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lunedì 28 dicembre 2015

Capodanno: storia, origini, riti, usanze e leggende.Lenticchie, botti, frutta e tradizioni dei diversi Paesi del globo.

DA TEVERE NOTIZIE
QUOTIDIANO ON-LINE.
di Gioia M. Tozzi

In tutto il mondo si festeggia il 
Capodanno: per ogni Paese 
esistono diverse usanze, pagane
 o religiose, a cui occorre far fede
 per portare fortuna al nuovo anno
 che arriva. La mezzanotte segna
 un momento di passaggio che 
ricorda al mondo la fine di qualcosa
 e l'inizio di un nuovo percorso da fare. 
Tutti i simboli e le usanze di 
Capodanno hanno radici storiche 
molto antiche e radicate che spesso
non sono conosciute. Perché ci 
si veste di rosso? Perché ci si
 bacia sotto il vischio? Perché 
porta bene mangiare le lenticchie
 o il melograno? Perché si sparano
 i botti? Perché si gettano le cose
 vecchie? Andiamo a scoprirlo...
IL CAPODANNO. Capodanno è il
 primo giorno dell'anno. Nel mondo
 moderno il Capodanno cade il 
1º gennaio del Calendario Gregoriano
 in uso ai fini civili in tutto il globo.
 Nella larghissima maggioranza degli
 Stati è un giorno di festa. Il 1 gennaio
 cade anche la festa solenne dedicata alla Madre di Dio.
ORIGINI E STORIA DEL CAPODANNO.
 Il Capodanno risale alla festa del 
dio romano Giano. Nel VII secolo i 
pagani delle Fiandre, seguaci dei 
druidi, avevano il costume di festeggiare 
il passaggio al nuovo anno. Per
 i Babilonesi il nuovo anno cominciava
 con la rinascita della Terra, 
cioè con la primavera. Ecco 
come si è arrivati a festeggiare
 il nuovo anno il 1 gennaio:
 fu Giulio Cesare, nel 46 a.c.,
 a creare il "Calendario Giuliano" 
che stabiliva che l'anno nuovo iniziasse
 il primo gennaio. Il primo di gennaio 
i Romani usavano invitare a pranzo 
gli amici e scambiarsi il dono di un 
vaso bianco con miele, datteri e 
fichi, il tutto accompagnato da 
ramoscelli d'alloro, detti strenne, 
come augurio di fortuna e felicità. 
Il nome strenna derivava dal fatto
 che i rami venivano staccati da 
un boschetto della via sacra ad una
 dea di origine sabina: Strenia, 
che aveva uno spazio verde a lei 
dedicato sul Monte Velia. La dea 
era apportatrice di fortuna e felicità;
 il termine latino "strenna", presagio
 fortunato, deriva probabilmente 
proprio dalla dea. Nel Medioevo 
molti Paesi europei usavano il
 Calendario Giuliano, ma vi era 
un'ampia varietà di date che
 indicavano il momento iniziale 
dell'anno. Tra queste per esempio
 il 1 marzo (capodanno nella Roma
 repubblicana), il 25 marzo
 (Annunciazione del Signore) o
 il 25 dicembre (Natale). Solo 
con l'adozione universale 
del Calendario Gregoriano
 (dal nome di papa Gregorio
 XIII, che lo ideò nel  1582), 
la data del 1 gennaio come 
inizio dell'anno divenne 
infine comune. 
LENTICCHIE A MEZZANOTTE.
 Uno dei riti più conosciuti in 
tutta Italia è quello di mangiare 
le lenticchie allo scoccare 
della mezzanotte del 31 
dicembre. Questa usanza 
sembra che favorisca
 l'abbondanza e la ricchezza:
 i legumi, infatti, sono considerati
 un cibo in grado di nutrire e di 
opporsi alla fine del tempo in 
vista di una generazione 
di prospettive valide per il futuro. 
In sostanza l'affermazione della vita 
contro quella che sembra essere
 una fine che suscita paure ataviche.
