QUOTIDIANO ON-LINE.
di Gioia M. Tozzi
In tutto il mondo si festeggia il
Capodanno: per ogni Paese
esistono diverse usanze, pagane
o religiose, a cui occorre far fede
per portare fortuna al nuovo anno
che arriva. La mezzanotte segna
un momento di passaggio che
ricorda al mondo la fine di qualcosa
e l'inizio di un nuovo percorso da fare.
Tutti i simboli e le usanze di
Capodanno hanno radici storiche
molto antiche e radicate che spesso
non sono conosciute. Perché ci
si veste di rosso? Perché ci si
bacia sotto il vischio? Perché
porta bene mangiare le lenticchie
o il melograno? Perché si sparano
i botti? Perché si gettano le cose
vecchie? Andiamo a scoprirlo...
IL CAPODANNO. Capodanno è il
primo giorno dell'anno. Nel mondo
moderno il Capodanno cade il
1º gennaio del Calendario Gregoriano
in uso ai fini civili in tutto il globo.
Nella larghissima maggioranza degli
Stati è un giorno di festa. Il 1 gennaio
cade anche la festa solenne dedicata alla Madre di Dio.
ORIGINI E STORIA DEL CAPODANNO.
Il Capodanno risale alla festa del
dio romano Giano. Nel VII secolo i
pagani delle Fiandre, seguaci dei
druidi, avevano il costume di festeggiare
il passaggio al nuovo anno. Per
i Babilonesi il nuovo anno cominciava
con la rinascita della Terra,
cioè con la primavera. Ecco
come si è arrivati a festeggiare
il nuovo anno il 1 gennaio:
fu Giulio Cesare, nel 46 a.c.,
a creare il "Calendario Giuliano"
che stabiliva che l'anno nuovo iniziasse
il primo gennaio. Il primo di gennaio
i Romani usavano invitare a pranzo
gli amici e scambiarsi il dono di un
vaso bianco con miele, datteri e
fichi, il tutto accompagnato da
ramoscelli d'alloro, detti strenne,
come augurio di fortuna e felicità.
Il nome strenna derivava dal fatto
che i rami venivano staccati da
un boschetto della via sacra ad una
dea di origine sabina: Strenia,
che aveva uno spazio verde a lei
dedicato sul Monte Velia. La dea
era apportatrice di fortuna e felicità;
il termine latino "strenna", presagio
fortunato, deriva probabilmente
proprio dalla dea. Nel Medioevo
molti Paesi europei usavano il
Calendario Giuliano, ma vi era
un'ampia varietà di date che
indicavano il momento iniziale
dell'anno. Tra queste per esempio
il 1 marzo (capodanno nella Roma
repubblicana), il 25 marzo
(Annunciazione del Signore) o
il 25 dicembre (Natale). Solo
con l'adozione universale
del Calendario Gregoriano
(dal nome di papa Gregorio
XIII, che lo ideò nel 1582),
la data del 1 gennaio come
inizio dell'anno divenne
infine comune.
LENTICCHIE A MEZZANOTTE.
Uno dei riti più conosciuti in
tutta Italia è quello di mangiare
le lenticchie allo scoccare
della mezzanotte del 31
dicembre. Questa usanza
sembra che favorisca
l'abbondanza e la ricchezza:
i legumi, infatti, sono considerati
un cibo in grado di nutrire e di
opporsi alla fine del tempo in
vista di una generazione
di prospettive valide per il futuro.
In sostanza l'affermazione della vita
contro quella che sembra essere
una fine che suscita paure ataviche.
I BOTTI DI CAPODANNO. Anche
i "botti" di Capodanno sono
la manifestazione della volontà
di allontanare le forze del male
e gli spiriti maligni che si
scatenano in un momento
di passaggio dal vecchio
al nuovo anno, dalla fine
all'inizio del tempo. I "botti"
oggi rappresentano anche
l'allegria per l'arrivo del nuovo anno.
