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Vi aspetta un viaggio nella Cultura, nella Filosofia, nella Poesia, nella Sociologia, nel Gossip......by Phil :-)
venerdì 8 gennaio 2021
MISTERI:IL FANTASMA DI VIOLA PETERS
TRATTO DA IL PARANORMALE.COM
LA STORIA HA INIZIO CON
La foto fu pubblicata sull’Atlanta
Constitution, un giornale georgiano,
nell’agosto del 1935.
Iniziamo col dire che ancora oggi
gli abusi sulle donne e i femminicidi
sono all’ordine del giorno, ma
certamente oggi la donna è molto
più tutelata che in passato, specialmente
nel periodo delle due guerre quando
si badava poco alla sparizione o alla
morte di una persona sola. In America
(ma anche in tutti gli altri paesi
impegnati nelle Gerre Mondiali) era
necessario concentrarsi sugli armamenti,
sui civili da impiegare in battaglia e
sul produrre armi ed equipaggiamenti
militari; tutto il resto, anche
alcune morti di civili, poteva essere
trascurato o liquidato con indagini
superficiali.
Questo caso però avvenne poco prima
che Gli Stati Uniti entrassero in guerra
e scatenò la furia non di una persona
indignata, ma di un intero paese, che
vedendo la giustizia amministrata in maniera
lenta e poco incisiva, decise di
farsi giustizia per conto proprio.
Viola Peters era una donna di crica
50 anni, zitella e di buona famiglia,
che viveva da sola nella piccola cittadina
rurale di McCaysville, in Georgia.
Era la terza di sette figli e tutto
sommato i genitori le lasciarono
abbastanza di cui vivere in pace e
tranquillità. Conscia del suo benestare
la donna aiutava spesso al gente del
paese facendo piccoli lavoretti di
cucitura, raccolta di frutta e filatura.
Non prendeva mai soldi dalla gente di
McCaysville perchè erano quasi tutti
contadini o persone semplici che vivevano
di ciò che producevano e più volte rifiutava
i regali dei vicini dicendo loro che aveva
avuto una vita fortunata e che preferiva
fossero donati ai bambini più poveri della
comunità.
Era molto benvoluta da tutta la cittadina
e ognuno aveva qualcosa di cui esserle grato.
Parte dei suoi averi la donna li impiegava
facendo beneficenza alla chiesa Battista,
alla quale era molto devota, oppure comprando
libri, banchi e materiale scolastico per
l’orfanotrofio locale, che visitava
regolarmente. Si dice anche che appena
potesse si vestiva un po’ meno elegante
e si rimboccasse le maniche aiutando
nella mensa del paese per servire un
piatto caldo a chi ne avesse bisogno.
In quel periodo c’era molta crisi di
denaro (era il periodo della Depressione
del 1929-1939) e a McCaysville le
istituzioni si sostentarono quasi
interamente grazie alla sua generosità
e di pochi altri.
Nell’ottobre del 1934 arrivò in città
un vagabondo di nome Tom Cullin, che
dopo aver cercato di far fortuna commerciando
alcool, cercò un lavoro che potesse
sostenere almeno le sue bevute nei bar.
Venne assunto nella vicina raffineria di
rame, dove il lavoro era pensante e i turni
lunghissimi, ma alla fine sembrò mettersi
in sesto e cominciare una vita equilibrata,
finchè non venne a sapere di Viola Peters.
Come ho detto la donna era conosciuta da
tutti e fino ad allora a McCaysville non era
mai successo nulla di spiacevole, tanto che
gli abitanti lasciavano perfino al porta
aperta nel caso i vicini avessero avuto
bisogno di aiuto. Cullin però era
forestiero e di certo poco avvezzo ai
convenevoli di quella gente ingenua:
venuto a sapere dai colleghi della
donna cercò di carpire quante più informazioni
su di lei ed escogitò un piano in apparenza
geniale. Perchè spaccarsi la schiena in una
fabbrica respirando le esalazioni dei metalli,
quando poteva corteggiare la ricca donna,
farla innamorare e vivere di rendita il
resto della vita?
Tom Cullin iniziò a seguire Viola Peters
ovunque, anche in chiesa benchè non fosse
religioso, ma lei più volte lo respinse
dicendogli che non aveva intenzione di
maritarsi, ne di avere avventure. L’uomo
insistette più volte, ma non c’era nulla
da fare: doveva procurarsi il suo denaro
in un altro modo.
Nel Luglio 1935 Cullin entrò in casa
della donna durante la notte, la
violentò brutalmente violentata e
la uccise strangolandola con una corda.
Per non destare sospetti nei vicini
della donna Cullin rimase nella casa
di Viola e a tutti quelli che venivano
a trovarla diceva che era andata per
qualche giorno ad Atlanta a trovare la
sorella malata e che gli aveva chiesto
di tenere d’occhio al casa un sua assenza.
L’uomo per 17 giorni fece scempio del suo
cadavere, poi mise ogni avere in grossi
sacchi di iuta e si preparò ad andarsene.
Si dice che non se ne andò subito perchè
era d’accordo con un complice affinchè lo
venisse a prendere con un carro perchè la
refurtiva era troppa da portar via, ma il
complice venne fermato alla frontiera e
sbattuto in galera per traffico di alcoolici.
Cullin, dopo averlo atteso inutilmente prese
quanto più riusciva e si incamminò di notte
lungo la strada principale che usciva dal
paese, ma venne fermato dalla polizia che
lo arrestò. Il processo fu immediato e l’uomo
venne condannato davanti a tutto il paese a
15 anni di prigione. La folla esplose in un
boato di proteste e insulti, chiedendo a
gran voce la pena di morte, ma il giudice
si defilò abbastanza velocemente temendo
una rivolta.
La rivolta in verità avvenne due giorni
dopo la sentenza, quando un drappello di
abitanti inferociti prese d’assalto la
prigione della contea, catturò Cullin,
e lo linciò sul vecchio ponte del fiume
Toccoa. Viola Peters era talmente amata
dagli abitanti che accorse quasi tutto
il paese a presenziare all’esecuzione
di Cullin, persino i bambini. Non solo,
ma Garrett Killian, un testimone del
linciaggio, volle scattare delle foto
affinchè tutti venissero messi al corrente
di quell’atto in onore della loro benefattrice
e della poca obiettività della legge
nei confronti della donna.
La foto suscitò molto scalpore
quando venne pubblicata pochi giorni dopo
sull’Atlanta Constitution e per due motivi:
il primo era la testimonianza evidente
di come il popolo aveva scavalcato la
legge facendosi giustizia a modo proprio;
la seconda è per un piccolo dettaglio della
foto che fece rimanere sconvolti tutti
coloro che la guardarono.
Secondo gli abitanti di McCaysville quella
a fianco alla costruzione di legno era
proprio Viola Peters, o meglio lo spirito di
Viola, che aveva raggiunto un certo grado
di pace assistendo all’esecuzione del suo
assassino. Alcuni dissero invece che la
donna fosse in realtà innamorata del suo
aguzzino e che il suo spirito era lì per
il desiderio di raggiungere con
l’ultimo sguardo il suo unico amore.
FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere
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