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sabato 16 marzo 2019

La pasta la sera si può mangiare sì, no, forse? Risposta bellissima in arrivo

ARTICOLO TRATTO DA
 "MARIE CLAIRE"-

Ma quindi, si può mangiare
 la pasta di sera? La pasta
 di sera fa bene, o fa ingrassare?
 Buona la prima, o almeno, così
 si dice. È la notizia che ci coglie 
di sorpresa – ma una piacevole
 sorpresa – diffusa dall’Unione 
Italiana Foodche sbandiera 
con orgoglio una ricerca 
pubblicata sull’autorevole
 rivista medica Lancet, la
 quale solleva qualche dubbio
 su quello che abbiamo pensato 
fino a ora. L’Unione Italiana
 Food si spinge a smontare uno
 per uno tutti i luoghi comuni
 sulla cena ricca di carboidrati,
 e spiega che un piatto di bucatini
 può essere anche d’aiuto a tutti 
quelli che soffrono d’insonnia 
(in Italia sono circa 27 milioni), 
e che mangiare pasta la sera 
non solo non fa ingrassare, ma
 fa persino dimagrire. Prima di
 pentirci per ogni singola
 spaghettata di mezzanotte a 
cui abbiamo rinunciato, e per
 fare chiarezza restando con i piedi 
per terra, meglio definire bene 
cosa succede al nostro corpo
 rinunciando alla pasta, cosa
 succede invece mangiando pasta
 prima di andare a dormire, e 
cosa dice esattamente la ricerca. 
Che è comunque piacevole.
Premessa noiosetta ma necessaria:
 lo studio pubblicato da Lancet 
si è tenuto al Brigham and Women
 Hospital di Boston, e dimostra 
(testualmente) che “le diete
 povere di carboidrati, o che
 limitano i carboidrati a favore
 di un maggiore apporto di 
proteine o grassi, o di entrambi,
 sono una strategia di perdita
 di peso popolare. Tuttavia, 
l'effetto a lungo termine della
 restrizione dei carboidrati 
sulla mortalità è controverso e 
potrebbe dipendere dal fatto 
che i carboidrati alimentari 
siano sostituiti da grassi e proteine 
a base vegetale o animale. 
Abbiamo mirato a studiare
l'associazione tra assunzione di
 carboidrati e mortalità”.
 In pratica, lo studio copre un’analisi
 più ampia del consumo di carbs,
 e ci informa che no, eliminarli
 dalla vita come Emily in Il diavolo
 veste Prada non è una buona idea.
 Per niente.
A questo dato che già
 interessante, l’Unione
 Italiana Food aggiunge 
che, in linea di massima
 non c’è una prova che la
 pastasciutta non possa
 essere consumata nelle
 ultime ore del giorno 
“soprattutto se siamo stressati 
 Forse tutto è nato dall’idea 
che andare a letto con un carico 
di energie che non verranno 
bruciate non può essere il
 massimo. Invece la pasta 
contiene triptofano e vitamine 
del gruppo B. Il triptofano,
 come è noto, è presente 
anche nel latte ed è la causa
 principale dei pisolini 
immediati dei bebè dopo la 
poppata. La carenza di vitamine
 del gruppo B è invece una
 delle cause riconosciute
 dello stato di veglia notturno,
 ed è anche per questo che nella
 dieta dei vegani non mancaono
 mai gli integratori di B12.
 Ma tutto questo cosa ha a che
 fare con il dimagrimento? 
L’ipotesi più ragionevole a cui 
si può giungere parte dal 
fatto che l’insonnia è una 
delle cause principali del
 rischio obesità. C’è una 
correlazione riconosciuta 
fra carenza di sonno e aumento
 del consumo di junk food, 
prima di tutto, che è stato
 dimostrato anche con una
 ricerca condotta al King's
 College London nel 2016. 
Dormire meno di sette ore
 a notte può favorire lo aumento
 del colesterolo nel sangue e 
può costarci quanto un apporto
 extra di 380 calorie al giorno.
 Inoltre, c’è in gioco il cortisolo, 
il bistrattato ormone dello 
stress, che a livelli normali è 
sempre stato, invece, uno degli
 ormoni fondamentali per la 
nostra sopravvivenza
 (ad esempio: ci fa svegliare la 
mattina). L’eccesso di colesterolo 
contribuisce però, notoriamente,
 all’aumento di peso, per cui tutto
 ciò che può portarlo ai livelli
 di guardia scongiura questo 
pericolo.
La conclusione è che la pasta
 ha le sue calorie, ma i benefici 
che regala in cambio le
 bilanciano abbondantemente.
 Per cui, addio tabù della pasta 
la sera. Utili alcuni trucchi 
aggiuntivi: secondo l’Unione
 Italiana Food la pasta lunga
 sazia più di quella corta perché
 durante la cottura aumenta
 il suo peso anche di due volte 
e mezzo, mantenendo le stesse
 calorie. Se siamo dediti al 
conteggio calorie, è bene 
tenere sempre presente che
 il pasto serale deve costituire
 il 30% dell’apporto giornaliero. 
Preferire una dieta di pasta
 integrale e scolarla sempre 
al dente. Per quanto riguarda
 il dubbio su quanta pasta
 mangiare la sera, è non
 superare mai gli 80 gr da
 cruda sonno altri escamotage
 preziosi. Per quanto riguarda le
 ricette doc, “l’olio extravergine
 d’oliva è un vero toccasana 
per il suo potere di spegnere
 le infiammazioni, si può 
aggiungere a crudo oppure
 saltando la pasta in padella
 a fine cottura. Buona idea 
anche optare per un piatto 
unico di pasta, abbinato a 
 crude: impegnano la digestione
 rallentando l'assorbimento
 di carboidrati”, spiegano all’UIF. 
Insomma, mangiare la pasta la
 sera, con moderazione e senza
 abusare di condimenti, inserendola
 in un regime alimentare equilibrato, 
mette la parola “fine” a un’inutile 
caccia alle streghe.

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