Qui dove il mare luccica e tira forte il vento
su una vecchia terrazza davanti al golfo di Surriento
un uomo abbraccia una ragazza dopo che aveva pianto
poi si schiarisce la voce e ricomincia il canto.
Te voglio bene assaje
ma tanto, tanto bene sai
è una catena ormai
che scioglie il sangue dint'e vene sai.
Vide le luci in mezzo al mare
pensò alle notti là in America
ma erano solo le lampare e la bianca scia di un'elica
sentì il dolore nella musica, si alzò dal pianoforte
ma quando vide la luna uscire da una nuvola
gli sembrò più dolce anche la morte
guardò negli occhi la ragazza, quegli occhi verdi come il mare
poi all'improvviso uscì una lacrima e lui credette di affogare.
Te voglio bene assaje
ma tanto tanto bene sai
è una catena ormai
che scioglie il sangue dint'e vene sai.
Potenza della lirica dove ogni dramma è un falso
che con un po' di trucco e con la mimica puoi diventare un altro
ma due occhi che ti guardano, così vicini e veri
ti fan scordare le parole, confondono i pensieri
così diventa tutto piccolo, anche le notti là in America
ti volti e vedi la tua vita come la scia di un'elica
ma sì, è la vita che finisce ma lui non ci pensò poi tanto
anzi si sentiva già felice e ricominciò il suo canto.
Te voglio bene assaje
ma tanto tanto bene sai
è una catena ormai
che scioglie il sangue dint'e vene sai
"TORNA A' SURRIENTO"
Spira tantu sentimento,
Comme tu a chi tiene mente,
Ca scetato 'o faie sunnà.
Guarda, gua', chistu ciardino;
Siente, sie' sti sciure arance:
Nu profumo accussi fino
Dinto 'o core se ne va
E tu dice: "I' parto, addio!"
T'alluntane da stu core
Da sta terra de l'ammore
Tiene 'o core 'e nun turnà?
Ma nun me lassà,
Nun darme stu turmiento!
Torna a Surriento,
famme campà!
Vide 'o mare de Surriento,
che tesoro tene nfunno:
chi ha girato tutto 'o munno
nun l'ha visto comm'a ccà.
Guarda attuorno sti Sserene,
ca te guardano 'ncantate,
e te vonno tantu bene...
Te vulessero vasà.
E tu dice: "I' parto, addio!"
T'alluntane da stu core
Da sta terra de l'ammore
Tiene 'o core 'e nun turnà?
Ma nun me lassà,
Nun darme stu turmiento!
Torna a Surriento,
Famme campà!
Torna a Surriento,
Famme campà!
ONE DAY A SORRENTO
E' CONSIGLIABILE TRASCORRERE UN GIORNO DELLA PROPIA VITA A SORRENTO.
CAMMINARE PER QUELLE STRADE ANTICHISSIME RICCHE DI STORIA, RESPIRARE
QUELL'ARIA DENSA DI UN PROFUMO MISTO DI MARE, SOLE E AGRUMI, PER NON
PARLARE DI QUEL MARE UNICO E MONDIALE , DOVE SI SONO BAGNATI TRA I PIU'
GRANDI AI PIU' PICCOLI PERSONAGGI DI SPICCO NELLA STORIA ANTICA E MODERNA,
COSA C'E' DA VISITARE? TUTTO! ANCHE UNA PICCOLA PIETRA HA TANTO DA RACCONTARE. E NON DIMENTICATE DI SCATTARVI UNA FOTO DAVANTI AL
NOTISSIMO GRAND'HOTEL "VITTORIA", SITUATO NELLA BELLISSIMA PIAZZA TASSO,
FONDATO NEL 1834, HA OSPITATO NOTISSIMI ATTORI, UOMINI POLITICI, E GENTE
COMUNE MA, CON TANTI SOLDINI.
Sorrento, vissuta fra il mito e la storia, esistente quando fu fondata Roma; Con il nome da Terra delle Sirene, Syrentum, oppure da surreo, scorrere, suggerito ai greci affascinati dai tanti rivoli che sversavano acqua in mare; Affonda le sue origini nell'età paleolitica. Un città, autentico castrum difeso in tre lati da valloni e nel quarto dal mare da cui si eleva di circa 50 metri. All'epoca romana municipium ed alla fine del primo millennio ducato, con moneta propria, dal Sarno alla Punta della Campanella, dal quale si distaccarono Stabia, Vico Equensa, Massa Lubrense (1467) e il Piano (1808).
