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mercoledì 26 marzo 2025
Cinque leggende toscane:Il ponte del Diavolo (Garfagnana)
TRATTO DA TUTTA TOSCANA
La leggenda più nota e diffusa racconta che
il mastro chiamato a compiere l’opera, messo
in difficoltà dall’arduo progetto, avesse deciso
per non rimetterci il nome e la fama di affidarsi
al diavolo: chiamatolo in soccorso, quest’ultimo
accorse prontamente ed edificò in una notte il
ponte con le sue magnifiche arcate. Ma si sa
che belzebù non fa né regalie né opere di bene,
pertanto pretese in cambio l’anima di colui che
per primo o per prima avesse attraversato il magnifico manufatto.
Pentitosi il mastro decise di chiedere consiglio a
San Frediano, allora vescovo di Lucca, che gli suggerì
una soluzione davvero santa: far passare sul ponte
un animale. Su quale esemplare avesse per primo
attraversato il ponte differiscono le versioni
oltre che su altri particolari, com’è tipico delle
leggende che si rispettino: c’è chi parla di un
cane randagio, altri di un porco. Fatto si
è che comunque il diavolo venne gabbato e
il suo lavoro non ripagato. Per l’offesa
si gettò quindi dal ponte e sparì nelle
acque del fiume. Le leggende si sa sono come
le ciliegie e così una leggenda collegata alla
prima racconta che il diavolo non si fosse
rassegnato e che aspettasse sotto le arcate
del ponte l’anima da carpire e che un bel giorno
una donna, bella ed elegante, sporgendosi dalle
spallette perdesse in acqua le sue gioie tanto
importanti e di valore anche affettivo. Il diavolo
pensò fosse arrivata l’ora del suo riscatto e
decise di proporre uno scambio alla donna che
non cedette neanche alla richiesta di vendergli
l’anima del marito. Dunque per la seconda volta
al diavolo fu impedito di conquistare quell’anima
che già tanto tempo prima aveva perso: così Bartolomeo
di Monaco racconta nella pagina intitolata appunto
“Il ponte del Diavolo” con dovizia di particolari
e raccolta in “Leggende Lucchesi”
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