dedicata a te .............
L'uomo solo - Cesare Pavese
L'uomo solo - che è stato in prigione -
ritorna in
prigione
ogni volta che morde in un
prigione
ogni volta che morde in un
pezzo di pane.
In prigione sognava le lepri
In prigione sognava le lepri
che fuggono
sul terriccio invernale. Nella
sul terriccio invernale. Nella
nebbia d'inverno
l'uomo vive tra muri di
l'uomo vive tra muri di
strade, bevendo
acqua fredda e mordendo
acqua fredda e mordendo
in un pezzo di pane.
Uno crede che dopo
Uno crede che dopo
rinasca la vita,
che il respiro si calmi,
che il respiro si calmi,
che ritorni l'inverno
con l'odore del vino nelle
con l'odore del vino nelle
calda osteria,
e il buon fuoco, la stalla,
e il buon fuoco, la stalla,
e le cene. Uno crede,
fin che è dentro uno crede.
fin che è dentro uno crede.
Si esce fuori una sera,
e le lepri le han prese e
e le lepri le han prese e
le mangiano al caldo
gli altri, allegri. Bisogna
gli altri, allegri. Bisogna
guardali dai vetri.
L'uomo solo osa entrare
L'uomo solo osa entrare
per bere un bicchiere
quando proprio si gela, e
quando proprio si gela, e
contempla il suo vino :
il colore fumoso, il sapore
il colore fumoso, il sapore
pesante.
Morde il pezzo di pane,
Morde il pezzo di pane,
che sapeva di lepre
in prigione, ma adesso non
in prigione, ma adesso non
sa più di pane
né di nulla. E anche il vino
né di nulla. E anche il vino
non sa che di nebbia.
L'uomo solo ripensa a quei
L'uomo solo ripensa a quei
campi, contento
di saperli già arati. Nella
di saperli già arati. Nella
sala deserta
sottovoce si prova a cantare.
sottovoce si prova a cantare.
Rivede
lungo l'argine il ciuffo di
lungo l'argine il ciuffo di
rovi spogliati
che in agosto fu verde.
che in agosto fu verde.
Dà un fischio alla cagna.
E compare la lepre e non
E compare la lepre e non
hanno più freddo.
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