La nobiltà sorrentina si riuniva nei sedili di Porta e Dominova, gli unici esistenti nel Napoletano dopo la loro abolizione con la legge napoleonica del 25 aprile 1800.
La Città si sviluppò secondo i canoni urbanistici dell'epoca greco-romana, con i decumani ed i cardini, oggi identificati in via S.Cesareo e via S.Maria della Pietà (i primi) e via Tasso e via R.Reginaldo Giuliani (i secondi), con quattro porte di cui la più importante verso il Piano, sulla quale era posta la statua del Santo Protettore S.Antonino (ancora oggi all'ingressso del centro storico).
Sede Arcivescovile con suffraganei gli antichi vescovadi di Castellammare di Stabia, Vico Equense e Massa Lubrense, incorporati gli ultimi due con quello di Capri, a seguito del Concordato fra i Borbone e la S. Sede del 16 febbraio 1818, gode della tradizione del passaggio per la sua terra dell'apostolo Pietro nel trasferimento a Roma e si presenta con un gran patrimonio di chiese, curate con molto zelo, alcune residuo di conventi religiosi o affidate ad arciconfraternite istituite fin dal sec. XIV e tutelanti un prestigioso patrimonio di fede e di arte.
Monumenti più importanti il Chiostro di S. Francesco di realizzazione trecentesca, ove si svolgono da diversi decenni gli spettacoli dell'Estate Musicale-Festival Sorrentino, il campanile della Chiesa Cattedrale, il Sedil Dominova (in via S. Cesareo) ed alcuni fabbricati lungo via S. Maria della Pietà.
L'economia sorrentina, che impegna e coinvolge l'intera penisola, ha come pilastro portante il turismo, sviluppatosi eccezionalmente all'epoca del Grand Tour (sec. XVIII e XIX); Sorrento è stata sempre meta di visitatori, italiani e stranieri, che l'hanno descritta e dipinta, indicandola come una delle principali città turistiche della Campania e dell'Italia.
Oggi si presenta con un patrimonio turistico-ricettivo di oltre cento complessi, con 5 alberghi da cinque stelle e 37 da quattro, 11.277 posti letto alberghieri e 2.983 in altri esercizi complementari.
Henry Swinburne ne testimoniò l'antichità nei ''Travels in Two Sicilies'' e William Day ne descrisse panorama e valloni riportati da William Linton negli ''Sketches of Italy''; numerose ed affascinanti sono le immagini delle bellezze di Sorrento in ''Skizzen und Bilder aus Neapel und der Umgegend'' di Kark Lindemann Frommel ed altre ancora s'incontrano nel ''Pittoresk Resetour fran Stockolm till Neapel'' di Johan Carl Billmark; pregevoli sono le testimonianze di Anton Pitloo, Theodore Duclere e Giacinto Gigante e di autori come Samuel Rogers, Charles Dickens, Wolfgang Goethe, Henrik Ibsen, Massimo Gorki, Roberto Bracco, Emile Castelar, Friederich Nietzsche che descrissero bellezze e virtù terapeutiche. Nella seconda metà del sec. XIX Sorrento fu meta di tutti i regnanti europei: dal 22 marzo all'11 maggio 1973 la Zarina Maria Alexandrowna scelse Sorrento per le sue vacanze, ricevendo la visita dei reali d'Italia nello stesso albergo nel quale due anni prima la Granduchessa Maria di Russia aveva celebrato il suo fidanzamento ufficiale con il duca Alfredo di Edimburgo; visitarono la patria del Tasso: Lady Morgan (1825), il duca di Wellington (1835), Luigi II di Baviera (1853), Federico di Prussia (1862), Eugenia imperatrice di Francia (1868), il principe di Galles (1875 e 1907), il Pascià-Vicerè d'Egitto (1886), il re Oscar di Svezia (1888) e molti altri, fra cui Papa Pio IX. Oggi è un eccezionale centro di escursioni per visitare Capri e la costiera amalfitana, la stessa Napoli ed il Vesuvio e, perfino, Roma.
