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venerdì 8 ottobre 2021
MISTERI:ANNIE PALMER, LA STREGA BIANCA DI ROSE HALL-MAGIA
ARTICOLO TRATTO DA IL PARANORMALE.COM
Annie Palmer, la strega bianca di Rose Hall
In Giamaica, e più precisamente a Montego Bay,
c’è una villa georgiana chiamata “Rose Hall”,
divenuta famosa per la strega bianca che ancora
oggi la infesterebbe. Rose Hall venne fatta
edificare nel 1770, per la “modica somma” di
30.000 dollari e fu costruita in rigoroso
stile georgiano per ordine del ricco proprietario
terriero John Palmer.
Il signor Palmer non era di certo uno che
badava alle spese, anche perchè con i suoi
650 coltivati a canna da zucchero aveva
azzeccato la coltivazione più fruttuosa
del mercato di allora.
Quattro anni dopo, nel 1774, in Francia
nacque Annie, figlia di Amos Palmer e Anna
Windle. in questo caso il cognome uguale
è una coincidenza, come fu una coincidenza
che alla fine del secolo al famiglia di
Annie si trasferì proprio in Giamaica.
Anche lei di famiglia benestante, iniziò
a frequentare l’alta società del luogo e
presto conobbe John Palmer, con cui strinse
subito una relazione.
John Palmer non era esattamente un bell’uomo,
ma nel 1700 l’unico modo che aveva una donna
per raggiungere la ricchezza ed il potere
era solitamente l’unione con un potente ed
Annie Palmer non faceva eccezione.
Annie era una donna minuta e bassina (si
dice fosse alta a mala pena 4 piedi, cioè
non arrivasse a un metro e trenta), ma
riuscì in ogni caso a diventare la moglie
di John che l’accolse a Rose Hall.
Si sa poco della sua vita prima di
giungere Rose Hall, ma ciò che è certo
è che la donna passò dal fascino delle
luci di Parigi alla semplice vita sull’isola,
piena di quotidiane difficoltà e lontano
dalle grandi città che era abituata a
frequentare. In aggiunta a questo pare
che il carattere di Annie fosse tutt’altro
che mansueto, al contrario del marito che
era considerato un bonaccione, quasi ingenuo.
Annie era temuta dagli schiavi che vivevano
e lavoravano nella piantagione: comandava
con pugno di ferro, in casa e fuori, e gli
schiavi disubbidienti venivano puniti con
frustate pubbliche, torturati nei sotterranei,
o persino uccisi dalla donna. Come un generale
dell’esercito Annie cominciava la sua giornata
dando gli ordini del giorno dal suo balcone
agli schiavi, con tanto di punizioni previste
per la disubbidienza.
Forse per noia o per il gusto di evadere da
quella vita nel suo scrigno dorato, Annie
cominciò ad intrattenersi con alcuni schiavi:
per non far spargere la voce o fare in modo
che qualcuno facesse la spia a John, le sue
relazioni erano fugaci e duravano solo
qualche notte, dopo di che lo schiavo
“spariva nel nulla”: in effetti gli amanti
della donna non venivano più rivisti,
nemmeno i loro cadaveri, perchè Annie
li assassinava pugnalandoli durante
l’amplesso e poi, d’accordo con i suoi
servitori, li faceva seppellire in una
tomba non marcata nel cimitero vicino.
Il suo primo marito, John Palmer, venne
assassinato anche lui, probabilmente
quando scoprì la tresca della donna.
Erano periodi dove la legge latitava
e la morte improvvisa del padrone della
proprietà era quasi ben accetta, almeno
per i proprietari terrieri vicini che
erano costantemente in concorrenza l’uno
con l’altro. Anche le autorità non
andavano mai a fondo nelle indagini e
chiudevano spesso i casi di morte come
incidente o accidentale.
Erano però anche periodi difficili in
cui essere una donna, specialmente una
vedova ricca in un paese frequentato dai
pirati e briganti di ogni tipo.
Forte della sua fama severa, e in
seguito alla sua passione Annie per
l’arte del voodoo, per qualche tempo
la donna riuscì a rimanere indipendente
e poco importunata.
Molti degli schiavi conoscevano molto
bene i riti voodoo e per entrare nelle
grazie della padrona insegnarono ad Annie
tutto quello che sapevano a riguardo:
la donna iniziò ad appassionarsi a tal
punto da premiare gli schiavi più
collaborativi facendoli dormire in casa
e facendoli mangiare al suo tavolo
( cosa impensabile ai tempi). Mostrò
una perversa curiosità per i sacrifici
umani, specialmente degli infanti, di
cui le ossa venivano utilizzate per i
riti di magia nera.
