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giovedì 13 ottobre 2022
CURIOSITA':FUREAI SEKIBUTSU NO SATO- IL PARCO PIÙ INQUIETANTE DEL GIAPPONE
TRATTO DA IL PARANORMALE.COM
Avete mai avuto la brutta sensazione
che qualcuno vi guardi mentre siete
voltati? Capita a volte quando siamo in
luoghi affollati, ma qualcuno ha questo
sgradevole sospetto anche in casa,
soprattutto quando l’atmosfera è cupa e
nelle vicinanze ci sono delle bambole o
delle statue.
Forse negli ultimi anni, un po’ condizionata
dai film horror e dai racconti che spesso si
leggono in rete, la sensazione di essere spiati
si è un po’ amplificata nelle persone più
sensibili; ad ogni modo credo che lo stress
sia il fattore principale per generarla.
Probabilmente Mutsuo Furukawa nel 1988 voleva
creare un luogo dove la gente potesse rilassarsi
immersa nella natura e non pensare alla vita
frenetica giapponese e ai problemi che ogni giorno
la assilla. Furukawa ha voluto aprire il suo parco
al pubblico, ma la sua idea è stata di aggiungere,
oltre a piante e cespugli ornamentali, oltre 800 statue
che ne arricchissero l’ambiente, molte delle quali di Budda
(la figura è molto presente in Estremo Oriente anche
nei luoghi non prevalentemente buddisti).
Non a caso oggi il parco è conosciuto con il nome
di “Fureai Sekibutsu no Sato” (che significa “Il villaggio dove
è possibile incontrare statue buddiste”). Oggi purtroppo
è abbandonato e lasciato alla mercé delle erbe
infestanti e degli agenti atmosferici, ma fino
ai primi anni 2000 a Osawano, nella prefettura
di Toyama, erano in molti a visitarlo.
Il Fureai Sekibutsu no Sato è uno dei luoghi
più raccapriccianti del Giappone: lo stato di
abbandono e degrado rendono il parco spettrale,
ma la cosa più inquietante sono proprio le statue
di pietra, che sembrano fissare chiunque vi si
avventuri.
L’imprenditore Mutsuo Furukawa aveva pensato
a questo posto come un’attrazione turistica
e per la sua realizzazione è arrivato a
spendere circa 6 miliardi di yen, ovvero
circa 45 milioni di euro odierni. Le statue
sono state create da uno scultore cinese e
sono state curate nei minimi dettagli: per
volere di Furukawa alcune hanno le sembianze
sue, dei suoi familiari e di persone a lui vicine,
mentre altre sono ispirate divinità buddiste.
Si può affermare che l’uomo volesse infondere
nel parco una certa “sacralità” e nel mentre
preservare la memoria di sé e delle persone a
lui care.
Non se ne conosce l’esatto motivo, ma il
parco, nonostante l’ingente investimento,
venne abbandonato quasi all’improvviso e se
non fosse per il fotografo Ken Ohki, conosciuto
anche come Yukison, probabilmente noi in
Occidente non avremmo mai saputo della sua
esistenza.
Yukison stesso, mentre stava viaggiando nella
prefettura di Toyama, si è imbattuto nel parco
per caso e la sua ricerca di paesaggi irreali ha
trovato libero sfogo con gli scatti che oggi
sono famosi in tutto il mondo.
«Mi sono sentito come fossi accidentalmente
incappato in qualche zona proibita. In città
c’è la credenza che con il calar del sole le
statue inizino a muoversi. Ho scattato le mie
foto senza mai guardarmi indietro.»
Il fotografo ha cercato di spiegare la sensazione
di disagio che si prova nei pressi delle statue
e in una sua battuta ironica ha lasciato intendere
che passeggiando nel parco si ha la sensazione
di essere nella tana di Medusa, che pietrificava
tutti i malcapitati che incrociavano il suo
sguardo.
Ma oltre ad essere un parco abbandonato
dall’aspetto sinistro, il Fureai Sekibutusu no
Sato è anche la centro di leggende e credenze
locali molto vive ancora oggi.
Si dice che dopo il tramonto le statue del parco
sembrano quasi prendere vita e non è raro che
da un giorno all’altro alcune vengano trovate
in altre posizioni. Anche durante il giorno
sembra che le statue inseguano con gli occhi
chi passa vicino e che si tratti di qualcosa
di più che una sensazione perché a volte alcune
statue sembrano chiudere gli occhi o avere uno
sguardo distorto e irreale.
Secondo le credenze locali le statue sarebbero
possedute dai “rei” (cioè gli spiriti) dei
familiari di Furukawa e delle persone morte nella
zona; forse la diceria secondo cui al calar del sole
le statue si animerebbero è la conseguenza di queste
credenze e serve a tenere lontani i curiosi da un luogo
che, nonostante tutto, lascia ancora trasparire
un’aura di sacralità.
FONTE: Misteri dal Mondo –
Credere Per Vedere
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