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sabato 27 ottobre 2018

Esiste un motivo scientifico per cui non riusciamo ad andare in palestra

ARTICOLO TRATTO DA
MARIE CLAIRE.


Okay ci siamo capitati 
quasi tutti, almeno una
 volta nella vita. Ovvero:
 paghiamo la palestra/scuola 
di danza moderna/spinning/yoga 
e poi non ci andiamo mai. 
MAI. Continuiamo a dirci 
non riesco a fare palestra.
 Poi scade l’abbonamento e
 arrivati all’estate il nostro 
fiato è rimasto lo stesso, così 
come la nostra tonicità muscolare.
 L’unica differenza è che il 
nostro conto in banca ha 
qualche euro in meno. C’è 
chi capisce subito l’antifona
 e non ci prova più, e chi invece
 ripete l’errore anche un altro
 paio di volte. Ci riprova e dice
 che pagare la quota prima o
 poi lo spingerà ad andare. O 
meglio, ci sono molte più 
probabilità che lo faccia 
spinto dai sensi di colpa, 
che senza. I motivi per cui
 non si riesce a stabilire una
 routine per mantenersi in
 forma possono partire da 
tante cause: la pigrizia, okay,
 che non è ancora diventata un
 reato. La stanchezza che rende
 il divano allettante come un 
miraggio nel deserto, dopo 
una giornata di lavoro. La 
mancanza effettiva di tempo
 che non ci lascia spazio 
sufficiente nella giornata
 per incastrare un ora di 
workout. La perdita di 
allenamento di lunga data, 
che ci ha fatto dimenticare
 quanto sia bello sentirsi 
pieni di endorfine mentre 
si usa il corpo. E poi c’è la
 possibilità che soffriate di 
una vera e propria allergia, 
appena dimostrato da uno 
studio pubblicato dal National 
Center for Biotechnology
 Information. Sì, quando 
dite di essere “allergici alla 
palestra” potreste aver detto
 qualcosa che non è affatto
 ironico, ma la pura verità.
No, non è uno scherzo: 
si chiama anafilassi indotta 
dall'esercizio fisicoed è
 una condizione genetica 
vera e propria. Si manifesta 
durante o dopo l'esercizio fisico,
 e ha fra i suoi sintomi vampate, 
dispnea, orticaria, gonfiore e
 nausea. Chi ne soffre può ignorarlo
 per tutta la vita e chiedersi 
cosa succede quando ne prova
 gli effetti, particolarmente
 accentuati con attività come
 il jogging, il tennis e il ciclismo.
 Ma c’è chi la sperimenta anche 
in azioni che richiedono meno 
energia, come camminare a 
lungo o fare i lavori domestici
più pesanti. In alcuni soggetti,
 invece, si manifesta in modo
 imprevedibile, in alcune 
occasioni ma non in altre.
 E fra i sintomi più rari,
 qualcuno si trova anche a
 combattere contro prurito,
 orticaria, rossori, un 
affaticamento esagerato
 per quello che si è fatto, 
addirittura nausea, crampi
 addominali e diarrea. I
 sintomi in genere smettono
 a pochi minuti dall’interruzione 
degli esercizi o dell’attività, 
e con una indagine fra familiari
 si scopre spesso che altri hanno
 sperimentato la stessa sindrome
 almeno una o due volte.
 La percentuale di chi soffre
 di anafilassi indotta dall'esercizio
 fisico non è bassissima: il 2%.
 Ci sono in corso delle ricerche 
per capire le cause scatenanti
 e se esiste un modo per evitare
 che si manifestino. Per ora, si 
sa soltanto che questa condizione
 è sensibile a dei food trigger, 
dei cibi che ne favoriscono la
 manifestazione, come frutti 
di mare o farinacei se mangiati
poco prima degli esercizi. Nel
 frattempo, possiamo sentirci
 (finalmente!) un po’ meno in 
colpa per quell’abbonamento
 pagato e scaduto, senza aver
 mai messo un piede nella palestra.

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