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lunedì 9 febbraio 2015

CARNEVALE: STORIA DI ARLECCHINO E PULCINELLA.






























Arlecchino


Tradizione vuole che
 Arlecchino sia nato
 a Bergamo e che la 
madre, poverissima,
 gli abbia cucito il festoso 
costume con scampoli di vari colori.


Secondo un’altra versione,
 Arlecchino sia stato al 
servizio di un avarissimo 
speziale che lo vestiva 
con le toppe dei propri 
abiti sdruciti. Durante il 
periodo della Commedia
 dell'Arte nella quale le 
Maschere Italiane ebbero
 un pubblico europeo,
 gli attori che impersonavano
 Arlecchino, la popolare 
maschera lombarda, la
 trasformarono conservando
 la maschera nera e il
 berretto bianco, ma 
sostituendo all’antico 
abito rappezzato con
 un elegante costume 
nel quale le toppe dei 
tempi poveri sono 
vagamente ricordate
 da losanghe a colori 
alterni, ma ben disposte.

Le sue doti caratteristiche 
sono l'agilità, la vivacità e 
la battuta pronta;il suo 
principale antagonista è 
Brighella che, come dice 
il nome, è attaccabrighe 
e imbroglione, ossequioso 
con i potenti e insolente 
con i deboli.




Pulcinella


Questa maschera con 
due gobbe e il naso 
adunco può considerarsi
 la più antica del nostro
 Paese.
Già conosciuta ai tempi 
dei Romani e sparita 
con l'arrivo del Cristianesimo,
 la maschera di Pulcinella
 è risorta nel '500 con la
 Commedia dell'Arte.

Da allora questa maschera 
personifica virtù e vizi, del 
borghese napoletano, ma,
 accolto in tutta tutta Europa
 ha assorbito  le caratteristiche
 nazionali: in Inghilterra è 
Punch, corsaro e donnaiolo; 
in Germania è Pulzinella e
 I-lanswurst cioè Giovanni 
Salsiccia; in Olanda è 
Tonelgeek; in Spagna è
Don Christoval Polichinela.

La maschera di Pulcinella 
si adatta ad ogni ruolo: 
padrone, servo, domestico,
magistrato, ma in nessun 
caso atletico.

Sobrio nei movimenti, lento, 
goffo e di poche parole, ma,
 quando parla, è sempre 
secco e mordente.

Derivazioni locali della figura 
di Pulcinella possono essere 
considerati i trasteverini Meo
 Patacca e Marco Pepe, il 
bravaccio popolare napoletano 
Sitonno, e forse anche la 
caratteristica figura bolognese 
del Birichino.

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