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venerdì 18 febbraio 2022
MISTERI:LA TERRIBILE ESPERIENZA DI CARLA MORAN
TRATTO DA IL PARANORMALE.COM
Nel 1487 i frati francescani Jacob
Sprenger e Heinrich Institor Kramer
resero pubblico un libro che segnerà
un’era e che sarà preso come manuale
per gli inquisitori assoldati dalla
Chiesa nella caccia alle streghe:
il “Malleus Maleficarum” o “Martello
delle streghe”.
Uno dei passi più significativi è quello
che parla degli incubi e delle succubi:
« Nel compiere l’atto sessuale i demoni
maschi sono Incubi e le femmine Succubi,
e questo è giudizio comune di tutti i filosofi
di tutti i tempi ed è comprovato
dall’esperienza delle nazioni… Le
Succubi giacciono con gli uomini fino
a sfinirli, per poterne raccogliere il
seme, che poi utilizzano gli Incubi per
fecondare le donne… ».
Sin dall’antica Roma e poi del Medioevo,
si credeva che i demoni non potessero
procreare con gli uomini per mancanza del
seme. Per questo motivo la versione femminile
( le Succubi) seducevano i maschi, soprattutto
uomini puri e di Chiesa, per raccogliere il
loro seme, corromperlo con la malvagità e
affidarlo ai demoni maschi ( gli Incubi)
per fecondare le donne.
A quale scopo? Si credeva che le creature
così concepite fossero più sensibili alle
influenze del demonio e quindi fossero un
veicolo del male sulla Terra.
Se le Succubi tentavano di ammaliare gli
uomini, gli incubi al contrario prendevano
le donne con al forza e le violentavano anche
più volte per assicurarsi di generare la loro
progenie
.
Mitologia, leggende, credenze popolari… eppure
in un certo senso queste entità sembrano
realmente influire sull’essere umano e
ancora oggi si sente di casi di oppressione
notturna, paralisi ipnagogica, sogni lucidi,
ombre notturne, che molti riconducono,
appunto, a entità malvagie.
Uno dei casi che ricade in questa casistica
pare essere la vicenda di Carla Moran
avvenuta nel 1975, ripresa poi nel romanzo
“The Entity” di Frank De Felitta nel 1979
e dal quale è stato tratto l’omonimo film.
Il romanzo si baserebbe su fatti realmente
accaduti ad un donna che ha voluto rimanere
anonima ( Carla Moran è uno pseudonimo) e
si baserebbe sui rapporti psichiatrici di
vari studiosi che si occuparono del caso,
tra cui il neurologo Sneiderman e i
parapsicologi Gaynor e Taff.
Carla era una donna divorziata con 3
figli e viveva in una modesta casetta
a Culver City, in California. La sua
era una vita normalissima, costellata
da piccoli problemi, ma anche molte
soddisfazioni, fino a che un giorno
del 1975 iniziò a diventare un vero e
proprio inferno.
Era un giorno come tanti altri ed era
da poco tornata a casa dal lavoro,
quando una presenza invisibile la colpì
al volto e alle spalle facendola crollare
sul letto. Era solo l’inizio di ciò
che da allora divenne quasi una routine.
I fenomeni si verificavano almeno una
volta a settimana e quasi sempre di
notte: una forza tangibile ma invisibile
l’afferrava, le strappava i vestiti e
l’aggrediva graffiandola o colpendola
con brutalità. quasi fino allo svenimento.
Carla era una donna con i piedi per terra
e razionale, abituata a risolvere i problemi
da sola, e al principio non volle credere ad
un’attività sovrannaturale, ma piuttosto ad
un forte stress che la faceva svenire e fare
brutti incubi. E le ferite? Pensò se le
facesse da sola durante i suoi incubi.
Quella sua teoria perse validità quando
l’entità iniziò non solo a picchiarla fino
a farla sanguinare, ma anche a compiere
veri e propri stupri.
Convinta finalmente di non essere pazza,
cercò l’aiuto presso un amico che frequentava
l’ Università di Los Angeles e che la
indirizzò agli psicologi Kerry Gaynor e
Barry Taff, specializzati in casi di
infestazione e fenomeni poltergeist.
