ci sono numerose
 contraddizioni e
 imprecisioni nella
 teoria razziale di Hitler. 
Già il concetto di base, 
la "razza ariana", è
 un'assurdità storica.
 Inoltre Hitler confonde
 spesso "razza" con 
"popolo" o "nazione",
 confonde i concetti 
"tedesco", "germanico" 
e "ariano". Ma probabilmente
 tutto questo non è molto 
importante per Hitler, dato 
che alcuni capitoli più avanti
 scrive con molta franchezza
 "la propaganda non ha
 il compito di essere vera,
 ha invece l'unico compito 
di essere efficace."

Infatti, questa propaganda
 doveva rivelarsi molto 
efficace. Sicuramente al 
disoccupato tedesco faceva
 piacere sentire che in 
fondo non era un piccolo
 disgraziato ma uno che 
apparteneva a una razza 
superiore. Parlando del 
suo futuro Reich Hitler
 promette : "Essere uno
 spazzino in un tale Reich
 sarà onore più alto che
 essere un re in uno stato
 estero".

Hitler fa sparire

 la disoccupazione ...

Quando, nel gennaio
 del 1933 Hitler diventa 
Cancelliere, in Germania
 c'erano 6 milioni di 
disoccupati. Hitler ha 
conquistato molti 
con la sua promessa 
di mettere fine alla 
disoccupazione e alla
 crisi economica e 
psicologica del paese. 
Dopo solo 4 anni, 
nel 1937, i disoccupati
 sono quasi del tutto
 spariti, si è raggiunta 
la piena occupazione.
 E la cosa ancora più
 sorprendente è che
 prezzi e salari sono 
rimasti stabili, senza
 un'ombra di inflazione
 e tutto questo mentre 
negli altri paesi la crisi 
continua. É successo
 quello che nessuno 
aveva creduto. Non 
c'è più la disperazione 
degli ultimi anni della
 democrazia, adesso
 si ricomincia a sperare
 e a godersi un modesto 
benessere. Milioni di
 operai che prima 
votavano socialdemocratici
 o comunisti scoprono 
ora con sorpresa che 
proprio Hitler, il nemico 
numero uno, ha riportato 
pane e lavoro.

La lotta contro

 gli ebrei

Anche la lotta contro 
gli ebrei inizia fin dal 
1933, e quasi subito 
cominciano a fuggire 
decine di migliaia di 
ebrei. Quelli che sono
 costretti a rimanere
 subiscono ogni tipo
 di umiliazioni da parte 
delle SS e della GESTAPO,
 cioè la polizia politica e
 dello stato. Perdono il 
lavoro e i diritti civili, 
sono insultati quotidianamente
 dalla stampa e devono 
subire, senza potersi
 difendere, le leggi razziali
 che restringono man 
mano qualsiasi possibilità 
di una vita normale.

Ma in questa lotta, 
Hitler non riesce a 
coinvolgere del tutto
 la popolazione tedesca. 
Quando le bande di 
nazisti spaccano i vetri 
dei negozi degli ebrei
 e bruciavano le sinagoghe,
 la gente non partecipa 
come Hitler sperava, 
piuttosto è spaventata 
o imbarazzata, molti 
si vergognano, non
 capiscono bene il 
perché di tutta questa 
violenza e alcuni
 esprimono anche 
compassione. Ma 
un'aperta ribellione
 contro queste barbarie
 non c'è mai, neanche da 
parte delle chiese cattoliche 
o protestanti.
Ma il culmine della follia 
Hitler lo raggiunge con gli
 ordini il 18 e 19 marzo
 del 1945, quando le 
truppe alleate sono già
 entrate in Germania e
 stanno per sferrare
 l'ultimo attacco decisivo.
 Il 18 marzo Hitler ordina:
 "Tutta la Germania 
occidentale interessata 
dall'offensiva americana 
è da evacuare". 
All'obiezione che non 
ci sono i mezzi di trasporto 
necessari, Hitler 
dice: "Allora che 
vadano a piedi !
" E il giorno dopo 
ordina: "Tutti gli impianti 
militari di trasporto, 
di comunicazione, di 
industria e di rifornimento, 
cosi come tutti i beni 
materiali che al nemico,
 adesso o in futuro,
 potrebbero essere 
utili sono da distruggere.
" Questa è praticamente
 la condanna a morte
 della Germania. E 
quando persino i più
 fedeli protestano, 
rispose con voce
 gelida: "Se la guerra 
sarà persa, sarà 
condannato anche il
 popolo. Non è 
necessario tener 
conto della base di 
cui il popolo ha bisogno
 per la sopravvivenza.
 Al contrario, è meglio,
 distruggere persino
 questa. Perché
 il popolo si rivelato
 quello più debole, e 
il futuro appartiene
 al popolo dell'est che
 ha dimostrato di essere
 più forte. Tanto, quello
 che rimane della
 Germania dopo questa 
guerra sono i più deboli,
 i più forti sono già caduti 
sul campo di battaglia."

Non si può dire che Hitler
 non fosse coerente per
 quanto riguarda la sua
 teoria razziale.

I tedeschi avevano 
dimostrato di non essere 
degni del ruolo assegnato 
loro da Hitler e quindi 
dovevano essere puniti.
 Per fortuna, questi ultimi
 ordini di Hitler non sono 
più stati eseguiti, anche 
se non mancarono i tentativi 
di farlo e ancora negli
 ultimi giorni della guerra 
furono uccisi decine di
 "traditori della causa 
tedesca", che si 
opponevano all'esecuzione 
di questi ordini.

Il popolo al quale Hitler
 ha recato più danni è 
stato, a parte gli ebrei e 
i russi, proprio il popolo 
tedesco. All'inizio Hitler
 voleva la Germania
 come dominatrice del 
mondo, alla fine voleva
 la sua distruzione. Si
 è avvicinato più al 
secondo che al primo
 obiettivo. 55 milioni di
 morti e 35 milioni di feriti 
sono il bilancio agghiacciante
 di questa guerra. E la 
responsabilità, questo è 
fuori ogni dubbio, è 
unicamente della 
Germania di Hitler.


Nessun commento:

Posta un commento