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sabato 12 gennaio 2019

L'uomo solo - Cesare Pavese

12-01-2019
dedicata a te .............


L'uomo solo - Cesare Pavese



L'uomo solo - che è stato in prigione -
 ritorna in
prigione
ogni volta che morde in un
 pezzo di pane.
In prigione sognava le lepri 
che fuggono
sul terriccio invernale. Nella 
nebbia d'inverno
l'uomo vive tra muri di 
strade, bevendo
acqua fredda e mordendo
 in un pezzo di pane.
Uno crede che dopo
 rinasca la vita,
che il respiro si calmi, 
che ritorni l'inverno
con l'odore del vino nelle 
calda osteria,
e il buon fuoco, la stalla,
 e le cene. Uno crede,
fin che è dentro uno crede.
 Si esce fuori una sera,
e le lepri le han prese e 
le mangiano al caldo
gli altri, allegri. Bisogna
 guardali dai vetri.
L'uomo solo osa entrare
 per bere un bicchiere
quando proprio si gela, e 
contempla il suo vino :
il colore fumoso, il sapore
 pesante.
Morde il pezzo di pane, 
che sapeva di lepre
in prigione, ma adesso non
 sa più di pane
né di nulla. E anche il vino
 non sa che di nebbia.
L'uomo solo ripensa a quei
 campi, contento
di saperli già arati. Nella 
sala deserta
sottovoce si prova a cantare.
 Rivede
lungo l'argine il ciuffo di 
rovi spogliati
che in agosto fu verde.
 Dà un fischio alla cagna.
E compare la lepre e non 
hanno più freddo.

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