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lunedì 10 marzo 2014

MARIE CURIE: LA DONNA.





MARIE CURIE,
più precisamente Maria Sklodowska, è stato un personaggio
 di grandissima importanza nell'ambito delle scienze:
 la prima donna nella storia a ricevere il premio Nobel 
 l'unica a riceverlo per due scienze diverse, in fisica nel 1903,  
 insieme al marito Pierre Curie e ad Antoine Henri Becquerel,
 e nel 1911  in chimica, per i suoi lavori sul radio.
Nacque a Varsavia nel novembre del 1867, quando ancora i 
territori della Polonia appartenevano all'impero russo.
 Il padre era un insegnante di matematica e fisica nella 
scuola superiore, che iniziò la piccola Marie ai primi
 studi elementari. Dopo un periodo di difficoltà economiche 
dovute alle insurrezioni nazionali del Paese,  la giovane Marie, 
 ventiquattrenne, si impiegò come governante presso
 alcune famiglie benestanti di Cracovia,  e successivamente
 di Ciechanów e Sopot.  Furono questi anni di preparazione
 e organizzazione alla futura carriera: con i soldi guadagnati
 infatti riuscì a mantenere gli studi della sorella maggiore
 in Francia, che a sua volta si impegnò a fare altrettanto
 negli anni successivi per Marie. Trasferitasi dalla 
sorella, proseguì la sua formazione scientifica all'Università
 della Sorbona, a Parigi, dove si laureò in chimica e fisica.
 Prenderà in seguito la cittadinanza francese.
Il suo incontro con Pierre Curie, famoso scienziato 
e insegnato alla Sorbonna, avvenne proprio a Parigi.
 I due si sposarono nel 1895, ebbero la loro primogenita, 
Irène, due anni dopo e la seconda figlia, Eve nel 1904. 
Pierre e Marie Curie, nei loro studi scientifici, scoprirono 
che i sali di torio contenevano delle proprietà radioattive, 
similmente a quelli scoperti da H. Becquerel nei sali di uranio.
 Vennero isolati due nuovi elementi radioattivi: il polonio,
 in omaggio alla Polonia, paese natale di Marie, e il radio.
Il metodo di estrazione non fu brevettato dai Curie, 
poichè la loro volontà era esclusivamente quella di trovare 
un qualche modo per produrre liberamente il radio a
 scopo umanitario; il radio veniva considerato l'elemento-chiave
 per combattere il cancro. Pierre Curie morì tragicamente nel 
1906 e a Marie venne lasciato il compito di continuare la sua opera,
 insegnò alla Sorbona ed isolò il polonio puro e il radio puro.
 La lunga esposizione alle sostanze radioattive causò a Marie 
Curie una forma di anemia perniciosa, di cui morì nel 1934.
 Oltre all'eredità di stimolo scientifico da lei lasciata, vennero
 forndati due istituti Curie, a Parigi e a Varsavia, due
 città di fondamentale importanza nella vita della scienziata.
Marie Curie rimane a tutt'oggi uno dei più grandi personaggi
 del mondo delle scienze, e non solo. La sua dedizione
 e passione  per il lavoro continuano ad infondere significativi
 stimoli nel campo della ricerca. Tutti e quattro i membri
 della sua famiglia, lei stessa, il marito Pierre, la figlia Irène 
e il marito di quest'ultima Frédéric Joliot-Curie,  
vantano un totale di 5 premi nobel.

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