"MARIE CLAIRE"
Quando pronunci un “sì” con
l’abito da sposa più costoso
della storia le cose non possono
andare che bene. Questo pensava
laprincipessa Soraya quando,
a soli 19 anni, il 12 febbraio 1951
posava per le foto ufficiali delle nozze
con lo Scià di Persia Mohammad
Reza Pahlavi. Che amava alla follia,
ricambiata con altrettanto trasporto.
Soraya non si era potuta godere
pienamente quella bella giornata.
Aveva faticato anche solo a sorridere
e persino a camminare, con quell’abito
immenso, lunghissimo, larger than life
(valutato oggi 1,2 milioni di euro)
perché nelle settimane precedenti si
era ammalata di tifo e la sua condizione
era a stento quella di una convalescente.
Una malattia debilitante durante la
quale il suo fidanzato le faceva
recapitare un gioiello al giorno,
per consolarla. Nelle foto dopo il rito,
la coppia siede su un divanetto per
non affaticare la sposa. Lui non posa
impettito, ma leggermente scomposto
contro lo schienale, come se non
volesse far sfigurare Soraya. Siamo
in Iran, il paese che oggi è in rivolta
contro il governo della repubblica
islamica, una specie di Primavera
Araba in ritardo. Una popolazione
che forse trova nelle proteste contro
i rincari e l’aumento della
disoccupazione la valvola di sfogo
di un passato libero e represso
(volontariamente) con la forza. Nel
1979, dopo la detronizzazione della
famiglia imperiale, l’Iran sconvolgeva
il mondo azzerando i diritti delle
donne, con le lapidazioni, il chador.
Oggi va meglio, ma non abbastanza.
Si può immaginare, dagli atti d’amore
che lo Scià dispensava alla sua
giovane sposa nel 1950, quanto fosse
diversa la condizione femminile
decenni prima della rivoluzione
dell'ayatollah Khomeini
(raccontata nel film Argo di Ben Affleck).
Non ancora paragonabile a quella di
un normale paese occidentale (come
vedremo), ma abbastanza vicina da
permettere a Soraya e tutte le altre
di indossare gonne al ginocchio,
Senza passare per donne di malaffare.
Sorāyā Esfandiyāri Bakhtiyāri, era
la figlia dell’ambasciatore iraniano
nell’allora Repubblica Federale
Tedesca, Khalil Esfandiari Bakhtiyari,
il quale aveva sposato una tedesca, Eva
Karl. In Iran Soraya ci andava spesso,
a Isfahan, la città di cui era originario
il padre, per cui aveva ricevuto
un’educazione mista, europea e
persiana. Ma viaggiava molto anche
nel resto d’Europa a seguito del
padre. È stato a Londra, durante
un evento, che ha fatto amicizia
on la principessa Alireza Pahlavi,
sorella gemella dello Scià. In
quella ragazzina allegra e spensierata,
la principessa vedeva un buon
partito per il fratello, che sta
divorziando dalla bellissima
moglie Fawzia d’Egitto per
incompatibilità reciproca e motivi
politici. Lo scià doveva assolutamente
risposarsi perché da questo prima
matrimonio era nata solo una bambina,
inadatta per la successione al trono.
Questa ragazzina di buona famiglia,
questa Soraya, era stata definita da sua
sorella “una perla rara”: poteva essere
a candidata giusta? Qualche giorno dopo,
mentre è in Iran con la famiglia,
oraya si vede recapitare un invito
della regina madre, Taj Al-Moluk,
per cenare a palazzo reale accompagnata
dai genitori. Il giorno dopo la cena,
il padre di Soraya rivolge alla figlia una
domanda molto chiara:
“che ne pensi dello Scià?”.
ALLO Scià, che ha 31 anni, quella
diciottenne era piaciuta moltissimo.
Ma anche lei era rimasta colpita dal
suo fascino e dai suoi modi. I due si
fidanzano ufficialmente ma, come
un brutto presagio, Soraya contrae
il tifo a poche settimane dalle nozze.
Il 12 febbraio del 1951, finalmente si
sposano e la loro luna di miele è perfetta.
Fra loro c’è un’attrazione fisica piena
di passione e il primo mese vivono al
settimo cielo. Tanto entusiasmo dovrebbe
subito dare buoni frutti, ovvero: una
gravidanza. Invece non succede nulla.
Nemmeno dopo sei mesi. Un anno.
Tre anni. A questo punto, a corte inizia
il malumore. Mohammad Reza Pahlavi
comincia a sopportare le pressioni
dei parenti i quali, visto che lui ha già
dimostrato di poter avere figli,
sospettano che la giovane sposa sia sterile.
Dopo sette anni di tentativi è ormai
inutile nascondere l’evidenza: Soraya
non sarà mai madre. Ad aggravare
ancora di più la situazione, il fratello
minore dello Scià, che in assenza
di prole sarebbe il primo in linea di
successione, muore in un incidente
aereo. L’unica possibilità di garantire
un nuovo sovrano è riposta
definitivamente in Mohammad Reza
Pahlavi che, per la ragion di Stato è
costretto con grande dolore a ripudiare
la sua amata sposa. Fu lui stesso a
dare l’annuncio, il 6 aprile 1958,
con la morte nel cuore e probabilmente
rammaricandosi di non essere un
comune mortale. Per potersene infischiare
dei figli e invecchiare al fianco della
donna che ama più di se stesso.
Forse questo non sarebbe mai
accaduto in una monarchia europea
moderna. Soraya, nella sua biografia
del 1991 racconterà che per lei,
cresciuta per metà in Germania,
la vita a palazzo era stata comunque
dura, proprio come lo era stata per
Lady Diana. Dopo essere stata
ripudiata, Soraya va in esilio dorato
in Svizzera, conservando il titolo di
Sua Altezza Imperiale la Principessa
dell'Iran e cerca di rifarsi una vita.
da ragazzina, diventa un’icona di eleganza,
in Italia recita con Alberto Sordi in
I tre volti, si lega sentimentalmente
prima al fotografo Gunter Sachs
(che 4 anni dopo sposerà Brigitte Bardot),
poi al regista Franco Indovina. Ma
lui muore nel 1974 in un incidente
aereo. Soraya decide di non sfidare
più la fortuna con gli uomini e non
vuole recitare più. Si ritira in Francia
dove diventa un personaggio del jet
et, ma dalle rare uscite. È in questo
periodo che le viene attribuito il
soprannome “la principessa triste”,
anche a causa dell’inevitabile depressione
che le tiene compagnia. La mattina del
25 ottobre 2001 la sua governante la
trova senza vita a casa, nell’Ottavo
Arrondissement. Ha solo 69 anni,
ma i medici confermeranno la morte
per cause naturali, nel sonno. Il suo
Scià è già morto nel 1980, un anno
dopo essere stato esiliato lui stesso
in Egitto dalregime di Khomeini.
Fino all’ultimo, anche se si era risposato
conFarah Diba, Mohammad Reza Pahlavi
non ha mai smesso di amarla a distanza,
jsostenendola anche economicamente.
Soraya gli è sopravvissuta per oltre 30 anni.
Senza mai più essere felice come in
quel mese fatato della luna di miele, di
quella che ormai le sembrava la vita
di un’altra.
Nessun commento:
Posta un commento