I BOTTI DI CAPODANNO. Anche 
i "botti" di Capodanno sono 
la manifestazione della volontà 
di allontanare le forze del male
 e gli spiriti maligni che si 
scatenano in un momento 
di passaggio dal vecchio
 al nuovo anno, dalla fine 
all'inizio del tempo. I "botti"
 oggi rappresentano anche 
l'allegria per l'arrivo del nuovo anno.
LANCIARE I COCCI A MEZZANOTTE.
 L'usanza più caratteristica come
rito di eliminazione del male, fisico 
e morale, che si è accumulato
 nell'anno trascorso è quella di 
lanciare i cocci a mezzanotte.
Questa usanza è diffusa in diverse 
parti d'Italia ed è ancora viva nelle
 grandi città come Napoli e Roma.
L'UVA PASSA. La tradizione vuol
 che oltre alle lenticchie anche la 
scelta di mangiare dell'uva passa 
nel corso della notte di Capodanno
 porti soldi in abbondanza nel nuovo anno.
LE STRENNE. Un altro elemento 
propiziatorio è dato dalle strenne:
 ricevere molti regali, infatti,
 accumulerà l'abbondanza 
per tutto l'anno. L'uso presso
 i romani si chiamava "streniarum commercium".
 In varie regioni, durante la notte 
di Capodanno, gruppi di giovani
 vanno per le strade a cantare
 la "strenna", con gli auguri di 
un felice anno nuovo e la richiesta di
 doni.
I "PRODIGI". Durante il Capodanno,
 in diverse regioni d'Italia, 
vengono rievocati i prodigi.
 A Pettorano sul Gizio, in Abruzzo
, vi è la credenza che, nel preciso
 momento in cui scocca la mezzanotte 
di Capodanno, l'acqua del fiume si 
arresti e diventi d'oro, e subito dopo 
torni a scorrere come prima. Una 
donna ignara del prodigio, si trovò ad
attingere proprio in quell'attimo e invece
 dell'acqua portò a casa la conca piena d'oro.
LA PRIMA PERSONA CHE SI 
INCONTRA PER STRADA. 
Allo scoccare della mezzanotte
 è importantissima la prima 
persona che si incontra per
 strada. È di buon augurio,
 infatti, incontrare un vecchio
 o un gobbo, mentre se si 
incontrerà un bambino o 
un prete si avrà disgrazia.
 La ragione di queste credenze
 è nel principio dell'analogia: 
il vecchio vuol dire che si vivrà a 
lungo; il gobbo porta bene sempre, 
tanto più nel giorno in cui tutte le forze 
hanno il massimo potere. In Piemonte,
 invece, porta fortuna incontrare un carro
 di fieno o un cavallo bianco.
LAVORO O RIPOSO? In Abruzzo 
porta bene che le donne diano inizio
 a quante più faccende è possibile
 fare, mentre in altre regioni il primo
 dell'anno deve trascorrere in
 riposo, altrimenti si lavorerà 
per tutto l'anno. 
I PRIMI 12 GIORNI DEL NUOVO
 ANNO. Un'altra tradizione diffusa
 è legata alle "calende": si ritiene, 
infatti, che dal tempo che farà 
nei primi dodici giorni dell'anno
 si possa prevedere quello 
che farà nei dodici mesi.
 In alcune regioni, come il
 Friuli Venezia Giulia, si cerca
 una conferma estendendo 
l'osservazione ai successivi 
dodici giorni, ossia fino a San
 Paolo, facendo però riferimento
 ai corrispondenti dodici mesi in
 senso inverso. Delle calende si
 hanno testimonianze bizantine
 fin dal secolo X d.c.
PREVISIONE DEL PREZZO 
DEL GRANO. Un altro pronostico 
è quello dei contadini per
 prevedere quale sarà il prezzo
 del grano. I contadini, infatti,
 prendono dal pagliaio 
una spiga, di cui scelgono 
dodici chicchi e li pongono
 sul focolare entro un cerchio
 di brace. Se il chicco abbinato 
a un mese salta in avanti,
 il prezzo del grano in quel 
mese aumenterà: se all'indietro, 
diminuirà.
BACIARSI SOTTO IL VISCHIO. 
Un'altra tradizione ancora molto 
seguita è quella di baciarsi sotto 
il vischio in segno di buon auspicio.
