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sabato 13 gennaio 2018

Il destino tristissimo di Soraya, la regina dell'Iran che divenne la principessa dagli occhi tristi

ARTICOLO TRATTO DA
"MARIE CLAIRE"



Quando pronunci un “sì” con
 l’abito da sposa più costoso 
della storia le cose non possono 
andare che bene. Questo pensava
 laprincipessa Soraya quando, 
a soli 19 anni, il 12 febbraio 1951 
posava per le foto ufficiali delle nozze 
con lo Scià di Persia Mohammad
 Reza Pahlavi. Che amava alla follia,
 ricambiata con altrettanto trasporto.
 Soraya non si era potuta godere 
pienamente quella bella giornata. 
Aveva faticato anche solo a sorridere
 e persino a camminare, con quell’abito 
immenso, lunghissimo, larger than life
 (valutato oggi 1,2 milioni di euro) 
perché nelle settimane precedenti si
 era ammalata di tifo e la sua condizione
 era a stento quella di una convalescente. 
Una malattia debilitante durante la 
quale il suo fidanzato le faceva
 recapitare un gioiello al giorno, 
per consolarla. Nelle foto dopo il rito, 
la coppia siede su un divanetto per 
non affaticare la sposa. Lui non posa
 impettito, ma leggermente scomposto 
contro lo schienale, come se non 
volesse far sfigurare Soraya. Siamo 
in Iran, il paese che oggi è in rivolta 
contro il governo della repubblica 
islamica, una specie di Primavera 
Araba in ritardo. Una popolazione 
che forse trova nelle proteste contro 
i rincari e l’aumento della 
disoccupazione la valvola di sfogo 
di un passato libero e represso
 (volontariamente) con la forza. Nel
 1979, dopo la detronizzazione della 
famiglia imperiale, l’Iran sconvolgeva 
il mondo azzerando i diritti delle 
donne, con le lapidazioni, il chador.
 Oggi va meglio, ma non abbastanza.
 Si può immaginare, dagli atti d’amore
 che lo Scià dispensava alla sua 
giovane sposa nel 1950, quanto fosse
 diversa la condizione femminile
 decenni prima della rivoluzione 
dell'ayatollah Khomeini 
(raccontata nel film Argo di Ben Affleck). 
Non ancora paragonabile a quella di 
un normale paese occidentale (come
 vedremo), ma abbastanza vicina da
permettere a Soraya e tutte le altre
 di indossare gonne al ginocchio, 
Senza passare per donne di malaffare.
Sorāyā Esfandiyāri Bakhtiyāri, era 
la figlia dell’ambasciatore iraniano 
nell’allora Repubblica Federale
 Tedesca, Khalil Esfandiari Bakhtiyari,
 il quale aveva sposato una tedesca, Eva 
Karl. In Iran Soraya ci andava spesso,
a Isfahan, la città di cui era originario
 il padre, per cui aveva ricevuto 
un’educazione mista, europea e 
persiana. Ma viaggiava molto anche 
nel resto d’Europa a seguito del 
padre. È stato a Londra, durante
un evento, che ha fatto amicizia 
on la principessa Alireza Pahlavi, 
sorella gemella dello Scià. In 
quella ragazzina allegra e spensierata, 
la principessa vedeva un buon 
partito per il fratello, che sta 
divorziando dalla bellissima 
moglie Fawzia d’Egitto per 
incompatibilità reciproca e motivi
 politici. Lo scià doveva assolutamente
 risposarsi perché da questo prima 
matrimonio era nata solo una bambina,

