ARTICOLO DI L. KELLAWAY.
«Fate ciò che amate, seguite
i vostri sogni, non sedetevi».
Così esortava Steve Jobs in un
famoso discorso dedicato a chi
stava lanciando una start up.
E siccome lui aveva fondato
Apple, una delle aziende
di maggior successo al mondo,
tutti gli credettero.
Peccato che si sbagliasse.
Seguire i propri sogni è un consiglio
pessimo. Da ragazzina il mio
sogno era diventare assistente
di volo. Se avessi seguito il
sogno ora passerei la vita
trascinando un trolley su e giù
per il Regno Unito ripetendo
un’unica frase: «Ghiaccio e
limone, signore?». Credo
che il consiglio sia sbagliato
soprattutto in Italia oggi, in un
momento in cui trovare un
buon lavoro è veramente
difficile. Ascoltare la vocina
che vi consiglia di buttarvi
nel mondo dorato della musica,
della moda e della televisione
può essere il modo migliore
per collezionare delusioni.
Al contrario, in un mercato
del lavoro ingessato e con
qualche decennio di lavoro
davanti prima della pensione
è molto meglio essere
pragmatici e lungimiranti.
Dovete avere un lavoro che
vi faccia sentire sicure e
a posto. Dovete fare anche
quello che non vi piace per
capire ciò che volete fare.
Trovare il lavoro giusto è
come trovare l’uomo giusto:
devi baciare un sacco di rospi
prima di incontrare il principe.
Migliaia di questi luoghi
comuni hanno un fondo di
verità se applicati al mondo
del lavoro: chi sta a casa
tutto il giorno non incontrerà
mai nessuno. È lo stesso quando
si cerca un lavoro o ci si mette
in affari: bisogna uscire e
imparare a vendere le proprie
competenze. Ci vuole
determinazione e fiducia,
anche se vi sembra di non
averne più. Uno dei giovani
giornalisti più brillanti che
conosco non aveva nessuno
dei requisiti richiesti. Ma a
forza di mandare mail a tutte
le persone che riteneva “utili”
e che conosceva giorno dopo
giorno, alla fine ce l’ha fatta.
La prima cosa da inseguire
non sono i sogni, ma i soldi.
La metà dei giovani riceve i
sussidi della Banca Mamma&Papà,
e questo significa che un’intera
generazione non riesce a
diventare adulta. Molti di loro
lavorano come stagisti non
pagati per anni. Non va bene,
per niente. Avete talenti, grinta,
conoscenza del lavoro? Bene,
voi costate, valete, la vostra
conoscenza e il vostro tempo
devono avere un prezzo.
Non vendete mai voi stesse
per niente. E se non avete
formazione e grinta adeguate,
cercate di averle prima
possibile, perché sono quelle
che determineranno il vostro
costo. Piuttosto accettate un
lavoro interessante e malpagato
(da integrare facendo la
cameriera fino a mezzanotte,
se non ce la fate a pagare le
bollette), ma non lavorate gratis
. Se vi capita di fare lavori umili
per un po’, non fa niente. Non
pensate mai che siano troppo
umili per voi. Mio figlio lavora
per un takeaway cinese. È
noioso, ma sta imparando le
regole per il suo futuro, come
l’importanza di essere puntuali
e di trattare tutte le persone
con grande rispetto. Comunque,
la buona notizia è che anche
questa crisi economica, come
tutte le crisi economiche, non
durerà per sempre. E quando
i tempi cambieranno, la
generazione di italiani che
ha dovuto imparare con la
forza a essere flessibile e
piena di risorse avrà un enorme
vantaggio su quella che darà per
scontato avere un buon posto.
Il consiglio più importante:
ignorate Facebook. Non fate
caso alle vostre ex compagne
di università che si vantano
delle loro roboanti carriere.
Quella che dichiara una professione
glamorous tra produzioni
cinematografiche e uffici stile di grandi
griffe è quasi certamente una
stagista che porta il caffé alla
sua capa senza prendere
un centesimo.
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