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sabato 11 marzo 2017

Cercare la solitudine ci fa bene, ecco perché.......

articolo tratto da "ELLE"

C'è una solitudine che
 fa bene. Se presa a piccole
 dosi, come una medicina, 
se cercata e non imposta,
 può essere una condizione 
utile e persino piacevole, 
che favorisce la concentrazione,
 l'attenzione, la creatività
 e indica la via per ritrovare
 se stessi. La capacità di 
stare bene da soli è una 
risorsa, ci permette di 
crescere psicologicamente
 e affrontare con serenità 
una condizione che può
 toccare a tutti. Non 
dobbiamo aver paura di 
stare da soli: ci sono 
circostanze in cui la solitudine
 va ricercata e va rispettato
 il bisogno di stare da solo 
da chi ci sta vicino.
 Ecco a cosa serve.

Recuperare energia

Tutti avvertiamo la necessità 
di stare da soli, talvolta 
anche solo per la necessità 
di riposarci, di calmare la mente,
 attenzione, ricaricare le pile.
 In giornate più o meno 
concitate, una pausa in solitudine,
 anche solo di un quarto d'ora,
 può essere rigenerante e quindi 
necessaria ad affrontare
 meglio gli impegni.

Ritrovare se stessi

Soltanto nella solitudine 
abbiamo la facoltà di entrare 
in contatto con i nostri 
sentimenti più intimi, 
con i nostri bisogni, con 
i nostri valori. Ecco che la 
ricerca della solitudine
non è fuga dal mondo, non 
è presunzione di autosufficienza, 
ma un bisogno autentico 
di ritrovare se stessi e di 
adattarsi ad una dimensione
 nuova, quando nella nostra 
vita intervengono grandi 
cambiamenti, siano essi 
positivi o negativi. Che sia 
un periodo che succede ad
 un lieto evento o un lutto, 
il bisogno di solitudine 
va compreso e rispettato.

Pensare e concentrarsi

Anche i più estroversi hanno
 bisogno di solitudine per 
pensare, mettere a fuoco le
 idee, riorganizzare i pensieri,
 farsi un'opinione, attivare 
 per ritrovare concentrazione: 
capita di distrarci se qualcuno 
ci sta guardando perché
 la presenza altrui ci fa
 preoccupare di dare un'immagine
 di noi stessi accettabile agli altri,
 e quindi ci distoglie dalla nostra 
occupazione principale.

Ripulire la mente

Per molti la solitudine è 
equiparata alla noia, due 
condizioni che non godono 
di buona letteratura, ma 
sono entrambe pratiche di 
igiene mentale in quanto 
aiutano a fare pulizia nel 
magazzino della mente dove,
fatto ordine, possono nascere 
nuove idee e progetti. Noia e 
solitudine sono i terreni fertili 
della creatività, come i grandi 
creativi ci ripetono spesso.

Chiudere le relazioni malsane

Vale sempre il vecchio detto:
meglio soli che… impelagati
 in relazioni tormentate, 
che ci fanno male, appese 
solo al filo della paura di 
stare da soli. La solitudine 
diventa un passaggio obbligato
 per riuscire a fare chiarezza 
dentro noi stessi e ritrovare la 
forza per rompere e ricominciare. 
In molti casi dobbiamo diventare 
consapevoli che la solitudine 
è il male minore.

Dare valore all'amicizia

Bastano queste parole dello
 psichiatra e psicoanalista 
Carl Gustav Jung: «la solitudine non è 
necessariamente nemica dell'amicizia,
 perché nessuno è più sensibile alle 
relazioni che ilsolitario, e
 l'amicizia fiorisce soltanto quando
 ogni individuo è memore della propria 
individualità e non si identifica con gli altri».

Sfuggire allo stress

La ricerca della solitudine 
può essere anche un legittimo
 tentativo di fuga dalla tensione 
e dallo stress del quotidiano,
 un meccanismo di difesa 
della mente da situazioni che 
non riusciamo a gestire. 
Un rifugio in cui ritemprarsi, 
dove bisogna stare attenti a
 non cadere nella ruminazione
 mentale, quel pensa e ripensa
 che non aiuta a risolvere i problemi.

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