Fu inevitabile però che la fama di Annie
degenerasse per tutta la Gamaica e per
lei fu coniato il titolo di “La strega
bianca della Rose Hall”.
La sua reputazione di persona spietata
e con poteri magici le servì a mantenere
lontana la sua cassaforte da coloro che
normalmente l’avrebbe considerata come
una facile preda, ma nonostante tutto
furono in molti a presentarsi alla sua
magione come aspiranti mariti.
Annie, tra un rito e l’altro, tra uno
schiavo “premiato” e l’altro con notti
focose, trovò il tempo di sposare altri
due nuovi mariti, dai quali cercava più
la loro ricchezza che la loro compagnia.
I due mariti durarono poco più di un anno
a testa, poi morirono “casualmente” in
strani incidenti domestici.
Ma per Annie la punizione per i suoi
crimini era in agguato.
Il più apprezzato insegnante di Annie
era uno schiavo conosciuto per essere
un potente stregone voodoo; la figlia
dell’uomo sposò un bel giovane, anche
lui schiavo nella piantagione Palmer e
bene presto Annie decise di invitarlo a
“rallegrare” la padrona della casa.
Lo stregone, che prima di allora era
anche l’amante di Annie, venuto a sapere
della cosa, si sentì due volte tradito e
prese a fare riti contro al sua padrona.
Ciò purtroppo non impedì ad Annie di far “sparire”
il ragazzo, poco più che maggiorenne, scatenando
la collera dell’uomo che aveva perso il genero ed
aveva una figlia inconsolabile.
Era giunto il momento in cui Annie doveva morire…
Fece costruire una bara apposita scavata nel legno e
consacrata al voodoo con un lungo rito, poi ne incise
i bordi con simboli esoterici e la cosparse di sangue
di gallina. Diede ordine agli altri schiavi di innalzare
un altare di mattoni e di rinchiudervi la bara con altri
mattoni affinchè la cassa di legno fosse completamente
coperta, infine andò a prendere il corpo che la bara
doveva ospitare.
L’uomo irruppe nella casa, confrontandosi con la strega
bianca e ingaggiando con uno scontro fisico e magico
( se così si può definire). Annie riuscì a colpirlo
con una delle spade da cerimonia lasciategli dal primo
marito, ma l’uomo riuscì ad uccidere la donna gettandola
dalle scale. L’uomo passò alcune ore di agonia e alla fine
morì anche lui di emorragia per una ferita profonda al costato.
Gli schiavi, che erano stati informati delle intenzioni del loro
sovrintendente seppellirono il corpo della strega bianca nella
tomba speciale, una tomba destinata a contenere il suo spirito
in eterno come punizione per la sua malvagità terrena.
Pare però che gli schiavi non riuscirono a completare
correttamente il rituale spiegato loro dallo stregone,
perchè secondo molti abitanti di quelle zone la strega
bianca vaga ancora oggi per la grande casa di Rose Hall.
Secondo la leggenda locale lo spirito di Annie Palmer ancora
oggi frequenta la casa e ghermirebbe tutti gli intrusi o
curiosi che non le vanno a genio. Sempre secondo le storie
bisbigliate dai locali la si può ancora vedere di notte nelle
proprietà della Rose Hall e di Ironshore, vestita con un vestito
bianco di velluto, in groppa di un grande cavallo nero e con la
sua frusta stretta tra le mani.
Ci sono poi le storie legate ai sotterranei della casa, di
passi provenire dalle scale che portano nei piani inferiori
e dall’interno delle pareti, dove si teme che vennero murati
alcuni sfortunati amanti della donna.
Rose Hall venne acquistata dall’uomo che la trasformò
nell’hotel di Ritz-Carlton , ma la sua fama di casa
infestata si è preservata nel tempo, fino ad oggi che
è diventata un museo.
E’ aperta al pubblico e tantissima gente ha fotografato
fenomeni insoliti nelle stanze o ha segnalato apparizioni
eteree dalla forma umana. Il fenomeno più comune a
Rose Hall è l’apparizione di qualcuno nello specchio,
unico cimelio del tempo di Annie Palmer: si dice che
sia stato fortemente voluto dalla donna che lo fece
arrivare dall’Inghilterra.
FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere
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