DA MARIE CLAIRE
Spesso determinata da stress
e ansia, la sindrome del
colon irritabile può
insorgere in seguito a emozioni
forti o a rabbia trattenuta.
I sintomi sono molto evidenti,
perché consistono soprattutto
nel dolore che interessa la
parte bassa dell’addome.
L'intestino può essere stitico,
diarroico oppure di tipo misto,
ossia con alternanza tra stipsi e
diarrea. Molto importante è
stare attenti all’alimentazione,
oltre che evitare tutte le cause
legate a un’origine psicosomatica.
Cibi da evitare. Tra i cibi
da consumare con moderazione
o evitare, accanto a peperoncino
(1), tè (2), caffè (3) e bevande
gassate (4), da qualche anno
si sono aggiunti i FODMAP
(Fermentable Oligo-saccharides,
Disaccharides, Mono-
saccharides and Polyols),
zuccheri dall’alto potere
fermentativo (fruttosio,
lattosio, fruttani, xilitolo) che,
come conferma uno studio
australiano pubblicato su
Gastroenterology, accentuano
i sintomi della sindrome del
colon irritabile e che si trovano
in derivati del grano (5) e
della segale (6), il latte (7),
alcuni tipi di frutta (8) come
mango, pera, cocomero, ciliegie,
albicocche, datteri e fichi,
il cioccolato (9) e alcune
verdure (10) soprattutto a
foglia larga come la cicoria
e la bietola, ma anche gli
asparagi, i broccoli, i
finocchi, i legumi, i peperoni
e i funghi.
Cibi da preferire. Una
nuova ricerca della Mayo
Clinic pubblicata su British
Journal of Pharmacology
ha dimostrato che alcuni
cibisono indicati nei
soggetti che soffrono
di questa sindrome, primi
tra tutti gli alimenti ricchi
di fibre, i probiotici, i prebiotici,
l'olio di menta piperita
(contrasta i dolori addominali),
gli enzimi digestivi (soprattutto
se si soffre di diarrea) e
l'iberogast, un preparato
fitoterapico che contiene
l’estratto di nove differenti
piante, in primis l’iberide
bianca, e poi radice di angelica,
fiori di camomilla, cumino,
cardo mariano, melissa,
menta piperita, chelidonia e
radice di liquirizia.
Abbiamo incontrato il
professor Antonio Iannetti,
gastroenterologo di Roma,
per saperne di più.
Cos'è la sindrome del
colon irritabile?
Detta anche colite spastica
Detta anche colite spastica
o colite nervosa, è un disordine
funzionale dell'intestino,
caratterizzato da dolore addominale,
associato spesso a disturbi
della defecazione o a sintomi
come il gonfiore e la tensione
addominale.
Come si diagnostica?
La diagnosi è di esclusione
La diagnosi è di esclusione
e perciò bisogna accertare
l'assenza di una compromissione
anatomica o organica del tubo
digerente o di anomalie di
laboratorio agli esami ematici.
Ciò è importante per distinguere
questa patologia da altre che
coinvolgono il tubo gastroenterico
e che si associano ad alterazioni
anatomiche della mucosa e/o
della parete dell'intestino e/o
ad alterazioni biochimiche del
sangue. È opportuno effettuare
alcuni esami di laboratorio di
base e, quando le condizioni
cliniche lo suggeriscono, ed
in soggetti che abbiano superato
i 50 anni o comunque con
familiarità per malattie
neoplastiche dell'intestino,
anche esami strumentali di
imaging, in primis una colonscopia.
Chi ne è più soggetto?
La sindrome dell'intestino
La sindrome dell'intestino
irritabile è una condizione
molto comune e debilitante,
che interessa circa il 10%
della popolazione, soprattutto
di sesso femminile e con un
tasso più alto di prevalenza
tra i 30 a i 50 anni.
Quali sono i cibi da evitare
e quelli da preferire?
La dieta è importante, ma
La dieta è importante, ma
spesso non risolutiva.
Un eccesso di fibre può
aumentare la produzione di gas.
Nei casi clinici a componente
stitica, l'apporto di fibre morbide,
25-30 grammi al giorno, può
aiutare, perché queste costituiscono
agenti formanti massa, cioè
aumentano il volume, ma riducono
la consistenza delle feci, e
contribuiscono alla regolarizzazione
della flora batterica intestinale.
Evitare tutte le sostanze che hanno
un'azione stimolante sulla motilità
intestinale come la caffeina e la
teina, alimenti che fermentano
come le bevande gassate, legumi
e la frutta dopo i pasti (meglio
consumarla lontano).
Si può guarire?
Purtroppo è un disturbo che
Purtroppo è un disturbo che
tende a un andamento cronico
e ricorrente. L'aiuto dello
specialista è fondamentale,
per migliorare la qualità della
vita, e, chi soffre di questo
disturbo, deve ricorrere a cicli
terapeutici, deve regolare
l'alimentazione e l'apporto
di fibre , favorendo un'attività
sportiva amatoriale, che possa
ridurre lo stress del quotidiano.
Come si cura?
La strategia terapeutica
La strategia terapeutica
per la sindrome dell'intestino
irritabile si basa principalmente
sul trattamento dei sintomi
riferiti dal paziente, essendo
spesso sconosciuta la causa
scatenante. Talora è opportuno
il ricorso a lassativi osmotici,
che hanno un'azione più performante,
senza irritare la mucosa intestinale.
I farmaci più utilizzati sono i lassativi,
gli antidiarroici, gli antispastici,
i procinetici, gli antidepressivi e
gli ansiolitici. Talvolta si consiglia
la psicoterapia o la fisioterapia.
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