La nobiltà sorrentina si riuniva nei sedili di Porta e Dominova, gli unici esistenti nel Napoletano dopo la loro abolizione con la legge napoleonica del 25 aprile 1800.
La Città si sviluppò secondo i canoni urbanistici dell'epoca greco-romana, con i decumani ed i cardini, oggi identificati in via S.Cesareo e via S.Maria della Pietà (i primi) e via Tasso e via R.Reginaldo Giuliani (i secondi), con quattro porte di cui la più importante verso il Piano, sulla quale era posta la statua del Santo Protettore S.Antonino (ancora oggi all'ingressso del centro storico).
Sede Arcivescovile con suffraganei gli antichi vescovadi di Castellammare di Stabia, Vico Equense e Massa Lubrense, incorporati gli ultimi due con quello di Capri, a seguito del Concordato fra i Borbone e la S. Sede del 16 febbraio 1818, gode della tradizione del passaggio per la sua terra dell'apostolo Pietro nel trasferimento a Roma e si presenta con un gran patrimonio di chiese, curate con molto zelo, alcune residuo di conventi religiosi o affidate ad arciconfraternite istituite fin dal sec. XIV e tutelanti un prestigioso patrimonio di fede e di arte.
Monumenti più importanti il Chiostro di S. Francesco di realizzazione trecentesca, ove si svolgono da diversi decenni gli spettacoli dell'Estate Musicale-Festival Sorrentino, il campanile della Chiesa Cattedrale, il Sedil Dominova (in via S. Cesareo) ed alcuni fabbricati lungo via S. Maria della Pietà.
L'economia sorrentina, che impegna e coinvolge l'intera penisola, ha come pilastro portante il turismo, sviluppatosi eccezionalmente all'epoca del Grand Tour (sec. XVIII e XIX); Sorrento è stata sempre meta di visitatori, italiani e stranieri, che l'hanno descritta e dipinta, indicandola come una delle principali città turistiche della Campania e dell'Italia.
Oggi si presenta con un patrimonio turistico-ricettivo di oltre cento complessi, con 5 alberghi da cinque stelle e 37 da quattro, 11.277 posti letto alberghieri e 2.983 in altri esercizi complementari.
Henry Swinburne ne testimoniò l'antichità nei ''Travels in Two Sicilies'' e William Day ne descrisse panorama e valloni riportati da William Linton negli ''Sketches of Italy''; numerose ed affascinanti sono le immagini delle bellezze di Sorrento in ''Skizzen und Bilder aus Neapel und der Umgegend'' di Kark Lindemann Frommel ed altre ancora s'incontrano nel ''Pittoresk Resetour fran Stockolm till Neapel'' di Johan Carl Billmark; pregevoli sono le testimonianze di Anton Pitloo, Theodore Duclere e Giacinto Gigante e di autori come Samuel Rogers, Charles Dickens, Wolfgang Goethe, Henrik Ibsen, Massimo Gorki, Roberto Bracco, Emile Castelar, Friederich Nietzsche che descrissero bellezze e virtù terapeutiche. Nella seconda metà del sec. XIX Sorrento fu meta di tutti i regnanti europei: dal 22 marzo all'11 maggio 1973 la Zarina Maria Alexandrowna scelse Sorrento per le sue vacanze, ricevendo la visita dei reali d'Italia nello stesso albergo nel quale due anni prima la Granduchessa Maria di Russia aveva celebrato il suo fidanzamento ufficiale con il duca Alfredo di Edimburgo; visitarono la patria del Tasso: Lady Morgan (1825), il duca di Wellington (1835), Luigi II di Baviera (1853), Federico di Prussia (1862), Eugenia imperatrice di Francia (1868), il principe di Galles (1875 e 1907), il Pascià-Vicerè d'Egitto (1886), il re Oscar di Svezia (1888) e molti altri, fra cui Papa Pio IX. Oggi è un eccezionale centro di escursioni per visitare Capri e la costiera amalfitana, la stessa Napoli ed il Vesuvio e, perfino, Roma.
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