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venerdì 19 novembre 2021
MISTERI: UFOLOGIA -SCALA KARDASHEV LA CLASSIFICAZIONE DELLE CIVILTÀ ALIENE
TRATTO DA IL PARANORMALE.COM
È forse il più grande dubbio
dell’umanità: siamo soli nell’universo?
La scienza a riguardo si divide: c’è chi
pensa che le condizioni climatiche del
nostro pianeta, le coincidenze che hann
o permesso l’evoluzione dell’uomo e la
storia della Terra siano fattori talmente
rari che è plausibile pensare che siamo
l’unica specie intelligente; dall’altra
parte c’è chi pensa che l’universo sia
talmente vasto, con talmente tanti pianeti
che sia impossibile che l’uomo sia l’unica
specie intelligente esistente.
dimensioni, dobbiamo per forza credere
che esistano civiltà non solo intelligenti,
ma anche molto più avanzate della nostra.
Ma come misurare il grado evolutivo di una
civiltà? Beh, negli anni passati sono
nate diverse classificazioni, ma la più
importante forse è quella stilata
dall’ l’astronomo russo Nikolai Semenovich
Kardashev, utilizzata ancora da tutte le
più grandi società astronomiche del mondo.
Kardashev creò una scala evolutiva che si
basa sulla quantità di energia assorbita da
un’ipotetica civiltà evoluta. Ovviamente è
solo teoria, ma la suddivisione può far capire
fino a che punto la specie umana può svilupparsi
in base alla quantità di energia disponibile.
Nel 1963 Kardashev propose un sistema per
classificare eventuali civiltà extraterrestri
in base alla capacità di effettuare trasmissioni
radio nell’universo, ma negli anni a seguire
la scala preferì riferirsi alla quantità di
energia che una civiltà era in grado di utilizzare.
Kardashev propose una scala con 5 gradini,
identificati dai numerali romani da I a IV,
più un livello di partenza 0; anche questi
negli anni a seguire divennero di più, ma il
principio alla base è sempre lo stesso: per
passare da un grado al successivo, secondo
Kardashev, una civiltà deve aver pienamente
sfruttato il proprio potenziale nel livello
precedente.
La scala di Kardashev è così suddivisa:
· Tipo 0: sono quelle civiltà che non sono
in grado di sfruttare tutta l’energia prodotta
dal loro pianeta, ne direttamente (energia solare)
ne indirettamente (energia eolica, idraulica o di
prodotti derivati come i combustibili fossili).
nel 1964, quando questa scala prese forma, la
civiltà terrestre rientrava in questo tipo.
· Tipo I: rientrano in questo gruppo le
civiltà in grado di utilizzare tutta l’energia
disponibile sul loro pianeta d’origine
(secondo i calcoli che Kardashev si parla
di 4×1012 watt). oggi la civiltà terrestre
è molto vicina a raggiungere questo stadio.
· Tipo II: sono le civiltà capaci di
raccogliere e utilizzare tutta l’energia
della stella del proprio sistema solare
(4×1026 watt).
· Tipo III: quelle civiltà in grado
di utilizzare tutta l’energia della
propria galassia (4×1037 watt)
· Tipo IV: ipotetiche civiltà in
grado di controllare tutta l’energia
di un superammasso di galassie
(circa 1046 watt)
Da qui in poi altri astronomi hanno
arricchito la scala basandosi sulle
ipotesi esistenziali dell’universo,
alcune delle quali ancora in discussione
oggi giorno.
· Tipo V: sarebbe il grado di un’ipotetica
civiltà in grado di disporre dell’energia
dell’intero universo visibile
(circa 1056 watt).
· Tipo VI: qui si passa ad ipotizzare
il multiverso, ovvero più universi che
interagiscono tra loro. Questo livello
energetico (1066 watt) presuppone anche
la capacità della di alterare le leggi
della fisica in ognuno degli universi.
· Tipo VII: qui si dovrebbe parlare non più
di civiltà, ma di divinità con capacità di
creare universi a volontà e di utilizzarli
tutti come fonti energetiche.
· Tipo VIII: potrebbe essere una divinità
superiore capace di creare universi a proprio
piacimento attingendo energia da fonti non-cosmiche.
· Tipo IX: divinità ancora superiore capace
di creare oggetti non-cosmici da utilizzare
come fonte primaria di energia.
· Tipo X: sarebbe lo stadio finale, ovvero
esseri che hanno raggiunto una capacità tale
da abbandonare il concetto di “cosmo” per
evolversi in “universi” non-cosmici creati
da loro stessi, al di fuori delle nostre
leggi fisiche e quantistiche.
La civiltà umana oggi sarebbe una civiltà
ancora di “Tipo 0” in quanto utilizzerebbe
solo una frazione dell’energia totale
disponibile sulla Terra.
Passiamo evolverci in civiltà di grado
superiore? Secondo il fisico teorico
Michio Kaku sì e lo staremo già facendo:
uno suo studio ha estrapolato un tasso
di crescita attuale del consumo energetico
planetario che porterebbe l’umanità a
raggiungere una civiltà di tipo I intorno
all’anno 2200, di tipo II intorno al 5200
e di tipo III intorno al 7800.
Perfino il progetto SETI basa le sue
ricerche sulla scala di Kardashev, ma in
passato questo metodo di valutazione delle
civiltà evolute è stato molto criticato.
È possibile prevedere il grado di avanzamento
di una civiltà attraverso il suo consumo
di energia? Ma soprattutto, è giusto come
parametro di valutazione?
FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere
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