"MARIE CLAIRE"-
Ma quindi, si può mangiare
la pasta di sera? La pasta
di sera fa bene, o fa ingrassare?
Buona la prima, o almeno, così
si dice. È la notizia che ci coglie
di sorpresa – ma una piacevole
sorpresa – diffusa dall’Unione
Italiana Foodche sbandiera
con orgoglio una ricerca
pubblicata sull’autorevole
rivista medica Lancet, la
quale solleva qualche dubbio
su quello che abbiamo pensato
fino a ora. L’Unione Italiana
Food si spinge a smontare uno
per uno tutti i luoghi comuni
sulla cena ricca di carboidrati,
e spiega che un piatto di bucatini
può essere anche d’aiuto a tutti
quelli che soffrono d’insonnia
(in Italia sono circa 27 milioni),
e che mangiare pasta la sera
non solo non fa ingrassare, ma
fa persino dimagrire. Prima di
pentirci per ogni singola
spaghettata di mezzanotte a
cui abbiamo rinunciato, e per
fare chiarezza restando con i piedi
per terra, meglio definire bene
cosa succede al nostro corpo
rinunciando alla pasta, cosa
succede invece mangiando pasta
prima di andare a dormire, e
cosa dice esattamente la ricerca.
Che è comunque piacevole.
Premessa noiosetta ma necessaria:
lo studio pubblicato da Lancet
si è tenuto al Brigham and Women
Hospital di Boston, e dimostra
(testualmente) che “le diete
povere di carboidrati, o che
limitano i carboidrati a favore
di un maggiore apporto di
proteine o grassi, o di entrambi,
sono una strategia di perdita
di peso popolare. Tuttavia,
l'effetto a lungo termine della
restrizione dei carboidrati
sulla mortalità è controverso e
potrebbe dipendere dal fatto
che i carboidrati alimentari
siano sostituiti da grassi e proteine
a base vegetale o animale.
Abbiamo mirato a studiare
l'associazione tra assunzione di
carboidrati e mortalità”.
In pratica, lo studio copre un’analisi
più ampia del consumo di carbs,
e ci informa che no, eliminarli
dalla vita come Emily in Il diavolo
veste Prada non è una buona idea.
Per niente.
A questo dato che già
interessante, l’Unione
Italiana Food aggiunge
che, in linea di massima
non c’è una prova che la
pastasciutta non possa
essere consumata nelle
ultime ore del giorno
“soprattutto se siamo stressati
Forse tutto è nato dall’idea
che andare a letto con un carico
di energie che non verranno
bruciate non può essere il
massimo. Invece la pasta
contiene triptofano e vitamine
del gruppo B. Il triptofano,
come è noto, è presente
anche nel latte ed è la causa
principale dei pisolini
immediati dei bebè dopo la
poppata. La carenza di vitamine
del gruppo B è invece una
delle cause riconosciute
dello stato di veglia notturno,
ed è anche per questo che nella
dieta dei vegani non mancaono
mai gli integratori di B12.
Ma tutto questo cosa ha a che
fare con il dimagrimento?
L’ipotesi più ragionevole a cui
si può giungere parte dal
fatto che l’insonnia è una
delle cause principali del
rischio obesità. C’è una
correlazione riconosciuta
fra carenza di sonno e aumento
del consumo di junk food,
prima di tutto, che è stato
dimostrato anche con una
ricerca condotta al King's
College London nel 2016.
Dormire meno di sette ore
a notte può favorire lo aumento
del colesterolo nel sangue e
può costarci quanto un apporto
extra di 380 calorie al giorno.
Inoltre, c’è in gioco il cortisolo,
il bistrattato ormone dello
stress, che a livelli normali è
sempre stato, invece, uno degli
ormoni fondamentali per la
nostra sopravvivenza
(ad esempio: ci fa svegliare la
mattina). L’eccesso di colesterolo
contribuisce però, notoriamente,
all’aumento di peso, per cui tutto
ciò che può portarlo ai livelli
di guardia scongiura questo
pericolo.
La conclusione è che la pasta
ha le sue calorie, ma i benefici
che regala in cambio le
bilanciano abbondantemente.
Per cui, addio tabù della pasta
la sera. Utili alcuni trucchi
aggiuntivi: secondo l’Unione
Italiana Food la pasta lunga
sazia più di quella corta perché
durante la cottura aumenta
il suo peso anche di due volte
e mezzo, mantenendo le stesse
calorie. Se siamo dediti al
conteggio calorie, è bene
tenere sempre presente che
il pasto serale deve costituire
il 30% dell’apporto giornaliero.
Preferire una dieta di pasta
integrale e scolarla sempre
al dente. Per quanto riguarda
il dubbio su quanta pasta
mangiare la sera, è non
superare mai gli 80 gr da
cruda sonno altri escamotage
preziosi. Per quanto riguarda le
ricette doc, “l’olio extravergine
d’oliva è un vero toccasana
per il suo potere di spegnere
le infiammazioni, si può
aggiungere a crudo oppure
saltando la pasta in padella
a fine cottura. Buona idea
anche optare per un piatto
unico di pasta, abbinato a
legumi e verdure, cotte o
crude: impegnano la digestione
rallentando l'assorbimento
di carboidrati”, spiegano all’UIF.
Insomma, mangiare la pasta la
sera, con moderazione e senza
abusare di condimenti, inserendola
in un regime alimentare equilibrato,
mette la parola “fine” a un’inutile
caccia alle streghe.
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