Lasciate ogne speranza, Voi ch' intrate...
Vi aspetta un viaggio nella Cultura, nella Filosofia, nella Poesia, nella Sociologia, nel Gossip......by Phil :-)
giovedì 20 maggio 2021
MISTERI:SERIAL KILLER-LA MOSTRUOSA FAMIGLIA MAUEROVA
TRATTO DA IL PARANORMALE.COM
La mostruosa famiglia Mauerova
La storia che sto per raccontarvi credo
sia agghiacciante persino per molti
serial killer spietati, pertanto se
siete facilmente impressionabili vi
consiglio di astenervi dal leggerla.
Quando una donna ( normale intendo)
mette al mondo un figlio tra lei e il
suo bambino nasce un rapporto indissolubile
ed il neonato diviene per lei la cosa
più importante al mondo, perfino più
importante del suo compagno. Una madre
per suo figlio farebbe tutto, anche
perdonargli le peggiori azioni.
Analogamente, un ragazzo cresciuto da
una madre amorevole, che sia severa ma
giusta allo stesso tempo, prima o poi
si renderà conto di quale fortuna ha
avuto e vedrà in lei la figura dell’angelo
guida nei momenti più difficili.
Ci sarebbe da disquisire sul fatto
el le bambine sono generalmente più
legate al papà mentre i bambini più
alla mamma, ma in effetti per tutti
la mamma resta comunque un punto fisso,
una colonna portante della vita di ogni
bambino.
Si dice che una madre sia Dio agli occhi
di bambino prima della pubertà ( poi
inizia il periodo ribelle ecc.), e
purtroppo in quel periodo i bambini
sono talmente vulnerabili da affidarsi
alla mamma per qualunque cosa, anche se
si tratta di una squilibrata sadica e brutale.
Questo è il caso della famiglia Mauerova
, un gruppo di pazzi, sadici, cannibali
e torturatori che non si fecero scrupoli
a distruggere, sia fisicamente che moralmente,
un bambino di soli 8 anni. Premetto che
non ci sono morti in questa storia, ma
nonostante questo reputo i 6 carnefici
dei mostri ben peggiori di un assassino.
Questa storia ve la devo raccontare dalla
fine perchè in effetti di Casa Mauerova
tutto ciò che si è saputo si è ricavato
a ritroso dopo che la polizia irruppe in
casa: prima di allora i vicini, come accade
spesso, non avevano alcun sospetto di cosa
succedesse in quella casa e ritenevano gli
inquilini persone per bene, anche se un po’ riservate.
Nel maggio del 2007 a Brno, nella Repubblica
Ceca, la polizia fece irruzione in una
casetta alla periferia della città e arrestò
Klara Mauerova ( 30 anni), sua sorella
Katerina ( 34 anni), Jan Turek ( 32 anni),
Barbora Skrlova ( 34 anni) e Jan Skrla
(25 anni). Lo stesso giorno venne arrestata
a casa sua un’altra donna non presente,
ma reputata implicata: era Hana Basova
( 28 anni). Ad accusarli c’era un video
“fortuito” di un vicino che aveva osservato
delle orribili scene nella loro casa a
causa di in’interferenza, ma che fu
essenziale a mettere fine a quello scempio.
Dalle confessioni degli imputati e dalla
ricostruzione della scientifica erano già
oltre 8 mesi che in quella casa il gruppo
di giovani seviziava, violentava, incideva
le carni e ne mangiava parti di due bambini
di 8 e 10 anni e il tutto avveniva per
soddisfare degli strani riti di una setta
religiosa piuttosto conosciuta in tutta
Europa, chiamata “Il movimento del Graal”.
Ma vediamo un attimo di dare un profilo
a questi mostri:
– Klara Mauerova era la madre di due
bambini: Ondrej di 8 anni e Jakub di
10. La donna assieme alla sorella Katerina
viveva nella casa lasciata loro dai genitori
deceduti ed era noto a tutti che fosse
disturbata. In gioventù aveva avuto diversi
episodi di schizofrenia e non l’aveva
aiutata il matrimonjo disastroso con un
poco di buono che la lasciò dopo il secondo
figlio.