LANCIARE I COCCI A MEZZANOTTE.
L'usanza più caratteristica come
rito di eliminazione del male, fisico
e morale, che si è accumulato
nell'anno trascorso è quella di
lanciare i cocci a mezzanotte.
Questa usanza è diffusa in diverse
parti d'Italia ed è ancora viva nelle
grandi città come Napoli e Roma.
L'UVA PASSA. La tradizione vuol
che oltre alle lenticchie anche la
scelta di mangiare dell'uva passa
nel corso della notte di Capodanno
porti soldi in abbondanza nel nuovo anno.
LE STRENNE. Un altro elemento
propiziatorio è dato dalle strenne:
ricevere molti regali, infatti,
accumulerà l'abbondanza
per tutto l'anno. L'uso presso
i romani si chiamava "streniarum commercium".
In varie regioni, durante la notte
di Capodanno, gruppi di giovani
vanno per le strade a cantare
la "strenna", con gli auguri di
un felice anno nuovo e la richiesta di
doni.
I "PRODIGI". Durante il Capodanno,
in diverse regioni d'Italia,
vengono rievocati i prodigi.
A Pettorano sul Gizio, in Abruzzo
, vi è la credenza che, nel preciso
momento in cui scocca la mezzanotte
di Capodanno, l'acqua del fiume si
arresti e diventi d'oro, e subito dopo
torni a scorrere come prima. Una
donna ignara del prodigio, si trovò ad
attingere proprio in quell'attimo e invece
dell'acqua portò a casa la conca piena d'oro.
LA PRIMA PERSONA CHE SI
INCONTRA PER STRADA.
Allo scoccare della mezzanotte
è importantissima la prima
persona che si incontra per
strada. È di buon augurio,
infatti, incontrare un vecchio
o un gobbo, mentre se si
incontrerà un bambino o
un prete si avrà disgrazia.
La ragione di queste credenze
è nel principio dell'analogia:
il vecchio vuol dire che si vivrà a
lungo; il gobbo porta bene sempre,
tanto più nel giorno in cui tutte le forze
hanno il massimo potere. In Piemonte,
invece, porta fortuna incontrare un carro
di fieno o un cavallo bianco.
LAVORO O RIPOSO? In Abruzzo
porta bene che le donne diano inizio
a quante più faccende è possibile
fare, mentre in altre regioni il primo
dell'anno deve trascorrere in
riposo, altrimenti si lavorerà
per tutto l'anno.
I PRIMI 12 GIORNI DEL NUOVO
ANNO. Un'altra tradizione diffusa
è legata alle "calende": si ritiene,
infatti, che dal tempo che farà
nei primi dodici giorni dell'anno
si possa prevedere quello
che farà nei dodici mesi.
In alcune regioni, come il
Friuli Venezia Giulia, si cerca
una conferma estendendo
l'osservazione ai successivi
dodici giorni, ossia fino a San
Paolo, facendo però riferimento
ai corrispondenti dodici mesi in
senso inverso. Delle calende si
hanno testimonianze bizantine
fin dal secolo X d.c.
PREVISIONE DEL PREZZO
DEL GRANO. Un altro pronostico
è quello dei contadini per
prevedere quale sarà il prezzo
del grano. I contadini, infatti,
prendono dal pagliaio
una spiga, di cui scelgono
dodici chicchi e li pongono
sul focolare entro un cerchio
di brace. Se il chicco abbinato
a un mese salta in avanti,
il prezzo del grano in quel
mese aumenterà: se all'indietro,
diminuirà.
BACIARSI SOTTO IL VISCHIO.
Un'altra tradizione ancora molto
seguita è quella di baciarsi sotto
il vischio in segno di buon auspicio.
A mezzanotte, come brindisi
speciale, il bacio sotto al vischio
con la persona amata vi
porterà amore per tutto l'anno.
