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mercoledì 10 maggio 2023
MISTERI:I FANTASMI DEL CASTELLO DI LARI.
ARTICOLO TRATTO DA IL PARANORMALE.COM
Chi ama visitare i castelli medievali
avrà sicuramente sentito parlare del magnifico
Castello dei Vicari di Lari, situato nel borgo
omonimo a circa 30 km da Pisa. L’esatta data
di costruzione è andata persa nei secoli, ma
il castello è presente addirittura in un
documento datato 732 d.C.
Nella sua lunga storia la fortezza è passata
sotto diverse famiglie proprietarie, è stata
in parte distrutta e ricostruita, a volte
ristrutturata e usata per diversi scopi.
In particolare è utile sapere che a partire
dal 1289 divenne un’importante roccaforte della
Repubblica di Pisa che combatteva contro la
Repubblica di Firenze e che per oltre un secolo
seppe reggere i numerosi assalti nemici senza
mai essere espugnata. Nel 1406 però Firenze
conquistò Pisa e il castello di Lari divenne così
dimora dei Vicari, governatori fiorentini e membri
delle più nobili famiglie fiorentine che lo
trasformarono nei secoli in una lussuosa residenza
per i regnanti di Toscana. Fu allora che prese il
nome di “Castello dei Vicari di Lari”.
La storia del castello è molto lunga e spiegata
nei dettagli in molti libri, perciò io non mi
soffermo oltre e vado diritto allo scopo dell’articolo;
se ne volete sapere di più basta fare un
ricerca sul web per avere tutte le informazioni
necessarie.
Sembra che il Castello dei Vicari sia
infestato da almeno due anime in pena: si potrebbe
giustificare la cosa con il fatto che la fortezza
nel medioevo fu teatro di numerose e sanguinose
battaglie, che venne utilizzata dai Vicari come
sede del tribunale con tanto di sala delle torture,
le prigioni e la sala dove chi veniva ritenuto
colpevole finiva giustiziato, che è rimasto un carcere
fino al 1934 e che al suo interno furono rinchiusi
e martoriati centinai di prigionieri. In ogni
caso tra le sale e i corridoi del castello si
aggirerebbero una donna vissuta nel 1500 e un
uomo morto in carcere nel 1900.
Tra i manoscritti giunti fino a noi c’è quello
di un processo epr stregoneria avvenuto nel 1594
ai danni di Gostanza da Libbiano, una donna che
provò sulla sua pelle le atrocità perpetrate nelle
tetre prigioni. Nella zona molti contadini e artigiani
si rivolgevano a lei per un rimedio contro i malanni e
le malattie: a donna infatti conosceva l’arte curativa
delle erbe ed era solita mescere alcuni ingredienti
naturali per alleviare i patimenti di chi non aveva
altra scelta se non le sue cure.
Nel 1594 fu inquisita per stregoneria dalla
Santa Inquisizione e fu accusata di avere ucciso
un giovane con i suoi trattamenti e di intrattenere
rapporti con il demonio. La presunta strega fu
rinchiusa per lungo tempo in una cella del
castello di Lari dove i carcerieri tentarono
ogni violenza possibile per farle confessare
ciò che non aveva in effetti fatto. Ma a
differenza di molte migliaia di prigionieri
il suo spirito era forte e non cedette mai
al dolore delle torture.
Non ci fu modo di estorcerle un’ammissione
di colpevolezza e in seguito alle pressioni
della Chiesa di Pisa venne rilasciata per non
creare un’altra martire ed inimicarsi il popolo
già sul piede di guerra. La donna però subì
torture talmente distruttive che rimase menomata
e provata mentalmente. Venne liberata, ma
confinata a tre miglia di distanza dalla sua
casa, sotto pena del carcere e della frusta.
Morì poco dopo in preda alla pazzia.
Si crede che il suo fantasma ogni tanto torni
nella cella dove fu tenuta prigioniera e in
molti giurano di aver udito echeggiare in tutta
la valle le sue urla strazianti per la
disperazione. C’è anche chi parla dello
spettro di una donna vestita di cenci e
in catene che si trascina nelle prigioni
attraversando i muri in silenzio e con
al testa chinata al suolo.
L’altro spirito dannato sembra essere quello
di Giovanni Princi detto “il Rosso della Paola”,
rinchiuso come cospiratore e nemico politico
nella cella numero 5 del castello. Era un
semplice bracciante, ma finì in carcere
all’inizio del 1922 perché oppositore accanito
del fascismo.
Princi fu trovato morto la mattina del 16
dicembre 1922, impiccato alle inferriate della finestra.
La sua morte fu considerata un suicidio,
nonostante sul corpo dell’uomo vennero trovati
segni inequivocabili di percosse e un’evidente
ferita alla testa.
A distanza di oltre 50 anni nella sua
cella fece la comparsa il fantasma di Giovanni
Princi e i primi testimoni furono l’ex guardiano
del castello e la sua famiglia. Si dice che la notte
a cavallo tra il 15 e il 16 di dicembre di ogni
anno, lo spettro del Rosso della Paola torni a
manifestarsi nel castello di Lari. Molti testimoni,
soprattutto tra il personale del castello afferma
che di tanto in tanto si minifesta la figura di un
uomo avvolto da una densa nebbia che dopo alcuni
passi si dilegua nelle ombre dei corridoi del castello.
Numerose sono le testimonianze di avvistamenti
e fatti inspiegabili avvenuti all’interno del maniero,
anche perchè il Castello dei Vicari di Lari oggi
è un museo civico e può essere nei festivi visitato
con tanto di guida. Sicuramente è un luogo denso di
misteri che vale la pena visitare.
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