– Katerina Mauerova era la sorella maggiore
ed era quella in casa si occupava di tutto,
ma anche lei era sotto cura di antipsicotici
ed aveva disturbi simili. Soffriva di violenti
scatti d’ira e di deliri pseudo-religiosi. Si
dice sia stata lei ad avere l’idea di accogliere
in casa in maniera stabile gli altri celebranti
del culto.
– Barbora Skrlova era una loro amica, ma
da anni viveva in casa con loro, partecipando
alle spese facendo piccoli lavoretti di tanto
in tanto. Neanche a dirlo, anche la sua mente
era compromessa dalla malattia, ma per lei
c’era anche una patologia fisica. Nonostante
avesse quasi 34 anni il suo corpo ne dimostrava
circa 13 e anche nei comportamenti speso
regrediva allo stadio di bambina, alternando
azioni da donna adulta a momenti in cui mostrava
il carattere di una capricciosa bimba di 7 – 8 anni.
– Jan Skrla e Hana Basova erano una coppia di
fidanzati apparentemente normali che lavoravano
come operai e che probabilmente aderirono al culto
per noia o in cerca di forti emozioni. Frequentavano
spesso casa Mauerova e ed erano diventati più che
amici con le tre donne di casa.
– Jan Turek non è mai stato definito in maniera
chiara: si è detto che fosse il capo del gruppo
e che fosse lui a celebrare i riti in quella casa;
c’è chi ha affermato che fosse in fidanzato di
Klara e che fu epr quello che lei gli diede in
dono i suoi figli da macellare; sta di fatto che
il suo avvocato difensore fu molto bravo a farlo
passare come uomo dalla colpa marginale in questa
storia.
– Infine i due piccoli Ondrej e Jakub, le uniche
vittime indifese di quei pazzi. Ecco, riprendo
il concetto iniziale dei figli: entrambi erano talmente
affezionati alla mamma da eseguire sempre i suoi
ordini ed erano disposti a soffrire le pene
dell’inferno pur di non compromettere la situazione
dalle loro madre con i vicini. Sorridevano sempre,
nonostante sotto gli indumenti avessero cicatrici
profonde sempre aperte e chissà quale dolore provassero.
L’accusa tentò di accusare la madre di somministrare
ai due bambini dei forti calmanti perchè era insensato
che non tentassero al fuga o di ribellarsi a quello
scempio, ma non venne mai provata alcuna
somministrazione.
E ora passiamo ai fatti.
Barbora aveva una grande influenza sulla
mente di Klara e sin dal suo ingresso nella
casa la consigliava su ogni cosa, dal vestirsi
al mangiare, dagli hobby a come educare i figli
Fu lei a convincere lei e Katerina ad unirisi
al movimento religioso “Il movimento del Graal”
che predicava la totale libertà dell’individuo
che doveva essere privo di ogni tabù sociale.
Per Barbora le regole imposte dalla società
erano sbagliate ed ognuno aveva diritto di
gestire la propria vita come più gradiva. I
figli erano frutto del proprio grembo, ma
essendo lei stata tradita dal marito essi
erano in parte lo specchio del padre e quindi
malvagi e infedeli.
Barbora in realtà confessò negli interrogatori
di essere estremamente gelosa dei due figli di
Klara perchè la sua condizione fisica non le
permetteva di generare prole e la sua indole
bipolare faceva allontanare qualsiasi pretendente.
Lei stessa disse che nel vedere ogni giorno le
attenzioni che i figli, nonostante tutto, dedicavano
alla madre faceva nascere in lei un’invidia
incontenibile che spesso placava in bagno
graffiandosi i seni o le parti basse.
