Lasciate ogne speranza, Voi ch' intrate...
Vi aspetta un viaggio nella Cultura, nella Filosofia, nella Poesia, nella Sociologia, nel Gossip......by Phil :-)
venerdì 17 giugno 2022
MISTERI:LA CITTÀ DI SALEM E IL PROCESSO PER STREGONERIA PIÙ SANGUINOSO DELLA STORIA.
TRATTO DA IL PARANORMALE.COM
Perché Salem è famosa? Perché è chiamata
“la città delle streghe”? Cosa spinse
al massacro? Perché quei fatti storici
interessano ancora oggi film e serie tv?
Andiamo con ordine e caliamoci nel processo
più sanguinoso della storia.
Salem era un villaggio del New England,
regione degli Stati Uniti d’America, nel
lontano1692. Per i coloni di quell’epoca,
Salem era l’ultimo avamposto civilizzato prima
della natura selvaggia e dei territori degli
indiani. Gli abitanti della colonia inglese
si sentivano quindi sperduti e vulnerabili,
in un contesto di precarietà, dove la Guerra
di re Filippo, caratterizzata da continui scontri
tra i coloni e le tribù di nativi, aveva
fatto vacillare i principi e la rigorosità
puritana. Sentendosi abbandonati dalla benevolenza
di Dio, gli abitanti di Salem furono portati
a vedere Satana in ogni dove, soprattutto nei
più deboli e indifesi, come se fossero un
perfetto capro espiatorio per lo sfogo
della tensione accumulatasi nell’aria.
Ma prima di ogni altra cosa capiamo
chi erano i puritani. I seguaci del
puritanesimo sostenevano lapurificazione
della Chiesa d’Inghilterra da tutte le forme,
gli usi e i costumi non previsti dalle Sacre
Scritture. Il loro tentativo di riforma fu
limitato in Inghilterra da leggi apposite e
per questo si diffuse fuori dai confini grazie
alle congregazioni emigranti. Secondo i puritani
la Chiesa doveva essere svincolata dal potere
politico in quanto Cristo era e doveva essere
l’unico vero capo della comunità, per questo
motivo l’autorità veniva racchiusa nelle mani
di pochi “anziani” eletti direttamente dai
fedeli. Il cristiano puritano doveva condurre
una vita umile e obbediente, poiché doveva
concentrarsi nella lotta contro il peccato
insito in se stesso.
Quindi visualizziamo il contesto
con pochi tratti: rigidità morale e
di costume, vulnerabilità, guerra, scontri
con gli indiani confinanti…la tensione doveva
essere alta, dare la colpa delle disgrazie
a un essere soprannaturale ma eliminabile,
come le streghe, avrebbe riavvicinato i
fedeli alla Chiesa e allontanato la paura
grazie all’azione e al sangue versato.
Nell’inverno fra il 1691 e il 1692 Elizabeth
Parris, “Betty”, ed Abigail Williams, due
ragazze parenti del parroco di Salem, iniziarono
ad avere dei disturbi: si nascondevano dietro
alcuni oggetti, strisciavano per terra, smisero
di parlare. I medici non riuscirono ad identificarne
le cause e si pensò al “malocchio” e, quando
l’idea di una strega si diffuse nel villaggio,
scoppiò l’isteria di massa. La caccia alla strega
cominciò dai popolani, più che dalle autorità
giudiziarie. Una donna di Salem, Mary Sibley
diede in pasto a un cane una focaccia impastata
con la segale e l’urina delle possedute affinché
quest’ultimo scovasse la strega, ma la missione
non ottenne risultati.
Dopo le prime due ragazze anche Betty
Hubbard, Mercy Lewis, Ann Putnam, Mercy Short,
Mary Warren e Susannah Sheldon diedero
dimostrazione di avere qualche disturbo,
forse solo presunto, e quindi furono
incalzate a dire il nome della strega che
le stava possedendo. Fu così che il potere
del processo passò dagli adulti alle ragazzine
del villaggio. Ciò che stupisce di più della
vicenda è infatti questa fiducia nella parola
di queste giovani ragazze, che sfruttarono
il potere a loro dato accusando le persone a
loro probabilmente “scomode”. Le vittime
furono infatti soprattutto donne adulte, magari
quelle donne che fino a prima dell’isteria avevano
un potere su di loro, ma molte di loro
erano anche anziane signore povere e che
vivevano al margine della società e che
quindi non poterono difendersi in alcun modo.
Dopo le accuse fu istituito un tribunale
giudiziario e i processi ebbero inizio. I
sospettati vennero prima interrogati, anche
sotto tortura, messi alla prova nella recitazione
delle preghiere cristiane e posti al cospetto
delle ragazze che dichiaravano di essere possedute.
A quel tempo si pensava che le streghe non potessero
recitare le preghiere senza sbagliare e che le
vittime del malocchio avessero visioni in
presenza delle streghe che le perseguitavano.
In tutto furono arrestate 200 persone
per stregoneria. La prima fu Tituba Indians,
una schiava indiana, ma non fu la prima ad essere
giustiziata. Il 10 giugno 1692 iniziarono le
esecuzioni: la prima fu Bridget Bishopper impiccagione.
Il luogo della sua morte è ancora oggi
conosciuto come Witches’ Hill (la collina delle streghe).
Dal 10 giugno al 22 settembre 1692
furono processate 144 persone, 54 di loro confessarono
sotto tortura di essere streghe, ne vennero
giustiziate per stregoneria 19.
Il caso di Giles Corey, la ventesima
vittima, è del tutto diverso: fu torturato
fino alla morte per schiacciamento del torace,
poiché si rifiutò di parlare in segno di
protesta durante il processo.
salem 5La caccia alle streghe di Salem
ebbe fine solo quando i pastori più influenti
della regione si lamentarono e tennero sermoni
contro il tribunale incaricato dei processi
(la Court of Oyer and Terminar), non
perché troppo sanguinario o perché non
riconoscessero la stregoneria, ma solo
perché la raccolta delle prove era per
loro insufficiente e sommaria.
Contestarono in particolare l’uso delle
visioni delle vittime come prove per l’accusa,
poiché le visioni non erano verificabili da terzi.
Furono i puritani e i popolani a dar
vita alla mattanza, furono i giudici ad
annodare i cappi e furono
i pastori protestanti a fermare la
caccia quando ormai si stava
tramutando in una strage.
FONTE: http://www.sapere.it
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento