Ore 9 del mattino di un 23 Dicembre;
siamo a casa di Luca Cupiello.
Concetta, la moglie di Luc,a è già
in piedi a sbrigare le prime faccende
domestiche e si accinge a dare la
sveglia al marito ("Lucarie', Lucarie',
scetate' songh' 'e nnove!"). Così
incomincia la nostra storia. A casa
Cupiello siamo nel pieno dei preparativi
per il Natale. In particolare Luca è alle
prese con la costruzione del suo presepio,
mentre Tommasino, il figlio "bamboccione",
e il fratello Pasquale, che vive a pensione
da loro, litigano e fanno di tutto per rovinare
l'atmosfera.
All'improvviso irrompe a casa Cupiello
la figlia primogenita Ninuccia,
decisissima, essendosi innamorata
di un altro uomo, a lasciare il marito
Nicolino. Quest'ultimo è un importante
uomo d'affari molto ricco e il suo
matrimonio con Ninuccia è stato
salutato in casa Cupiello come un
vero colpo di fortuna per la ragazza.
Ninuccia racconta tutto alla madre,
mentre il nostro Luca tenta inutilmente
di capire cosa stia accadendo... .
Dopo aver ascoltato la figlia e dopo
aver ulteriormente litigato con il marito,
Concetta sviene facendo temere il peggio.
Fortunatamente si riprende, ma perde
nel trambusto una lettera scritta dalla
figlia al marito, nella quale la ragazza
confessava il suo tradimento e
l'intenzione di fuggire con l'amante.
La lettera viene raccolta da Luca
Cupiello che, non immaginando per
nulla il contenuto della missiva, la
consegna proprio a Nicolino.
Arriviamo al secondo atto: Concetta
è riuscita a far riappacificare di nuovo
la figlia con il marito dopo che questi
ha letto la lettera della moglie; tutto
sembra andare per il meglio:
Concetta prepara la cena della
vigilia di Natale, cena alla quale
parteciperanno anche Ninuccia e
Nicolino. Tommasino torna a casa
accompagnato da un amico, Vittorio:
questi è proprio l'amante di Ninuccia
e la situazione si complica quando, a
ausa dell'insistenza dell'inconsapevole
Luca Cupiello, Vittorio viene convinto
a rimanere a cena. Risultano vani i
disperati tentativi di Concetta di evitare
l'incontro tra l'amante della figlia e il
genero, definito dalla stessa Concetta
come "omm positivo" e quindi non
disponibile ad accettare compromessi.
Ninuccia e Nicolino arrivano a casa
Cupiello e Vittorio approfitta di un
momento di apparente privacy per
stringere tra le braccia l'amante.
La scena non sfugge a Nicolino che
invita l'amante della moglie a uscire
subito per regolare la questione.
Sono passati tre giorni da quella
tragica Vigilia di Natale e il terzo
atto inizia così con il protagonista
a letto a causa di un tremendo ictus
prodotto dalle emozioni e dal dolore
per la tragedia che si è consumata e
di cui è venuto all'improvviso a
conoscenza. Il medico fa chiaramente
capire che si tratta di un caso disperato;
Luca Cupiello
riesce solo a manifestare il
desiderio di far riappacificare
la figlia con il genero. Ma anche
questa sua ultima iniziativa naufraga
in un'amara ironia perché, non essendo
in grado di riconoscere le persone,
fa riabbracciare la figlia con l'amante
giusto nel momento in cui arriva a
casa il genero. La commedia termina
con Luca Cupiello che chiede al figlio,
per l'ennesima volta, se gli piace il presepe.
Questa volta Tommasino non risponde di no.
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