Poco per volta manipolò la mente di Klara arrivando
a convincerla che i figli fossero perfidi e
crudeli e che meritassero punizioni esemplari
perchè in quel modo avrebbe punito anche lo
spirito del padre dei bambini.
Nel settembre del 2006 Klara per la prima volta
trascinò i bambini con rabbia nel seminterrato
di casa e li incatenò al muro per poi frustrali
con una cinghia per ore intere. La sorella Katerina
fu la prima da accorgersene, ma trovò la cosa
più divertente che sbagliata e consigliò a Klara
di non esagerare e di alternare le punizioni ad
un certo riposo dei due bambini.
Ogni giorno la donna, aiutata dalla zia e da
Barbora, li torturava brutalmente. Le loro teste
venivano immerse all’interno di una tinozza piena
d’acqua gelida e venivano tenute immerse fin
quasi all’annegamento. Calci, pugni frustate
e persino abusi sessuali erano ormai divenuti
la quotidiana normalità. Il loro essere maschi,
secondo Barbora, incarnava la malvagità del
padre e dovevano essere puniti con frustate
e calci nei genitali per il dolore che l’uomo
aveva inferto alla madre.
Ma le cose andarono peggiorando quando le donne
ne parlarono agli amici e qui entra in gioco
la figura di Jan Turek. L’uomo convinse le
donne che i bambini erano da “esorcizzare” con
riti appositi perchè era giusto incanalare in
loro l’idea di una vita dura e fatta di sofferenze.
Le punizioni non dovevano essere inflitte per
la colpa di un altro, ma per le loro ( pensiero
contorto, ma nel caso di una famiglia “normale”
potrebbe stare), ma il problema era che lui le
convinse a punire i figli per sbagli che ancora
non avevano fatto, ma che si presumeva avessero
fatto in futuro. Nella sua mente malata decise
che i bambini dovevano essere puniti perchè un
giorno avrebbero marinato la scuola, sarebbero
tornati a casa ubriachi, avrebbero rubato una
caramella, avrebbero scommesso dei soldi, e così
via: ogni giorno il gruppo di adulti pensava ad
una nuova possibile infrazione e andava a punire
i due piccoli innocenti.
Ben presto i piccoli corpi vennero ricoperti
da molte cicatrici e da bruciature di sigaretta.
I due bambini erano costretti a vivere il loro
incubo al buio, incatenati al muro o ad un
circondati dai loro stessi escrementi. La madre
per giustificare la loro assenza da scuola li
fece cancellare dall’elenco degli iscritti
dicendo alla preside che si sarebbero trasferiti .
Un giorno di novembre Klara si presentò davanti
ai figli con un coltello e poco per volta,
lentamente, cominciò ad incidere le carni di
Ondrej. Il suo corpo venne parzialmente scuoiato
e gli estrasse alcuni pezzi di carne dal costato
e dalla schiena.
Io credo che a quel punto oltre al tremendo
dolore fisico il bambino abbia accusato un
danno psicologico irreversibile e los tesso
vale per il fratellino maggiore che fu obbligato
non solo ad assistere, ma perfino a partecipare
all’orrore. Ondrej e Jakub vennero costretti a
mangiare quella carne insieme alla madre.
Pezzo dopo pezzo…
Immaginate quali incubi stiano ancora provando
nelle loro menti quei due bambini nello scoprire
che la loro madre, la persona che li dovrebbe amare
e proteggere, era in realtà un mostro affamato di
sangue e violenza.
Ma non finisce qui: una sera che tutti e 6 gli
adulti si erano riuniti per uno dei loro riti,
Jan Turek e Barbora Skrlova escogitarono un metodo
ingegnoso per non perdersi lo “spettacolo” delle
donne che torturavano i due bambini.
Decisero di comprare e installare un video
baby monitor così da poter vedere i figli
comodamente dalla sua cucina o dalle altre
stanze. Le torture proseguirono per sei mesi
e probabilmente sarebbero finite con la morte
dei piccoli, se non fosse che in questo caso
ci mise mano la Provvidenza.