 inadatta per la successione al trono.
 Questa ragazzina di buona famiglia, 
questa Soraya, era stata definita da sua
 sorella “una perla rara”: poteva essere 
a candidata giusta? Qualche giorno dopo, 
mentre è in Iran con la famiglia, 
oraya si vede recapitare un invito 
della regina madre, Taj Al-Moluk, 
per cenare a palazzo reale accompagnata
dai genitori. Il giorno dopo la cena, 
il padre di Soraya rivolge alla figlia una 
domanda molto chiara:
“che ne pensi dello Scià?”.
ALLO Scià, che ha 31 anni, quella
 diciottenne era piaciuta moltissimo.
 Ma anche lei era rimasta colpita dal 
suo fascino e dai suoi modi. I due si 
fidanzano ufficialmente ma, come 
un brutto presagio, Soraya contrae 
il tifo a poche settimane dalle nozze.
 Il 12 febbraio del 1951, finalmente si
sposano e la loro luna di miele è perfetta. 
Fra loro c’è un’attrazione fisica piena
 di passione e il primo mese vivono al 
settimo cielo. Tanto entusiasmo dovrebbe 
subito dare buoni frutti, ovvero: una 
gravidanza. Invece non succede nulla. 
Nemmeno dopo sei mesi. Un anno. 
Tre anni. A questo punto, a corte inizia 
il malumore. Mohammad Reza Pahlavi 
comincia a sopportare le pressioni 
dei parenti i quali, visto che lui ha già 
dimostrato di poter avere figli,
sospettano che la giovane sposa sia sterile.
Dopo sette anni di tentativi è ormai 
inutile nascondere l’evidenza: Soraya
 non sarà mai madre. Ad aggravare 
ancora di più la situazione, il fratello
minore dello Scià, che in assenza 
di prole sarebbe il primo in linea di 
successione, muore in un incidente 
aereo. L’unica possibilità di garantire 
un nuovo sovrano è riposta 
definitivamente in Mohammad Reza 
Pahlavi che, per la ragion di Stato è 
costretto con grande dolore a ripudiare 
la sua amata sposa. Fu lui stesso a 
dare l’annuncio, il 6 aprile 1958,
 con la morte nel cuore e probabilmente
 rammaricandosi di non essere un 
comune mortale. Per potersene infischiare
dei figli e invecchiare al fianco della 
donna che ama più di se stesso.
Forse questo non sarebbe mai 
accaduto in una monarchia europea 
moderna. Soraya, nella sua biografia 
del 1991 racconterà che per lei,
 cresciuta per metà in Germania, 
la vita a palazzo era stata comunque 
dura, proprio come lo era stata per
 Lady Diana. Dopo essere stata 
ripudiata, Soraya va in esilio dorato 
in Svizzera, conservando il titolo di
 Sua Altezza Imperiale la Principessa
 dell'Iran e cerca di rifarsi una vita. 
da ragazzina, diventa un’icona di eleganza,
in Italia recita con Alberto Sordi in
 I tre volti, si lega sentimentalmente 
prima al fotografo Gunter Sachs 
(che 4 anni dopo sposerà Brigitte Bardot), 
poi al regista Franco Indovina. Ma 
lui muore nel 1974 in un incidente 
aereo. Soraya decide di non sfidare 
più la fortuna con gli uomini e non
 vuole recitare più. Si ritira in Francia 
dove diventa un personaggio del jet 
et, ma dalle rare uscite. È in questo 
periodo che le viene attribuito il 
soprannome “la principessa triste”, 
anche a causa dell’inevitabile depressione
che le tiene compagnia. La mattina del
 25 ottobre 2001 la sua governante la 
trova senza vita a casa, nell’Ottavo 
Arrondissement. Ha solo 69 anni,
 ma i medici confermeranno la morte 
per cause naturali, nel sonno. Il suo
 Scià è già morto nel 1980, un anno 
dopo essere stato esiliato lui stesso
 in Egitto dalregime di Khomeini
Fino all’ultimo, anche se si era risposato
 conFarah Diba, Mohammad Reza Pahlavi
 non ha mai smesso di amarla a distanza, 
jsostenendola anche economicamente. 
Soraya gli è sopravvissuta per oltre 30 anni.
 Senza mai più essere felice come in 
quel mese fatato della luna di miele, di 
quella che ormai le sembrava la vita
 di un’altra.

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