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sabato 28 aprile 2018

il sesto senso esiste?

articolo tratto da
"Marie Claire"

Quanta confusione,
quanti luoghi comuni ci
sono intorno al concetto
di sesto senso? A Naples
in Florida, qualche anno fa,
la stampa locale ha parlato
anni, figlio unico, che avrebbe
predetto alla madre la perdita
del bambino che aspettava,
che in seguito sarebbe rimasta
ancora incinta di due gemelli,
e che stavolta sarebbe andato
tutto bene. Glielo avevano detto
i nonni morti, dicevano mamma
e papà. La storia veniva sempre
titolata tirando in ballo il Sesto
Senso, paragonandola al film
premio Oscar di M. Night
Shyamalan. Del bambino non
si è saputo più nulla, né è
diventato un profeta (c’era
da immaginarlo). Ma tutto
questo, al netto della probabile
bufala confezionata da genitori
amorevolmente esibizionisti,
cosa c’entrava realmente il
sesto senso? Nulla. Il
paranormale affascina, ma la
realtà è un po’ più pragmatica.
Cos’è allora, il sesto senso? Uno
strumento del cervello. Il sesto
senso esiste davvero ma è la
modalità con cui il nostro
cervello analizza e reagisce
a situazioni particolari,
arrivando a conclusioni rapide
che superano quelle che si
potrebbero ottenere utilizzando
gli altri cinque sensi. L’intuito,
in parole povere. Che secondo
nuovi studi avrebbe un’origine
ancestrale legata all’istinto di
sopravvivenza degli umani.

Sì, il sesto senso esiste
davvero e a dimostrarlo
ci sono anche una serie di
ricerche scientifiche. Tra le
più interessanti c’è quella
messa a punto nel 2015 dalla
Scuola Normale Superiore
di Parigi secondo cui il nostro
cervello è dotato di una sorta
di senso del pericolo che si
attiva solo nei momenti di
crisi: quando si attiva
basterebbero meno di 200
millisecondi per captare una
situazione pericolosa e fornire
un input per reagirvi. Il sesto
senso umano, dunque,
sarebbe un residuo dell’evoluzione,
una capacità che ci permetteva
di riconoscere il pericolo e
mettersi in salvo quando
vivevamo nel rischio di essere
attaccati dai predatori. Il
sesto senso premonizione
del pericolo, dunque. Un altro
studio statunitense del 2016,
invece, ha legato il sesto senso
alla presenza della proteina
Piezo2, elemento da cui dipende
la propriocezione, ovvero la
capacità di percepire sia il
proprio corpo nello spazio,
sia il modo in cui i muscoli si
muovono in questo spazio.
Proprio grazie a questo sesto
senso donne e uomini
riuscirebbero, ad esempio,
a camminare anche con gli
occhi bendati o a riconoscere
la posizione dei propri arti
senza vedere dove si trovino.
Ma se vogliamo affrontare
qualche altro luogo comune
riguardo all’intuito/sesto
senso, si vocifera (da secoli)
nelle donne, che saprebbero
soprattutto utilizzare meglio
il sesto senso in amore,
specialmente per scoprire un
tradimento del partner.
“Noi donne abbiamo un sesto
senso acutissimo, che ci
consente di individuare chi
vuol minacciare i nostri rapporti”,
scrive anche Paulo Coelho in
Adulterio. Dietro a questo
stereotipo, però, si nasconde
forse una verità legata alle
differenze anatomiche tra
uomo e donna. Alcuni scienziati
sostengono infatti che l’intuito
abbia sede nel corpo calloso,
in comunicazione i due
emisferi del cervello: quello
destro, deputato all’analisi
delle emozioni, e quello sinistro,
sede della parte razionale.
Alcuni studi hanno dimostrato
che nelle donne il corpo calloso
ha dimensioni maggiori rispetto
agli uomini e che sarebbe
fortemente stimolato dagli
estrogeni. Una tesi che
dimostrerebbe come il sesto
senso femminile sia molto
più potente di quello maschile.
Per tornare al 4enne in Florida,
si dice che il sesto senso sia una
qualità molto più sviluppata
nei bambini. Si tratta, in realtà,
di una conseguenza del loro
modo di comunicare, differente
da quello degli adulti. A cui
a volte gli adulti aggiungono
del loro quando riportano, per
paura che le capacità del piccolo
non vengano apprezzate come
loro credono che meritino.
I “grandi”, infatti, hanno una
comunicazione molto precisa
e attenta ai contenuti verbali,
mentre quella non verbale è
molto più controllata, a volte
addirittura nascosta. I bambini
badano meno alle parole: la
loro comunicazione va oltre le
parole e si concentra molto su
gesti, espressioni facciali e
movimenti. Di conseguenza,
sono molto più attenti anche
in fase ricettiva alla
comunicazione non verbale e
riescono a riconoscere lo stato
emotivo degli adulti o dei loro
coetanei anche senza che questi
facciano ricorso alle parole. Da
questo punto di vista, i bambini
sono davvero dotati di un sesto
senso molto sviluppato. Ma
si tratta di un mistero del cervello
umano che non smetterà mai di
affascinarci. “La fede è una sorta
di sesto senso che opera nei
casi in cui la ragione non può
competere”, diceva Gandhi.
“Un buon investigatore è un
individuo con un sesto senso
per le persone”, dice lo scrittore
britannico Lee Child. Hanno
ragione tutti e due.

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