ceco emerge la figura di Milena,
una donna per cui l'autore
prova un amore fortissimo che,
però, non verrà mai corrisposto.
Lo ricordiamo con la lettera che
indirizzò all’amata Milena. Il personaggio
di Milena occupa gran parte della
produzione epistolare dello scrittore
ceco Kafka, autore de La Metamorfosi.
Leggiamo insieme la lettera che
l’autore scrisse all’amata. Una lettera in
cui traspaiono tutti i sentimenti
contrastanti che vivono nel suo
animo.
“Ancora sabato. Questo incrociarsi
di lettere deve cessare, Milena,
ci fanno impazzire, non si ricorda
che cosa si è scritto, a che cosa
si riceve risposta e, comunque
sia, si trema sempre. Capisco
benissimo il tuo ceco, odo anche
la risata, ma m’ingolfo nelle tue
lettere tra la parola e il riso, poi
odo soltanto la parola, poiché
oltre a tutto la mia natura è
angoscia. Non so rendermi conto se
dopo le mie lettere di mercoledì-giovedì
tu voglia ancora vedermi. So
il rapporto fra te e me, (tu
appartieni a me, anche se non
dovessi vederti mai più),
lo conosco in quanto non sta
nel territorio confuso
dell’angoscia, ma non conosco
affatto il rapporto tuo verso di
me, questo appartiene tutto
all’angoscia. E neanche tu mi
conosci Milena, lo ripeto) (a).
Ciò che accade è per me qualcosa
di mostruoso, il mio mondo crolla,
il mio mondo risorge, vedi come tu
(questo tu sono io) ne possa dare
buona prova. Non mi lagno del
crollo, il mondo stava crollando,
mi lagno del suo ricostruirsi mi
lagno delle mie deboli forze, mi
lagno del venire al mondo mi lagno
della luce del sole. Come
continueremo a vivere? Se dici
di sì alle mie lettere di risposta, non
devi più vivere a Vienna, è impossibile.
Milena, non si tratta di questo, tu
non sei per me una signora, sei una
fanciulla, non ho mai visto nessuna
che fosse tanto fanciulla, non oserò
porgerti la mano, fanciulla, la
mano sudicia, convulsa,unghiuta,
incerta e tremula, cocente e fredda.”
Nessun commento:
Posta un commento