Un vicino di casa, infatti, istallò un altro
baby monitor nella camera del figlioletto di
pochi mesi, così da poterlo tenere d’occhio
durante la notte. Per fortuna la tecnologia
di questi apparecchi è ancora approssimativa
e capita spesso che apparecchi del genere
interferiscano tra di loro quando sono posizionati
ad una breve distanza l’uno dall’altro.
Quello che vide l’uomo quando accese lo schermo
dell’apparecchio lo sconvolse: nell’immagine
distorta sul monitor comparve Ondrej che giaceva
nudo a terra, mentre si contorceva in una pozza
di sangue ed escrementi. Ferite orribili e grandi
tratti di carne esposta gli coprivano il corpo.
L’uomo chiamò la polizia che accorse a casa
Mauerova e finalmente, dopo aver sfondato la porta
della cantina, mise fine all’incubo per i due
bambini.
Insieme a loro venne trovata anche Barbora, che
probabilmente aveva sospettato qualcosa e nell
a sua lucida follia escogitò un piano a dir poco
geniale: si vestì come una bambina e fu trovata
mentre stringeva tra le braccia un orsacchiotto
di peluches. La donna, fingendosi una vittima,
corse tra le braccia di uno dei poliziotti,
ovviamente non destando alcun sospetto. Il
giorno dopo fu portata nell’orfanotrofio locale,
nell’attesa che le indagini chiarissero la
situazione. Poche ore dopo la donna era già
in fuga….
Venne catturata tre settimane dopo, quando
la famiglia che l’aveva presa in casa credendola
un bambino di strada, vide in TV il suo identikit.
Per sfuggire alla giustizia si era tagliata i
capelli a caschetto e si presentò davanti la casa
di una famiglia norvegese spacciandosi per Adam,
un bambino di 13 anni orfano.
Klara e la sorella Katerina furono arrestate
e furono le prima a confessare tutti gli orribili
maltrattamenti che fecero subire ai bambini.
Dissero di essere state manipolate da Barbora
che aveva operato su di loro un vero e proprio
lavaggio del cervello.
Il 23 ottobre 2008 ebbe termine il processo
al gruppo di mostri:
– Nonostante l’orrore scaturito dalla
confessione delle due sorelle la condanna
fu di appena 9 anni di reclusione per Klara
e 10 per Katerina, perchè ritenute parzialmente
instabili e non conscie delle loro azioni.
– Barbora Skrlova, nonostante è la sua parte
nella tortura, nonostante il suo tentativo di
sua e nonostante sia stata la mente traviante
del gruppo, è stata ritenuta elemento marginale
degli abusi e la difesa riuscì a convincere la
giuria che la donna non toccò mai direttamente
i due bambini. Se la cavò con soli 5 anni di
galera. C’è però chi sussurra che durante quel
periodo abbia subito una dura “lezione” da parte
di alcune detenute che una notte la picchiarono
e la seviziarono con uno sgabello di metallo.
– Hana Basova, 28, e Jan Skrla, 25, sono stati
condannati a sette anni ciascuno per aver
fomentato gli abusi ed aver conservato incasa
parecchi scatti dei bambini durante la loro
detenzione.
– Jan Turek, è stato imprigionato per cinque anni,
anche lui incredibilmente accusato solo di
complicità negli abusi, ma di aver avuto solo
un ruolo marginale.
Oggi i due bambini, Ondrej e Jakub,
sono stati affidati ad una famiglia che
è rimasta anonima e hanno cambiato nome
per maggiore tranquillità. A questo punto
io mi chiedo: 9 anni, 10 anni, 7 anni e
addirittura solo 5 anni… E’ questa la “giusta
pena” per chi distrugge la vita di due piccoli
innocenti che porteranno ferite sia fisiche
che psicologiche per il resto dalle vita?
FONTE: Misteri dal Mondo –
Credere Per Vedere
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