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mercoledì 12 aprile 2023
MISTERI-FANTASMI:LA LEGGENDA DI OIWA
TRATTO DA IL PARANORMALE.COM
Tra le migliori leggende spiccano
sicuramente quelle giapponesi perché
riescono ad infondere un senso di realismo
davvero incredibile. Sono per lo più storie
di vita quotidiana, di gesti ed eventi che
potrebbero essere stati vissuti o ai quali è
possibile aver assistito, pur trattando spesso
fantasmi, paranormale e argomenti a sfondo horror.
Nel folclore giapponese sono molto frequenti gli
spiriti femminili, per lo più dovuti a morti violente
per opera del marito o di amanti: molti di questi
miti giungono dal periodo Edo, l’epoca dei samurai,
e molte delle storie ci sono giunte anche grazie
alle esibizioni teatrali. Qui vi riporto una delle
più famose leggende del Sol Levante, ancora oggi
raccontata e spesso inscenata in tutta la nazione.
In Giappone è conosciuta come “Yotsuya Kaidan” e
racconta di una donna di nome Oiwa che venne
avvelenata dal marito infedele ed il suo
fantasma ritorna dalla morte per ottenere
la sua vendetta.
In un piccolo paesino non molto lontano
da Kyoto viveva una bella fanciulla di
nome Oiwa, figlia di contadini e destinata
ad una dura vita nei campi. Per sua fortuna
in giorno trovò l’amore in un giovane di nome
Lemon, anche lui tutt’altro che ricco, ma che
le promise eterno amore. La giovane trovò con
lui la felicità che bramava da tempo e quando
lui le chiese la mano fu il giorno più felice
della sua vita.
Dopo il matrimonio i due andarono a
vivere nella grande città di Kyoto,
ricca di gente, di svaghi e distrazioni e
ben presto Oiwa si rese conto che Lemon
non aveva alcuna intenzioni di cercarsi
un lavoro e badare alla famiglia, ma solo
di divertirsi con tutte le distrazioni che
una grande città poteva offrire.
La donna cadde in uno stato di profonda
depressione, soprattutto quando seppe di
essere incinta. Tra i due iniziarono le
prime incomprensioni, poi le ripicche e
infine il disinteresse da parte dell’uomo
che iniziò una relazione con una ricca vedov
a di nome Oume. Quella relazione però era mal
vista dal padre di Oume che rimproverava a
Lemon un comportamento disonorevole e gli
impose di porre fine al suo matrimonio
altrimenti non avrebbe più rivisto sua figlia.
Lemon, che mirava alle ricchezze e alla vita
nobiliare di Oume, valutò con molta attenzione
le parole del vecchio e si convinse l’unica
maniera per sposare Oume era sbarazzarsi di
Oiwa e del figlio che ella portava in grembo.
Oiwa, che ignorava perfino i suoi tradimenti,
si consolava a casa preparando tutto il necessario
per la nascita di suo figlio, ma una sera Lemon
verso nel piatto di sua moglie un potente veleno
e Oiwa si accasciò tra spasmi e atroci dolori.
Il veleno utilizzato da Lemon era talmente
potente che sfigurò il bellissimo viso della
ragazza e infine ella perse conoscenza.
Convinto che Oiwa fosse morta, l’uomo la
raccolse da terra e la distese sul letto,
pensando già a come giustificare la sua morte.
Chiamò un medico per constatare la morte e si
inventò un incidente dicendo che sua moglie
aveva bevuto per sbaglio un preparato per concimare
i campi. La ragazza però il giorno dopo si risvegliò
e sopravvisse, sebbene con il volto sfigurato e
perdendo il bambino che aveva in grembo.
Per fortuna di Lemon, Oiwa non ricordava
nulla dell’avvelenamento, ma l’uomo iniziò
a temere che la memoria le sarebbe tornata da
lì a poco; così pensò ad un altro metodo per
sbarazzarsi di lei. Una sera portò Oiwa fuori
per una lunga camminata e i due si fermarono
nei pressi di una scogliera. Lemon si guardò
attorno e, non vedendo nessuno, spinse Oiwa giù,
questa volta uccidendola sul colpo. Pur dovendo
simulare il suo dispiacere, l’uomo in realtà si
sfregava le mani nella consapevolezza che i suoi
problemi economici stavano per finire.
Non passò molto che Lemon chiese in sposa Oume.
La notte prima delle nozze Lemon venne svegliato
da una risata sinistra e notò che la lampada
che aveva vicino al letto stava cambiando aspetto:
la osservò curioso e improvvisamente la fiamma
prese la forma del volto sfigurato di Oiwa.
L’uomo, terrorizzato, balzò in piedi e
nell’aria sentì chiaramente la parola “Traditore!”.
Con un bastone smosse la fiamma e ben presto
quella terribile immagine svanì e la luce
tornò ad essere quella consueta.
Il dopo Lemon e Oume si sposarono, ma quella
stessa notte a casa dalla sua sposa sentì
nuovamente quella risata malefica e quando
si voltò ad osservare Oume vide in realtà
al posto del suo volto quello di Oiwa che
nuovamente sibilò la parola “Traditore!”.
Spaventato da quella visione, Lemon sguainò
la sua spada e decapitò Oiwa, ma solo per
accorgersi con orrore che in realtà la
testa che rotolava a terra era quella di Oume.
Nuovamente in lontananza sentì il suono di una
risata prendersi gioco di lui.
Conscio di aver assassinato nuovamente sua
moglie, Lemon scappò e andò a rifugiarsi nella
sua prima casa, quella che aveva scelto con Oiwa.
La notte seguente sentì bussare alla porta e quando
aprì vide dinnanzi a se Oiwa; di nuovo afferrò la
sua spada e decapitò la donna, ma incredibilmente
dopo qualche istante vide a terra il corpo del
padre di Oume. A tormentarlo giunse puntuale quella
risata che lui iniziava ad odiare e in preda al
terrore Lemon scappò di casa e corse senza fiato
fin dove le sue gambe riuscirono a portarlo.
Con il fiatone sin fermò e iniziò a riflettere
sul da farsi. Non si accorse che era giunto alla
scogliera, la stessa dalla quale aveva spinto Oiwa.
Lemon si avvicinò al dirupo e guardando in basso:
in fondo c’era un corpo che lui non riusciva a
vedere, ma che temeva di conoscere. L’uomo
allora fece un passo, poi un altro e infine
si gettò nel vuoto.
Alcuni passanti videro quella scienza e
raccontarono di aver visto due persone cadere:
un uomo e un donna subito dietro di lui.
Dissero anche che nell’aria risuonava una
sinistra risata femminile…
FONTE: Misteri dal Mondo –
Credere Per Vedere
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