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Vi aspetta un viaggio nella Cultura, nella Filosofia, nella Poesia, nella Sociologia, nel Gossip......by Phil :-)
giovedì 7 luglio 2022
MISTERI: UFOLOGIA-ALLAGASH ABDUCTION.
TRATTO DA IL PARANORMALE.COM
Oggi giorno quasi tutti noi abbiamo,
almeno una volta nella nostra vita,
visto qualcosa di strano volare nei
cieli. Ciò ovviamente non vuol dire
che siamo invasi da astronavi aliene,
ma il non poter riconoscere quel puntino
o quella forma da lontano fa viaggiare
la fantasia a ET e a possibili
incontri ravvicinati.
In un periodo dove il bizzarro e
l’eccesso sono diventati la routine,
sicuramente i casi di persone che
affermano di essere state addotte sono
aumentati esponenzialmente e ciò
scredita quei pochi casi che lasciano
pensare che davvero sia avvenuto
qualcosa di irrazionale. Questo caso
è destinato a restare per un certo
periodo sulle bocche degli americani,
ma molto probabilmente a breve verrà
volutamente dimenticato per i sospetti
che lascia trasparire.
Io ve lo racconto come un possibile
caso di abduction, ma alla fine
scoprirete il perché di questa ultima
frase.
Era il 20 agosto del 1976, quindi
in un periodo in cui le testimonianze
erano ancora piuttosto credibili, e
quattro uomini del Maine decisero di
passare qualche giorno in campeggio
nei boschi vicini ad Allagash. Avevano
deciso di unire l’utile al dilettevole:
Jack e Jim Weiner erano due gemelli
studenti della scuola d’arte e in vista
del loro esame avevano convinto il loro
professore Charlie Foltz ad unirsi a loro
alla ricerca di paesaggi naturali
incontaminati da poter dipingere. I
tre per precauzione chiesero ad un amico,
Chuck Rak, di far loro da guida: Chuck
in effetti era un esploratore amatoriale
e aveva lavorato come ranger in divers
parchi, così accettò quella gita di
buon grado.
Gli obiettivi del gruppo erano passare
qualche giorno in pieno relax, fotografare
panorami e il sottobosco, accamparsi in
tenda e pescare lungo il fiume Saint John
grazie anche delle canoe che avevano
affittato per l’occasione.
Da ciò che dissero anni dopo pare che
il primo segno che fossero osservati
avvenne la seconda sera: poco dopo il
tramonto videro una luce puntiforme nel
cielo che si muoveva in maniera irregolare,
ma nonostante non sentissero il suo
rumore si convinsero che fosse un
elicottero di pattuglia nella zona.
Due di loro affermarono di essere
rimasti a lungo fuori dalla tenda e
che osservando quel puntino che sorvolava
insistentemente sopra la boscaglia ad
un certo punto lo videro come “collassare”
su se stesso e svanire nel nulla, come se
fosse stato inghiottito da qualcosa.
La notte successiva (qui le versioni
sono discordanti: qualcuno dice la terza
notte, qualcuno la quinta) avvenne il
presunto rapimento vero e proprio. I
quattro si misero d’accordo per fare
una gara di pesca notturna e raggiunsero
uno stagno poco lontano dall’accampamento
dove misero in acqua le canoe. Per
precauzione accesero un falò sulla riva
in modo da avere sempre un punto di
riferimento e non perdersi e poi si
allontanarono di una cinquantina di
metri per iniziare a pescare.
Era da poco passata la mezzanotte
quando nuovamente quella strana luce
bianca apparve nel cielo stellato sopra
le loro teste. Uno di loro accese la
torcia elettrica e la puntò verso il
cielo per indicare l’oggetto agli amici,
ma notando che la luce si era fermata
sopra di loro a un centinaio di metri
di quota si spaventarono e decisero di
tornare a riva. La loro guida, Rak, rimase
affascinata dalla luce e si attardò
rispetto agli altri e quella fu l’ultima
cosa che i quattro ricordarono.
Si ritrovarono tutti distesi nei
pressi delle loro tende a pochi passi
dal falò, che però era ormai spento;
erano tutti esausti, come se avessero
fatto attività fisica molto stancante e
si sentivano assonnati e senza forze.
Il mattino dopo, pur confrontando i loro
ricordi, nessuno seppe dire cosa fosse
successo e come fossero tornati a riva
all’accampamento.
La vicenda, stando alle dichiarazioni
di Jim Weiner, sarebbe stata dimenticata
da tutti se non fosse stato per un
incidente automobilistico che qualche
anno più tardi lo coinvolse provocandogli
diversi effetti collaterali. Jim iniziò a
soffrire di convulsioni e incubi ricorrenti
e durante uno di loro ricordò cosa era
successo a lui e ai suoi compagni.
Nel 1988 Weiner parlò ad un ufologo di
uomini grigi con gli occhi enormi, lunghi
colli, con mani a quattro dita e teste enormi
che lo avevano condotto in una stanza del
tutto simile a quella operatoria di un
ospedale. Quegli esseri lo avrebbero analizzato,
avrebbero prelevato campioni di sangue e
pelle e avrebbero usato su di lui strani
strumenti.
Da allora anche gli altri addotti si fecero
avanti affermando di essere stati sottoposti
a ipnosi regressiva dal dottor Anthony
Constantine e di aver ricordato particolari
di quella notte. Tutti parlarono di un
rapimento da parte dei grigi e addirittura
dissero che erano stati riportati a riva
in canoa dagli alieni.
È difficile dire se ciò che dicono sia
successo nei boschi di Allagash sia vero
e a diminuire la credibilità delle dichiarazioni
dei quattro testimoni si aggiunge anche
il fatto che tre di loro oggi sfruttino
le loro doti di artista per vendere immagini
dipinte del presunto rapimento. A loro difesa
c’è da dire che molti ufologi propendono per
la veridicità dei fatti raccontati e alcuni
credono che il loro sia stato uno dei più
interessanti casi di abduction negli Stati
Uniti.
FONTE: Misteri dal Mondo –
Credere Per Vedere
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