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venerdì 25 giugno 2021
MISTERI: MAGIE-LO STREGONE DI CIDEVILLE.
TRTTO DA IL PARANORMALE.COM
In passato si è molto parlato della
famosa “caccia alle streghe”, ma quasi
mai si è sentito parlare di stregoni:
anche se la vera caccia alla stregoneria è
nata ben prima del 1400, la maggior parte
dei disgraziati accusati di praticare magia
erano donne (anche perché la Chiesa era molto
maschilista). Ciò non toglie che alcuni casi
sporadici riguardarono anche dei maschi,
soprattutto quando il Clero voleva liberarsi
di un uomo scomodo.
Uno di quesi casi fu quello che avvenne
nel 1851 a Cideville, un paesino a circa
130 km ad est di Parigi. Il periodo è già
tardo: l’inquisizione spagnola era stata
sciolta e la persecuzione si era spostata
nel Nuovo Mondo; in Europa rimaneva qualche
spauracchio, ma si tendeva ad imprigionare
i sospetti o farli rinchiudere in centri di
sanità mentale piuttosto che giustiziarli sul
rogo.
Ad ogni modo tutto iniziò un anno prima, nel 1850.
Al tempo nei paesini piccoli come Cideville si
doveva essere per forza di cose religiosi e
praticanti per non destare sospetti nella
gente; ciò nonostante non era raro affidarsi
a santoni, erboristi e antiche tradizioni
per curare i propri mali (anche perché la
medicina era pressoché inutile al tempo).
Questo fu il caso di un contadino che si era
ammalato e che da molti giorni era allettato
con la febbre alta.
Quando Padre Tinel, il parroco del paesino,
andò a trovare il contadino ammalato lui gli
parlò della cura che stava facendo a base di
erbe e intrugli. La cura gli era stata prescritta
da un vecchio che tutti consideravano un
ciarlatano, un bizzarro uomo che diceva
riuscire a guarire ogni malattia con i suoi metodi.
Il contadino poco tempo dopo morì e il prete,
forte della confessione che gli aveva fatto,
fece arrestare il vecchio accusandolo di
stregoneria. Per contro il vecchio, cercando
di intimidire Padre Tinel e fargli ritirare le
accuse, lo maledì e disse che si sarebbe
vendicato.
La vendetta, se così si può dire, colpì
in maniera trasversale: al tempo Padre
Tinel ospitava in canonica due ragazzi,
che per sdebitarsi lo aiutavano in sacrestia
e tenendo in ordine la parrocchia; un giorno
i due ragazzi vennero avvicinati da un
certo Felix Thorel, un pastore molto
amico del vecchio in carcere.
Thorel li fermò e impose le mani sulle
loro teste pronunciando uno spergiuro.
Da allora in parrocchia non ci fu più pace.
Secondo i documenti del tempo attorno ai
ragazzi si verificarono molti fenomeno
paranormali: colpi nelle pareti, folate
di vento anche a finestre chiuse, oggetti
che fluttuavano, ombre lungo le pareti e
sussurri che provenivano dai muri.
Tutti i parrocchiani furono testimoni di
candelieri che si spostavano da soli,
candele che si accendevano e spegnevano
senza che le toccasse nessuno e porte che
si aprivano e chiudevano da sole, ma i
fenomeni più ricorrenti erano forti rumori,
come se un martello battesse sulle pareti
della chiesa e della casa di Padre Tinel.
La voce giunse fino a Parigi e ad investigare
sulla questione giunse il marchese De Mirville.
Tinel e De Mirville incredibilmente riuscirono
a comprendere in parte il significato dei rumori
nella canonica e si convinsero che l’entità
temeva gli oggetti appuntiti come i chiodi,
i coltelli e i punteruoli.
I due iniziarono a piantare chiodi nel legno
di tutta la parrocchia, ma quando giunsero a
piantarne uno nella camera dei due giovani il
chiodo divenne rovente ed emise del fumo; uno
dei ragazzi inoltre disse di aver avuto una
visione in cui un chiodo lacerava la guancia
di un uomo.
Il giorno seguente quella visione divenne
reale: Thorel fu visto con un brutto sfregio
sulla guancia, causato da Tinel dopo un litigio
. Era il 1851 e Felix Thorel denunciò l’aggressione
di Padre Tinel. Il prete disse che Thorel aveva
mostrato segni di possessione e l’aveva aggredito:
quel segno era semplicemente la prova che lui si
era difeso con quello che aveva in mano (uno
chiodo) e davanti alla folla riunita in piazza
lo accusò di stregoneria e lo colpì con il
suo bastone da passeggio.
Il processo fu molto breve: Thorel non solo
perse la causa, ma fu anche obbligato a pagare
le spese del processo. L’unica cosa che ottenne
il pastore da tutta la vicenda fu l’allontanamento
dei due ragazzi che aiutavano il prete dalla comunità.
Oggi diremmo che la vicenda era una tipica
infestazione da poltergeist, ma al tempo fu
considerata in tutto e per tutto un’opera di
stregoneria: il presunto stregone fu lasciato
morire in carcere e lo stesso Thorel fu tenuto
a distanza da tutta la comunità di Cideville
per il resto della vita.
Benché gli eventi di Cideville dopo
l’allontanamento dei ragazzi svanirono
del tutto, gli abitanti continuarono a
credere che Thorel avesse ereditato i poteri
del vecchio stregone; fu obbligato a rimanere
nella periferia, in una casa lontano degli
abitanti e a vivere da solo. E venne
sempre additato da tutti come uno stregone.
FONTE: Misteri dal Mondo –
Credere Per Vedere
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