(Campanella, Sacco - 1839)
“TE VOGLIO BENE ASSAJE"
è la canzone napoletana
classica piu antica. Fu
scritta intorno al 1830 da
un ottico di cognome Sacco.
Tuttora al centro della vecchia
Napoli greco romana , vicino
Piazza del Gesù, esiste la
ditta si ottica Sacco che è
una delle più conosciute di Napoli.
All’ingresso del negozio ci sono,
su una scritta, i versi della
famosa canzone.
classica piu antica. Fu
scritta intorno al 1830 da
un ottico di cognome Sacco.
Tuttora al centro della vecchia
Napoli greco romana , vicino
Piazza del Gesù, esiste la
ditta si ottica Sacco che è
una delle più conosciute di Napoli.
All’ingresso del negozio ci sono,
su una scritta, i versi della
famosa canzone.
I versi riprendono un movimento
molto comune fin dei tempi
antichi: l’innamorato che cerca
di commuovere la donna
dicendo che sta male e che,
se ella non cede. potrà addirittura
morire. E un motivo antichissimo
che troviamo anche dal 1200
nella poesia dei Trovatori
molto comune fin dei tempi
antichi: l’innamorato che cerca
di commuovere la donna
dicendo che sta male e che,
se ella non cede. potrà addirittura
morire. E un motivo antichissimo
che troviamo anche dal 1200
nella poesia dei Trovatori
Perché quando mi vedi,
ti innervosisci come un gatto?
Bimba che ti ho fatto,
che non mi puoi più vedere?
Io ti ho amato tanto,
se ti amo tu lo sai.
Io ti voglio tanto bene
e tu non pensi a me.
ti innervosisci come un gatto?
Bimba che ti ho fatto,
che non mi puoi più vedere?
Io ti ho amato tanto,
se ti amo tu lo sai.
Io ti voglio tanto bene
e tu non pensi a me.
Insomma sono io il falso?
cerca di rimediare così,
perché la tua specialità è questa
lo dico in verità.
Io vorrei bestemmiare
il giorno che ti amai!
Io ti voglio tanto bene
e tu non pensi a me.
cerca di rimediare così,
perché la tua specialità è questa
lo dico in verità.
Io vorrei bestemmiare
il giorno che ti amai!
Io ti voglio tanto bene
e tu non pensi a me.
La notte tutti dormono,
ma io, che vuoi che dorma?
Pensando alla mia donna,
mi sento venir meno.
I quarti d'ora suonano
a uno, a due, a tre.
Io ti voglio tanto bene
e tu non pensi a me.
ma io, che vuoi che dorma?
Pensando alla mia donna,
mi sento venir meno.
I quarti d'ora suonano
a uno, a due, a tre.
Io ti voglio tanto bene
e tu non pensi a me.
Ricordati il giorno
che mi stavi vicino,
e ti scorrevano, in grembo,
le lacrime, così.
Mi dicesti: "Non piangere,
che tu sarai mio".
Io ti voglio tanto bene
e tu non pensi a me.
Guardami in faccia e guarda
come mi sono ridotto:che mi stavi vicino,
e ti scorrevano, in grembo,
le lacrime, così.
Mi dicesti: "Non piangere,
che tu sarai mio".
Io ti voglio tanto bene
e tu non pensi a me.
Guardami in faccia e guarda
magro, smunto e brutto,
ragazza mia, per te.
Cucito con un doppio filo
con te mi vedrai.
Io ti voglio tanto bene
e tu non pensi a me.
So che non vuoi abbassare
la grata quando è buio.
Vai radente il muro,
appoggiati addosso a me.
Tu, un uomo come questo,
dove lo troverai?
Io ti voglio tanto bene
e tu non pensi a me.
Quando sarò diventato cenere,
allora mi piangerai
allora domanderai:
"Il mio amore dov'è?!
Aprirai la mia fossa
e là mi troverai.
Io ti voglio tanto bene
e tu non pensi a me.
allora mi piangerai
allora domanderai:
"Il mio amore dov'è?!
Aprirai la mia fossa
e là mi troverai.
Io ti voglio tanto bene
e tu non pensi a me.
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