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domenica 19 aprile 2015

LA MAMMA, LA LEVA DEL MONDO.

alcune tra le piu' belle poesie
dedicate alla mamma.
ADA NEGRI

Scrittrice ed insegnante, Ada Negri
 è considerata una delle più grandi 
potesse italiane di sempre. Nata a 
Lodi nel 1870, morì a Milano nel 
me vicina al regime ma in realtà 
sempre profonda e tormentata, 
fino alla conversione negli ultimi
anni della sua vita. Una vera donna 
dal suo tempo.
La mamma
La mamma non è più giovane
e ha già molti capelli
grigi: ma la sua voce è squillante
di ragazzetta e tutto in lei è chiaro
ed energico: il passo, il movimento,
lo sguardo, la parola

RAINER MARIA RILKE
Poeta, narratore e drammaturgo 
austriaco ma di origine boema,
 Rainer Maria Rilke nacque a 
Praga nel 1875 ed è considerato
 il più importante autore di lingua
 tedesca del XX secolo.
 Fu un grande viaggiatore
 passando periodi della sua vita
 a Vienna, Monaco, Parigi, Mosca 
e perfino in Scandinmavia. 
Nel 1906 rimase per quasi 
un anno in Italia, fra Capri e
 Napoli e tornò nel nostro 
paese per un lungo viaggio 
cinque anni più tardi prima
 di stabilirsi in Svizzera 
dove morì, a Montreux nel 1926.
Le Mani della Madre
Tu non sei più vicina a Dio
di noi; siamo lontani tutti. Ma tu hai stupende
benedette le mani.
Nascono chiare in te dal manto,
luminoso contorno:
io sono la rugiada, il giorno,
ma tu, tu sei la pianta.
EDMONDO DE AMICIS
Edmondo De Amicis (Oneglia, 
1846 – Bordighera 1908) è stato 
soldato, giornalista, insegnante e
pedagogo e, naturalmente, scrittore. 
La sua fama è legata soprattutto a
 Cuore, il celebre libro per ragazzi,
 ma egli fu anche poeta, pubblicando
 una raccolta di suoi componimenti 
nel 1881, di cui fa parte questa 
struggente dichiarazione d’amore
 alla mamma.

A Mia Madre

Non sempre il tempo la beltà cancella
o la sfioran le lacrime e gli affanni
mia madre ha sessant’anni e più la guardo
e più mi sembra bella.
Non ha un accento, un guardo, un riso
che non mi tocchi dolcemente il cuore.
Ah se fossi pittore, farei tutta la vita
il suo ritratto.
Vorrei ritrarla quando inchina il viso
perch’io le baci la sua treccia bianca
e quando inferma e stanca,
nasconde il suo dolor sotto un sorriso.
Ah se fosse un mio prego in cielo accolto
non chiederei al gran pittore d’Urbino
il pennello divino per coronar di gloria
il suo bel volto.
Vorrei poter cangiar vita con vita,
darle tutto il vigor degli anni miei
Vorrei veder me vecchio e lei…
dal sacrificio mio ringiovanita!

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