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Vi aspetta un viaggio nella Cultura, nella Filosofia, nella Poesia, nella Sociologia, nel Gossip......by Phil :-)
venerdì 11 giugno 2021
MISTERI:ROSEATE PERL- LA PERLA MALEDETTA.
TRATTO DA IL PARANORMALE.COM
Quando si parla di oggetti maledetti
si sconfina spesso nella leggenda
perché i fatti presunti legati ad
essi non sono facilmente dimostrabili.
Le maledizioni stesse sono presunte e
molti le liquidano come semplici
coincidenze; come in questo caso,
in cui una particolare perla rosa
ha accompagnato diverse persone
nella disgrazia e nella tragedia.
Qualcuno afferma che la famosa
“Roseate Pearl” non sia nemmeno mai
esistita perché non esistono prove
(se lo fosse si è persa in un grande
incidente navale) e che ciò che sto per
raccontarvi sia solo una leggenda urbana.
Ad ogni modo vediamo di chiarire la storia
di questa perla.
Inizierò per una volta dalla fine,
con il vescovo Trower, colui che ha
visto il fantasma dell’ultimo proprietario
delle fatidica perla maledetta.
Gerard Trower era un vescovo inglese
che si trasferì in Australia occidentale,
si stabilì nella nuova Diocesi dell’Australia
Nord Ovest nel 1910 e divenne il primo
vescovo anglicano del nord. La sua
residenza era il Palazzo dei Vescovi,
apparentemente disabitato da diversi
anni. In realtà Trower si accorse che
aveva almeno un coinquilino: molti
credono che fosse il fantasma di
Abraham de Vahl Davis, un commerciante
di perle morto pochi anni prima che
aveva vissuto l’ultimo periodo della
sua vita in una stanza affittata
proprio nel palazzo.
Ecco perché parto da una persona
che con la perla non ebbe nulla
a che fare: Davis fu probabilmente
l’ultimo a possedere la magnifica
perla rosa, che aveva acquistato
prima di salpare da Port Hedland
per andare a Broome. Ma cosa
c’entra Davis con Trower?
Una notte il vescovo Trower si
svegliò di soprassalto e vide
una figura spettrale che illuminava
la sua camera da letto. Il vescovo
Trower la descrisse come un uomo
vestito con abiti di un rabbino,
ma molti altri che videro lo spettro
sia nel palazzo che nel giardino
hanno sempre affermato che avesse
l’aspetto di un gentiluomo ricco
vestito con abiti sontuosi.
La storia della morte di Abraham
Davis è avvolta ancora oggi nel mistero
e pare che lui sia stato l’ultima di una
lunga serie di vittime legate alla
maledizione di questa perla, che
avrebbe causato suicidi, omicidi
e disastri. Ok, a Davis ci torno
alla fine, ora cerco di partire
da quando la perla venne alla luce.
Il gioiello conosciuto semplicemente
come “Roseate Pearl” era ritenuto di
magnifica dimensione e ricercato per
la sua bellezza. Anche se la storia
della perla è un difficile da tracciare,
si crede alle parole scritte nel libro
“Coast to Coast: The Great Australian
Coastal Liners”:
«La Perla Rosa fu trovata da un
cercatore perle a largo del West
Australia, ma rubata da un altro
subacqueo che aveva intuito il valore
dell’oggetto. Finì nelle mani di due
losche figure cinesi, che però subito
dopo averla venduta furono impiccate
per un omicidio avvenuto in circostanze
misteriose. La perla è stata poi acquistata
da un uomo che poco dopo è morto di un
infarto, mentre il successivo proprietario
ha commesso suicidio dopo che la perla
gli è stata rubata.»
Come inizio non c’è male, non credete?
Il sospetto di una maledizione c’è tutto,
ma andiamo avanti. Se fino a quel momento
la storia viene riportata solo da un libro
da questo momento le vicende legate alla
perla iniziarono ad apparire anche sui
giornali e diventa più facile seguirne
la storia.
Nel 1905 il corpo di un uomo fu trovato
a faccia in giù nel molo vicino a
Chinatown, nella città di Broome.
Dall’indagine si scoprì che era morto
con tre colpi di pistola alla testa
e successivamente annegato. Addosso
aveva una grossa somma di denaro e fu
identificato come Mark Liebglid, un
rivenditore di perle ben noto. Aveva
in tasca una stupenda perla di colore
rosa e, guarda caso, alcuni mesi prima
aveva vissuto alcuni giorni a casa
ell’uomo che si era suicidato per
aver perso il suo gioiello.
Per quell’omicidio si trovarono anche
i colpevoli, tre malviventi di Broome
che si chiamavano Hagens, Espada e
Marquez. Tutti e tre furono arrestati
per il delitto e per quello che lo
aveva scatenato: gli uomini avevano
attirato Liebglid con la scusa di voler
comprare la sua perla, ma dopo averlo
pagato decisero di derubarlo e quando
l’uomo iniziò a gridare lo uccisero.
I furono condannati a morte per impiccagione
e quando venne messa la corda al collo di
Marquez, questo iniziò a piangere come un
bambino dicendo che era colpa della perla:
disse che lei gli aveva sussurrato di
uccidere Liebglid e che contro il suo
volere la sua mano si era sollevata e
aveva premuto il grilletto per ucciderlo.
Non si sa esattamente come e perché,
ma dopo l’omicidio di Mark Liebglid
la perla finì nella mani di un uomo
filippino che, divorato dai debiti,
la vendette ad un altro uomo di nome
Gomez. Il filippino usò i soldi per
tornare a casa nelle Filippine, ma
morì di una malattia sconosciuta pochi
giorni dopo aver messo piede sul suo
terreno nativo. Gomez pochi mesi dopo
fu trovato impiccato in casa sua e si
disse che si era suicidato per
disperazione dopo una delusione d’amore.
Ed eccomi giunto a chiudere il cerchio.
Abraham de Vahl Davis acquistò la
Roseate Pearl per 20.000 sterline
da un gioielliere di Port Hedland
che l’aveva addirittura ricevuta in
regalo da Gomes. Davis, dopo aver fatto
una certa fortuna in città, decise di
tornare dalla sua famiglia a Broome e
si imbarcò sulla nave SS Koombana.
La mattina del 20 marzo 1912 la Koombana,
seguita dalla SS Bullarra stava seguendo
la costa nord-orientale quando fu raggiunta
dalla Guardia Costiera che preannunciava
l’arrivo di un tremendo uragano. Le previsioni
erano tragiche e la Bullarra pensò bene
di tornare a Port Hedland e ripartire
quando il ciclone fosse passato; diverse
altre navi e la Koombana sminuirono quella
tempesta e proseguirono il viaggio lungo
la costa, finendo travolte dall’uragano.
Di molte di loro si trovarono i relitti
distrutti sulla costa o successivamente
sui fondali marini, ma la SS Koombana non
fu mai più rivista e non fu trovano mai
nessun membro del’equipaggio. Di lei furono
trovati in mare un pezzo di plancia, una
porta di una cabina, alcuni salvagente e
alcuni pezzi di rivestimento. Tutte le 157
persone a bordo sono morte in quello che è
stato chiamato il “Titanic australiano”.
Fu il peggior disastro marino civile nella
storia australiana.
Si suppone che la perla sia stata persa
nelle profondità assieme ad Abraham de
Vahl Davis e che la sua maledizione si sia
interrotta fino a quando qualcuno non la
ritroverà sui fondali marini.
FONTE: Misteri dal Mondo –
Credere Per Vedere
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