 A mezzanotte, come brindisi 
speciale, il bacio sotto al vischio
 con la persona amata vi 
porterà amore per tutto l'anno.
 Il vischio è una pianta 
benaugurale che dona 
prolificità sia materiale 
che spirituale. Sacro ai 
popoli antichi, i Druidi lo usavano
 nei sacri cerimoniali e nelle 
celebrazioni di purificazione,
 mentre i Celti ritenevano che 
quest'arboscello nascesse 
dove era scesa una folgore
 e che una bevanda particolare 
composta di questa pianta
 fosse un potente elisir contro 
la sterilità.
VESTIRE BIANCHERIA 
INTIMA ROSSA. La tradizione
 italiana segue anche l'usanza
 di vestire della biancheria intima 
rossa la sera di Capodanno.
 Si tratta di un modo per attirare 
i buoni auspici per il nuovo anno. 
Per il cenone dunque è d'obbligo 
un intimo color rosso sia per gli
 uomini che per le donne.
 Gli antichi romani lo indossavano
 come simbolo di sangue e 
guerra per allontanare la paura.
 Oggi è diventato un auspicio
 di fortuna per il nuovo anno.
MANGIARE 12 CHICCHI D'UVA. 
In Spagna c'è la tradizione di
 mangiare alla mezzanotte dodici 
chicchi d'uva, uno per ogni rintocco
 dei dodici scoccati da un orologio 
(il principale è quello di Puerta del Sol a Madrid).
APRIRE LA PORTA DI CASA. 
In Russia, dopo il dodicesimo
 rintocco, si apre la porta di casa
 per far entrare l'anno nuovo.
I MELOGRANI E L'UVA. Sono
 i frutti che non devono mancare 
sulla tavola del cenone di Capodanno. 
Sembra che portino fortuna...anche 
solo a guardarli. Il melograno
 simboleggia la fedeltà coniugale
 ed è di buon auspicio mangiarne
 per Capodanno. La leggenda narra
 che Proserpina, dopo aver mangiato 
questo frutto, sia stata condannata
 a passare il resto della vita nell'Ade,
 insieme a Plutone suo sposo.
GETTARE LE COSE VECCHIE. 
In segno di cambiamento con
 l'arrivo del nuovo anno è
 di buon augurio gettare le cose
 vecchie.
IL CAPODANNO IN ECUADOR 
ED IN PERU'. In Ecuador ed in
 Perù si esibiscono fuori la 
propria abitazione dei manichini 
di cartapesta, ed a mezzanotte 
vengono bruciati per le strade.
IL CAPODANNO IN GIAPPONE.
 In Giappone, prima della mezzanotte, 
le famiglie si recano nei templi
 per bere sakè ed ascoltare 108
 colpi di gong che annunciano 
l'arrivo di un nuovo anno
 (si ritiene che il numero dei 
peccati che una persona commette
 in un anno sia questo ed in 
questo modo ci si purifichi).
IL CAPODANNO IN GERMANIA.
 In Germania il Capodanno 
si festeggia in maschera 
come a Carnevale.
IL CAPODANNO IN INDIA.
 In India il Capodanno non può 
essere festeggiato in casa: è 
obbligatorio uscire in strada.
IL CAPODANNO IN ROMANIA. 
A Capodanno in Romania 
si fanno gli auguri agli animali.
 In questo Paese sono ancora vive
 antiche usanze e credenze popolari, 
ad esempio in alcune zone si 
crede ai folletti e alle fate, si 
seguono riti propiziatori con pane, acqua
 o elementi semplici. In molti casi 
la tradizione è legata alla natura,
 come nel caso della notte di San
 Silvestro. A Capodanno in Romania 
è infatti buona usanza parlare con
 gli animali che si incontrano
 facendo loro gli auguri per il nuovo anno.
IL CAPODANNO IN GRECIA.
 In Grecia c'è l'usanza che
 il primo ad entrare in casa 
deve rompere un melograno a terra.
IL CAPODANNO IN SUDAMERICA.
 In Sudamerica c'è l'usanza di mangiare 
chicchi d'uva e di esprimere dodici 
desideri: uno per ogni mese dell'anno. 
In Brasile invece è d'obbligo indossare vestiti bianchi o dorati.

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