Il vischio è una pianta
benaugurale che dona
prolificità sia materiale
che spirituale. Sacro ai
popoli antichi, i Druidi lo usavano
nei sacri cerimoniali e nelle
celebrazioni di purificazione,
mentre i Celti ritenevano che
quest'arboscello nascesse
dove era scesa una folgore
e che una bevanda particolare
composta di questa pianta
fosse un potente elisir contro
la sterilità.
VESTIRE BIANCHERIA
INTIMA ROSSA. La tradizione
italiana segue anche l'usanza
di vestire della biancheria intima
rossa la sera di Capodanno.
Si tratta di un modo per attirare
i buoni auspici per il nuovo anno.
Per il cenone dunque è d'obbligo
un intimo color rosso sia per gli
uomini che per le donne.
Gli antichi romani lo indossavano
come simbolo di sangue e
guerra per allontanare la paura.
Oggi è diventato un auspicio
di fortuna per il nuovo anno.
MANGIARE 12 CHICCHI D'UVA.
In Spagna c'è la tradizione di
mangiare alla mezzanotte dodici
chicchi d'uva, uno per ogni rintocco
dei dodici scoccati da un orologio
(il principale è quello di Puerta del Sol a Madrid).
APRIRE LA PORTA DI CASA.
In Russia, dopo il dodicesimo
rintocco, si apre la porta di casa
per far entrare l'anno nuovo.
I MELOGRANI E L'UVA. Sono
i frutti che non devono mancare
sulla tavola del cenone di Capodanno.
Sembra che portino fortuna...anche
solo a guardarli. Il melograno
simboleggia la fedeltà coniugale
ed è di buon auspicio mangiarne
per Capodanno. La leggenda narra
che Proserpina, dopo aver mangiato
questo frutto, sia stata condannata
a passare il resto della vita nell'Ade,
insieme a Plutone suo sposo.
GETTARE LE COSE VECCHIE.
In segno di cambiamento con
l'arrivo del nuovo anno è
di buon augurio gettare le cose
vecchie.
IL CAPODANNO IN ECUADOR
ED IN PERU'. In Ecuador ed in
Perù si esibiscono fuori la
propria abitazione dei manichini
di cartapesta, ed a mezzanotte
vengono bruciati per le strade.
IL CAPODANNO IN GIAPPONE.
In Giappone, prima della mezzanotte,
le famiglie si recano nei templi
per bere sakè ed ascoltare 108
colpi di gong che annunciano
l'arrivo di un nuovo anno
(si ritiene che il numero dei
peccati che una persona commette
in un anno sia questo ed in
questo modo ci si purifichi).
IL CAPODANNO IN GERMANIA.
In Germania il Capodanno
si festeggia in maschera
come a Carnevale.
IL CAPODANNO IN INDIA.
In India il Capodanno non può
essere festeggiato in casa: è
obbligatorio uscire in strada.
IL CAPODANNO IN ROMANIA.
A Capodanno in Romania
si fanno gli auguri agli animali.
In questo Paese sono ancora vive
antiche usanze e credenze popolari,
ad esempio in alcune zone si
crede ai folletti e alle fate, si
seguono riti propiziatori con pane, acqua
o elementi semplici. In molti casi
la tradizione è legata alla natura,
come nel caso della notte di San
Silvestro. A Capodanno in Romania
è infatti buona usanza parlare con
gli animali che si incontrano
facendo loro gli auguri per il nuovo anno.
IL CAPODANNO IN GRECIA.
In Grecia c'è l'usanza che
il primo ad entrare in casa
deve rompere un melograno a terra.
IL CAPODANNO IN SUDAMERICA.
In Sudamerica c'è l'usanza di mangiare
chicchi d'uva e di esprimere dodici
desideri: uno per ogni mese dell'anno.
In Brasile invece è d'obbligo indossare vestiti bianchi o dorati.
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