Il fantasma di “sora Laura”,
a Città di Castello
Con il tempo, venne
poi ribattezzata “sora Laura”.
Costei era una donna di
umili origini, forse gitana.
O addirittura una cortigiana.
Bellissima e seducente.
Divenne l’amante di Alessandro
Vitelli, intorno alle metà del
‘500. Ma mentre il condottiero
combatteva su vari capi
di guerra, la donna viveva
praticamente reclusa a
Palazzo Vitelli della Cannoniera,
a Città di Castello. Le sue
giornate passavano ricamando
fazzoletti impreziositi da merletti.
Aspettando fedelmente
il suo amato.
il suo amato.
Ma la giovane età e la natura
ebbero il sopravvento. Una
sera, sotto la finestra della
sua stanza passò un
giovane cavaliere. Laura
fececadere il fazzoletto.
E invitò il giovane a riportarglielo
sopra.
Il loro primo incontro fu
fugace e passionale, reso
ancora più eccitante dalla
consapevolezza di star
facendo qualcosa di proibito.
Ma Laura aveva altro
in mente. Non poteva
permettersi che Alessandro
Vitelli venisse a sapere
della sua tresca. Nessuno
doveva esserne al corrente.
Face uscire il suo primo amante
da una botola. Botola che
nascondeva un trabocchetto
irto di lame acuminate.
Il ragazzo, ignaro, trovò
una morte atroce in quella
trappola.
E non fu l’unico. Per Laura,
amare e poi uccidere divenne
un desiderio irrefrenabile. Quel
cavaliere fu solo il primo. Le
sparizioni di giovani
ragazzi a Città di Castello
divenne un fatto preoccupante.
Ma, finché Laura fu in vita,
le sparizioni continuarono.
Si dice che il fantasma di sora
Laura vaghi ancora per le
sale di Palazzo Vitelli della
Cannoniera. È il rimorso a
tenere in vita la sua anima.
Alla ricerca perenne di un
perdono che non le sarà mai
concesso.
Nell’aprile del 2012, l’equipe
di Daniele Gullà ha effettuato
rilevazioni fotometriche e
monitoraggi acustici. L’equipe
registrò suoni e immagini.
E una sequenza di tre scatti,
in banda ultravioletta e
infrarossi. In essi, è immortalata
una figura nettamente
femminile. Il fantasma
di sora Laura.
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