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sabato 12 gennaio 2013

commedia:"Berlusconi alla sette".



Siamo prossimi ad ulteriori elezioni, e logicamente iniziano le commedie in televisione,
ultima che ha fatto un grande scalpore ed ascolto, è stata quella trasmessa alla rete "la sette"
non sò se definirla una commedia comica ho tragica forse mi salvo definendola  tragicomica.
La tragedia esiste eccome! un' Italia allo sfascio, povertà, disoccupazione galoppante, miseria, suicidi
fame, e chi piu' ne ha piu' ne mette. la comicita' giustamente direte, dove stà? ma proprio nei discorsi dei
nostri politici, pieni di soldi (nostri), con i figli occupati, con ville, palazzi e qualcuno con aziende televisive di proprietà.
Con la testa serena perchè il futuro è tranquillo, quindi possono permettersi di fare
teatro cercando di farci sorridere, soprattutto in vista delle votazioni, così  guadagnano consensi positivi,
dando illusioni come hanno sempre fatto, a noi poveri sciocchi, che al momento opportuno non chiudiamo
quelle benedette televisioni, così  smettono di trattarci da stupidi, propinandoci degli show a dir poco ridicoli. A tale proposito c'è  un romanzo scritto dal premio nobel Luigi Pirandello
intitolato "i vecchi e i giovani" che rispecchia la realtà della
nostra società e che dovrebbero leggere tutti gli Italiani, compresi
quelli che credono di prendere noi poveri spettatori onesti per i fondelli.
I veri grandi uomini come Pirandello sono sempre lungimiranti, segue
un breve commento del romanzo, tratto da "FANPAGE".IT:

Nel suo romanzo più lungo, “I vecchi e i giovani“, Pirandello,
dopo i massacri delle masse rurali durante i moti dei “Fasci” del 1893
 esprime il suo disprezzo per la corruzione e la meschinità seguite alle
 grandi speranze e alle generose lotte risorgimentali, contrapponendo
due generazioni, quella dei vecchi che non solo non ha saputo
trasformare in realtà il progetto risorgimentale di rinnovamento
 politico, economico e morale dell'Italia ma che anzi ha lasciato
 ai propri figli un’Italia corrotta e disunita; quella dei giovani,
senza prospettive per il futuro, bramosa di cambiamenti, ma
superficiale e incapace di trovare soluzioni.
Un romanzo attualissimo quasi cent'anni dopo ed alcuni problemi
dell'Italia descritti dal Pirandello, sembrano gli stessi di oggi:
l'arrivismo, la pochezza della politica, la corruzione,
l'assolutà incapacità di governo delle classi dirigenti,
 le mafie, l'affarismo, il potere economico che condiziona quello
 politico, i parassiti che vivono sulle spalle di chi lavora.
Come dice un personaggio di Pirandello nel romanzo:
 “Mangia il Governo, mangia la Provincia; mangia il Comune e
 il capo e il sottocapo e il direttore e l'ingegnere e
il sorvegliante… Che può avanzare per chi sta sotto terra e
 sotto di tutti e deve portar tutti sulle spalle e resta schiacciato?…”.
NO COMMENT.

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