Lasciate ogne speranza, Voi ch' intrate...
Vi aspetta un viaggio nella Cultura, nella Filosofia, nella Poesia, nella Sociologia, nel Gossip......by Phil :-)
venerdì 25 dicembre 2020
MISTERI:6 INCREDIBILI CASI DI PERSONE SCOPERTE ANNI DOPO LA MORTE
SMINZ VI AUGURA UN SERENO NATALE E UN 2021
LIBERO, NORMALE E RICCO DI ABBRACCI.
CI RITROVEREMO IL 9 GENNAIO CON ALTRI
INTERESSANTI MISTERI.......
TRATTO DA IL PARANORMALE.COM
6 Incredibili casi di persone scoperte
anni dopo la morte
Morire fa paura, ma morire da soli e non
essere cercati forse è ancora più sconvolgente.
In questo articolo riportiamo sei casi
di persone decedute e completamente dimenticate.
David Carter, una persona socievole,
intelligente ed un grande lavoratore,
così lo descrivevano le persone che lo
conoscevano. Gli amici restarono molto
sopresi quando decise di lasciare il lavoro
presso gli uffici comunali della città
di Milwaukee nel 2007.
David comunicò di volersi trasferire
nel Nuovo Messico, perché rimasto solo
dopo la morte della madre, aveva voglia
di ricominciare tutto da capo.
Il giorno del suo 45° compleanno, nel
gennaio del 2012, un agente immobiliare
ed un fabbro entrarono nella sua casa di
West Allis dopo che era stata assegnata
alla contea a causa di ripetute violazioni
fiscali. A carico dell’uomo c’erano fatture
non pagate, comunicazioni mai ritirate e tasse
mai saldate. Quando i due uomini entrarono in casa,
trovarono i resti scheletrici di David Carter,
con un foro nella testa ed una Smith&Wesson
sul pavimento.
Carter prima di spararsi aveva anche
scritto una lettera per la famiglia e
gli amici, dove spiegava il proprio gesto.
Le autorità lo avevano cercato per fargli
pagare le tasse, ma nessuno lo aveva cercato
per chiedergli come stava.
Hedviga Golik, era una donna che viveva
in un appartamento della Jugoslavia
comunista. Nel 1966 fu vista per l’ultima
volta dai vicini di casa, a Zagabria,
quando aveva circa 40 anni. Quando
Hedviga non fu più vista entrare ed
uscire di casa, i vicini pensarono che
fosse partita senza avvisare nessuno.
Ma in realtà la donna non lasciò mai
il suo appartamento.
I vicini di casa nei primi anni duemila,
fecero notare alle autorità che l’appartamento
non era più in uso dagli anni 60, le
istituzioni decisero di entrare in casa nel 2008.
Lo spettacolo che si trovarono davanti fu
surreale. Un’appartamento fermo al 1966
perfettamente conservato. Hedviga Golik,
fu ritrovata nel suo letto, di lei non
aveva chiesto mai nessuno, e nessuno ebbe
l’accortezza d’informarsi se stesse bene.
Sul comodino c’era ancora la tazza di tè
preparata prima di andare a dormire.
Nel 2007, nella cittadina tedesca di Essen,
la polizia scoprì il cadavere di un uomo
disoccupato e single. L’uomo morì a 59 anni,
7 anni prima della macabra scoperta del suo
cadavere. S’intuì che l’uomo fosse morto nel
2000 perché, accanto al letto, furono ritrovate
alcune monete in marchi. Sul comodino c’erano
inoltre: sigarette, una guida televisiva e
poco altro.
La polizia trovo anche una lettera
dell’ufficio di collocamento aperta,
spedita il 30 novembre, si intuì che
l’uomo morì proprio a cavallo di quella
data. Nessuno chiese mai di lui e nessuno
si lamentò della puzza di cadavere in putrefazione.
Joyce Vincent era una donna molto attiva
e con diversi amici. Partecipò anche ad
eventi importanti, come la cena con
Stevie Wonder o quella con Nelson Mandela.
Nel 2001 decise di tagliare i ponti con
amici e parenti, trasferendosi in un
alloggio destinato a persone che avevano
subito violenze domestiche. Nel 2003 si
trasferì in un monolocale sopra il Wood
Green Shopping Center, all’epoca aveva 38 anni.
Nel gennaio del 2006, il monolocale
di Joyce, risultò in mora, le autorità
dunque si mossero per recuperarlo. Quando
entrarono trovarono lo scheletro delle
donna davanti al televisore ancora acceso
e i regali di Natale sul pavimento. La
famiglia aveva più volte cercato di
contattarla, ma le lettere non arrivavano
mai a causa dello spostamento in un alloggio
riservato a persone vittime di abusi. I familiari
ingaggiarono un detective per scoprire l’indirizzo
ma, quando le inviarono diverse lettere senza avere
alcuna risposta, videro questo come un segno di
diniego e non la cercarono più. Le piante all’interno
della casa coprirono l’odore di putrefazione,
mentre l’affitto veniva in parte pagato dai
servizi sociali.
Barbara Salinas-Norman era un’autrice
chicana e un’insegnate che copri un ruolo
importante nel Moviemento Studentesco
Chicano de Aztlan, un’organizzazione che
promosse l’istruzione superiore per i Chicanos
(i messicani residenti negli Stati Uniti).
Dopo aver conseguito il Master in Public Health
Education presso la University of California,
pubblicò diversi libri bilingue per bambini
messicani emigrati negli Stati Uniti.
Dopo diversi anni di silenzio, il fratello
si mosse per andare a visitare l’ex-scrittrice
e docente presso la sua casa di Santa Fe,
in Nuovo Messico. Quando entrò in casa lo
accolse una vampata di puzzo di cadavere
in putrefazione. La donna, ormai settantenne,
era morta per cause naturali anni prima,
ma nessuno se n’era accorto. Assidua
frequentatrice di biblioteche ed eventi
culturali, a nessuno venne il sospetto
che potesse essere morta.
Alcuni pescatori filippini scoprirono
nelle acque dell’Oceano Pacifico
un’imbarcazione alla deriva. Quando
il 23enne Christopher Rivas salì a bordo
non poteva credere ai suoi occhi: all’interno,
nella sala radio, era riverso il corpo
mummificato del proprietario del natante,
un tedesco di 59 anni, Manfred Fritz Bajorat,
impegnato in un’avventura in solitaria
in giro per il mondo dal 2009. Sconosciute
le cause della morte. Attraverso i documenti
rinvenuti all’interno dell’imbarcazione,
no yacht di 40 piedi dal nome di “Sayo”,
successivamente portato nel porto cittadino,
si è risaliti al suo proprietario,
Manfred Fritz Bajorat. L’albero del
natante era rotto e gran parte della
cabina era sott’acqua; non è invece
chiaro cosa abbia ucciso lo skipper.
A preservare il corpo di Fritz fino a
ridurlo alla mummificazione, secondo
la polizia di Barobo, che ha diffuso le
foto via Facebook, i secchi venti oceanici,
le alte temperature e l’aria salmastra
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