Inizialmente i due cercarono di convincere
Carla che le sue erano solo forti
suggestioni, azoni inconsce dovute al
suo rapporto burrascoso con il padre e
(si suppone) al rapporto incestuoso con
il figlio maggiore. Le vennero prescritte
delle sedute con specialisti dei traumi
psicologici, ma il trattamento non le giovò
affatto: al contrario quell’entità divenne
sempre più aggressiva con lei, arrivando ad
emettere ringhi e persino minacce con una
voce mostruosa; le aggressioni e stupri di
quell’essere invisibile divennero sempre
più brutali e molte volte le donna perdeva
coscienza fino al mattino, quando i figli
andavano a chiamarla prima di andare a
scuola.
I due studiosi, nonostante le ferite e i
lividi della donna, non le credettero fino
a quando lei li chiamò dicendo loro che
alcune vicine di casa erano state testimoni
di un’apparizione in casa sua in pieno
giorno. Finalmente Gaynor e Taff, dopo
aver raccolto le testimonianze, presero
la vicenda sul serio e si affidarono il
laboratorio di Parapsicologia dell’università
diretto da Thelma Moss.
Le ferite della donna vennero analizzate
per verificare che non se le fosse arrecate
lei stessa e risultò che chiunque l’aggredisse
di volta in volta, aveva la forza di un pugile
peso massimo (quindi era escluso che lei o i
figli avessero causato quei danni).
Carla disse che negli ultimi tempi aveva
l’impressione che ad aggredirla non fosse
una sola entità invisibile, ma addirittura
3: diceva che c’erano altri due esseri,
ma più piccoli, che la tenevano ferma
mentre quella principale la colpiva, la
graffiava e consumava la violenza sessuale.
Gaynor e Taff a quel punto decisero si
insediarsi nella casa della donna per
qualche giorno con la loro strumentazione
e di verificare se effettivamente nella
casa accadessero fenomeni paranormali.
I filmati e le misurazioni ambientali
rilevarono una forte attività di poltergeist
in tutta l’abitazione, che spesso
sfociavano in fenomeni violentissimi,
come l’aggressione agli stessi psicologi.
Ogni volta che avveniva qualcosa di insolito
in casa, un fortissimo odore di zolfo si
diffondeva negli ambienti interessati. Le
prove erano inequivocabili: quelle che
credevano fossero manie compulsive di Carla,
ora venivano identificate come una genuina
manifestazione paranormale violenta e aggressiva.
Loro stessi furono testimoni dell’apparizione
di luci eteree e la materializzazione di oggetti
fluttuanti; una notte la donna venne aggredita di
fronte ai loro occhi e nonostante il figlio
sedicenne provò ad intervenire assieme a Taff,
ma entrambi vennero sbalzati contro la parete
opposta e il ragazzo si ruppe un braccio. A
differenza di Taff, che si convinse di ciò
che aveva provato sulla sua pelle, sebbene
Gaynor vide le escoriazioni e le fratture,
ualcosa di trasparente simile ad una testa.
Gli studiosi non riuscirono a proteggere la
donna dai continui attacchi delle entità
invisibili e dopo due settimane di registrazioni
Taff non potè far altro che consigliare alla donna
di trasferirsi altrove perché il “problema”
era in quella casa.
Carla Moran non se lo fece ripetere due volte
e assieme ai figli si trasferì in Texas dove
fece perdere le sue tracce. Da allora si
raccontarono diverse versioni:
– Carla Moran abbandonò la casa, ma rimase
in contatto con l’università a disse che
l’entità l’aveva seguita per proseguire a
picchiarla e violentarla;
– secondo alcuni la donna venne analizzata
da un gruppo di psichiatri che la chiusero
in manicomio dove continuò a subire altri
attacchi;
– secondo Sneiderman, Carla soffriva di
turbe psichiche a sfondo sessuale e le ferite
sul corpo erano di origine psicosomatica.
– ci fu anche chi disse che qualche anno
dopo la sua fuga in Texas una donna che diceva
di essere Carla Moran fu ospite in una trasmissione
dedicata ai fantasmi dove portò altre prove delle
sue aggressioni;
– infine secondo qualcuno la vera Moran sarebbe
deceduta poco tempo dopo in Texas dopo
un’aggressione più violenta del solito da
parte delle entità invisibili.
Il caso di Carla Moran venne chiuso senza
essere pienamente risolto e se ve ne ho parlato
è grazie al film “The Entity”, che ovviamente
si è solamente ispirato a quella che “forse” è
una storia vera di Incubi così come pensati
dagli antichi romani.
FONTE: Misteri dal Mondo –
Credere Per Vedere
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