Corpo di donna ...
di P. Neruda
Corpo di donna, bianche colline,
cosce bianche,
assomigli al mondo nel tuo gesto
di abbandono.
Il mio corpo di rude contadino
ti scava
e fa scaturire il figlio dal fondo
della terra.
Fui solo come un tunnel. Da
me fuggivano gli uccelli
e in me irrompeva la notte con
la sua potente invasione.
Per sopravvivere a me stesso
ti forgiai come un'arma,
come freccia al mio arco, come
pietra per la mia fionda.
Ma viene l'ora della vendetta,
e ti amo.
Corpo di pelle, di muschio, di
latte avido e fermo.
Ah le coppe del seno! Ah gli
occhi d'assenza!
Ah le rose del pube! Ah la tua
voce lenta e triste!
Corpo della mia donna, resterò
nella tua grazia.
Mia sete, mia ansia senza limite,
mio cammino incerto!
Rivoli oscuri dove la sete
eterna rimane,
e la fatica rimane, e
il dolore infinito.
Donne Appassionate
di C. Pavese
Le ragazze al crepuscolo scendendo
in acqua, quando il mare svanisce,
disteso. Nel bosco
ogni foglia trasale, mentre emergono
caute sulla sabbia e si siedono a riva.
La schiuma
fa i suoi giochi inquieti,lungo l'acqua
remota.
Le ragazze han paura delle alghe
sepolte sotto le onde, che afferrano
le gambe e le spalle:
quant'è nudo, del corpo. Rimontano
rapide a riva e si chiamano a nome,
guardandosi intorno.
Anche le ombre sul fondo del mare,
nel buio, sono enormi e si vedono
muovere incerte,
come attratte dai corpi che passano.
Il bosco è un rifugio tranquillo,
nel sole calante,
più che il greto, ma piace alle
scure ragazze star sedute all'aperto,
nel lenzuolo raccolto.
Stanno tutte accosciate, serrando
il lenzuolo alle gambe, e
contemplando il mare disteso
come un prato al crepuscolo.
Oserebbe qualcuna ora stendersi
nuda in un prato? Dal Mare
balzerebbero le alghe, che
sfiorano i piedi, a ghermire e
ravvolgere il corpo tremante.
Ci son occhi nel mare, che
traspaiono a volte.
Quell'ignota straniera, che nuotava
di notte sola e nuda, nel buio
quando la luna,
è scomparsa una notte e non
torna mai più. Era grande e
esser bianca abbagliante
perchè gli occhi, dal fondo
del mare, giungessero a lei.
Amore silenzioso
di V. Alfieri
S'io t'amo'! oh donna! io noI diria volendo.
Voce esprimer può mai quanta m'ispiri
dolcezza al cor, quando pietosa giri
ver me tue luci, ove alti sensi apprendo ?
S'io t'amo' E il chiedi' e noI dich' io tacendo?
E non tel dicon miei lunghi sospiri;
e l'alma affiitta mia, che par che spiri,
mentre dal tuo bel ciglio immobil pendo?
E non tel dice ad ogni istante il pianto,
cui di speranza e di temenza misto,
versare a ~ tempo, e raffrenare io bramo?
Tutto tel dice in me: mia lingua intanto
sola tel tace, perché il cor s' è avvisto,
ch'a quel ch'ei sente, è un nulla il dirti: Io t'amo.

A
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