Lasciate ogne speranza, Voi ch' intrate...
Vi aspetta un viaggio nella Cultura, nella Filosofia, nella Poesia, nella Sociologia, nel Gossip......by Phil :-)
venerdì 15 aprile 2022
MISTERI:LUOGHI INFESTATI;EX CIMITERO DI SAN PIETRO IN VICOLI (TORINO).
TRATTO DA IL PARANORMALE.COM
Esiste un piccolo cimitero a Torino,
che attira la curiosità di molta gente.
Venne costruito, in contemporanea con
quello di San Lazzaro, presso il fiume
Dora nel 1777 su ordine di Vittorio Amedeo III,
per seppellire l’enorme massa di vittime
causate dalla peste e dalla tremenda calura
che colpirono Torino nel 1776.
Quando fu costruito, il cimitero si
trovava fuori dalla città, poiché
in quel periodo era vietata la sepoltura
vicino a centri abitati. Il cimitero venne
chiuso, intorno al 1884, per via dei frequenti
riti satanici e dei saccheggi nelle tombe
che avvenivano di notte. “la velata”, una
statua scolpita a Firenze nel 1794 da Innocenzo
Spinazzi: una dama con un velo aderente sul
volto, così aderente da lasciar scorgere i
lineamenti del viso; nella mano destra un calice.
Rappresentava la morte. “La velata” fu
eseguita per la tomba della principessa
russa Barbara Beloselkij, morta nel 1792
ad appena 28 anni, con tre figli piccoli.
Il marito aveva dettato in francese l’epigrafe
“Oh, sentimento! Sentimento! Dolce vita dell’anima.
Quale cuore non hai mai colpito? Qual’è lo sfortunato
mortale cui non hai mai offerto il dolce piacer
di versar lacrime, e qual’è l’anima crudele che,
dinanzi a questo monumento così semplice e pietoso,
non si raccolga con malinconia e non condoni
generosamente i difetti allo sposo che l’ha innalzato?”.
Barbara fu ribattezzata Varvara dagli spiritisti:
la leggenda vuole che il suo fantasma passeggi
di notte intorno al Cimitero di San Pietro in
Vincoli, e che lì porti i suoi inconsapevoli
amanti per poi sparire. Uno dei testimoni,
il il tenente d’artiglieria Enrico Biandrà, se
la vide spesso comparire nel suo allogetto,
e fu tanto preso dalla sua eterea bellezza
che se ne innamorò. Nell’agosto del 1975,
l’Ufficio Tecnico del Comune traslocò la
statua della Velata nei magazzini dei sotterranei
della Mole Antonelliana; restaurata fu esposta
nella Galleria d’Arte Moderna di Torino in
seguito al Cimitero Generale. Fino al 1930
il cimitero ha conservato tutte le tombe e i
monumenti funebri, ma, visto il continuo fenomeno
di riti satanici al suo interno, la maggior
parte delle salme venne trasferita nel cimitero
generale e i cunicoli sotterranei vennero chiusi.
Oggi il cimitero è stato restaurato e conserva
solo qualche lapide di famiglia aristocratica
torinese.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento