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sabato 27 settembre 2014

PERUGIA E IL FANTASMA DI "SORA LAURA".


Il fantasma di “sora Laura”,

 a Città di Castello


Il fantasma di sora Laura a Città di Castello






Con il tempo, venne
 poi ribattezzata “sora Laura”.
 Costei era una donna di
 umili origini, forse gitana. 
O addirittura una cortigiana. 
Bellissima e seducente. 
Divenne l’amante di Alessandro 
Vitelli, intorno alle metà del
 ‘500. Ma mentre il condottiero
 combatteva su vari capi
 di guerra, la donna viveva 
praticamente reclusa a
 Palazzo Vitelli della Cannoniera,
 a Città di Castello. Le sue 
giornate passavano ricamando
 fazzoletti impreziositi da merletti.
 Aspettando fedelmente
 il suo amato.
Ma la giovane età e la natura 
ebbero il sopravvento. Una 
sera, sotto la finestra della
 sua stanza passò un 
giovane cavaliere. Laura 
fececadere il fazzoletto
E invitò il giovane a riportarglielo
 sopra.
Il loro primo incontro fu 
fugace e passionale, reso 
ancora più eccitante dalla
 consapevolezza di star
 facendo qualcosa di proibito.
 Ma Laura aveva altro 
in mente. Non poteva 
permettersi che Alessandro
 Vitelli venisse a sapere
 della sua tresca. Nessuno
 doveva esserne al corrente.
Face uscire il suo primo amante 
da una botola. Botola che
 nascondeva un trabocchetto
 irto di lame acuminate.
 Il ragazzo, ignaro, trovò 
una morte atroce in quella 
trappola.
E non fu l’unico. Per Laura,
amare e poi uccidere divenne 
un desiderio irrefrenabile. Quel
 cavaliere fu solo il primo. Le
 sparizioni di giovani 
ragazzi a Città di Castello 
divenne un fatto preoccupante. 
Ma, finché Laura fu in vita,
le sparizioni continuarono.
Si dice che il fantasma di sora
 Laura vaghi ancora per le
 sale di Palazzo Vitelli della
 Cannoniera. È il rimorso a 
tenere in vita la sua anima. 
Alla ricerca perenne di un 
perdono che non le sarà mai 
concesso.
Nell’aprile del 2012, l’equipe 
di Daniele Gullà ha effettuato
rilevazioni fotometriche e 
monitoraggi acustici. L’equipe 
registrò suoni e immagini.
 E una sequenza di tre scatti, 
in banda ultravioletta e 
infrarossi. In essi, è immortalata
 una figura nettamente 
femminile. Il fantasma 
di sora Laura.

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