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giovedì 16 febbraio 2023
MISTERI:Le Cogas, streghe-vampiro sarde
TRATTO DA IL PARANORMALE.COM
Nel folclore italiano sono molto
presenti le streghe, accuratamente
rivisitate da ogni regione e spesso
diverse da zona a zona; un po’ meno
presente è il mito dei vampiri, tipico
più che altro dell’est Europa. Ciò non
toglie che nei secoli passati si sono
sviluppate figure leggendarie molto
simili ai vampiri e che in alcune regioni
le tradizioni ne tramandano ancora la
presenza tra gli uomini.
In quasi tutta la Sardegna si tramanda
la presenza delle “cogas” (in alcune zone
sono conosciute come “surbiles” o “surtoras”),
ovvero creature simili a streghe e stregoni
(a volte addirittura confusi con essi)
che tormentavano la brava gente di città
e villaggi. Si poteva riconoscere una
cogas sin dalla nascita perché aveva
una piccola coda pelosa sulla schiena.
Secondo le credenze sarde queste creature
vivono in mezzo alla gente comune e durante
il giorno hanno l’aspetto di persone normali;
conducono anche una vita apparentemente normale
e per nascondere coda e gambe (spesso ritenute
molto pelose) indossano vestiti molto lunghi.
Di notte invece in gran segreto escono dalle
case per radunarsi nella campagne o nei boschi
e lì compiere strani riti, prima di andare a
caccia del loro cibo, cioè di sangue umano.
Le cogas di notte si possono trasformare in
diversi animali: il barbagianni, il gatto e
la mosca sono le trasformazioni più comuni,
ma anche cani, serpenti e qualsiasi animale
di campagna.
Proprio in forma animale, con il favore
del buio, le cogas entrano nella case delle
persone per aggredirle durante il sonno e succhiare
loro il sangue. In passato si diceva che erano
attratta irresistibilmente dal sangue dei neonati
non ancora battezzati, che soffocavano dopo
aver succhiato loro il sangue: le morti nella
culla erano quasi tutte causate dalle cogas.
Si diceva anche che le streghe-vampiro lasciassero
segni distintivi su quelle persone che invece
lasciavano in vita per cibarsi continuamente
del loro sangue: se una persona mostrava lividi
o graffi sul corpo e non ricordava come se li
fosse fatti allora era opera di una coga e infatti
i sardi dicevano che quel segno era un mossigu
‘e coga”, ovvero il morso della strega.
Fino a metà del secolo scorso la gente era
molto suscettibile e scaramantica e si adoperava
per scongiurare l’intrusione delle cogas nella
propria casa. Oltre a rivolgendosi a Dio con le
preghiere, prima di andare a letto si era soliti
mettere un treppiede per il fuoco, una sedia o una
scopa rivolti verso l’alto: quel gesto creava una
protezione contro il male e difendeva la casa dalle
streghe. Si era anche molto scaramantici quando in
casa c’era una donna in gravidanza e per impedire
che il nascituro nascesse sotto l’influsso delle
cogas si metteva un treppiede sotto il letto della
partoriente e lì rimaneva fino al termine dello
svezzamento.
Era tradizione anche mettere una falce dentata
appesa alla porta di ingresso: la coga, se avesse
tentato di entrare in casa, avrebbe passato tutta
la notte a contare i denti della falce, poiché
era incapace di contare oltre il numero 7.
C’era anche chi ammirava e agognava i magici
poteri delle cogas e per questo cercava di diventare
come loro. Esisteva quindi anche un metodo per
trasformarsi in coga e consisteva nell’andare
al cimitero di notte, scoperchiare una lapide
di un defunto morto da poco e asportare il grasso
dal cadavere. Il grasso doveva essere impastato
con il sangue di una fanciulla vergine e con
dell’olio santo e spalmato spalmato sotto le
ascelle e sotto le piante dei piedi. Al calare della
notte era certo che la persona si sarebbe tramutata
nella spaventosa creatura.
Concludo l’articolo con due leggende che
hanno come protagoniste le cogas.
1- Un giovane panettiere di un piccolo borgo
si innamorò di una bellissima ragazza giunta
da poco. La ragazza, pur ricambiando le sue
attenzioni, gli disse che non poteva essere baciata
perché era una coga: era la settima figlia femmina
consecutiva della sua famiglia e per questo destinata
a trasformasi nella strega-vampiro. Il giovane allora
si adoperò per convertire la sua anima e trovare un
processo inverso alla trasformazione in coga.
Attese la notte in cui sua sorella partorì e davanti
alla porta della sua casa appese ad un albero la
camicetta del nascituro girata al contrario; poi
sistemò per terra un treppiede rovesciato e attese
l’arrivo delle streghe. La notte stessa un gruppo
di cogas giunse davanti casa e tra loro c’era anche
la sua amata A questo punto lui la afferrò e la
trascinò nella cantina, quindi chiuse a chiave
la porta e corse a chiamare il parroco per far
benedire la donna. Quando il giovane aprì la
porta della cantina non trovò nessuno, eccezion
fatta per una mosca che cercava la via d’uscita.
Il parroco fece accendere una candela benedetta e
iniziò a recitare le preghiere: la mosca crebbe
di dimensioni e si tramutò nella ragazza. Da allora
la ragazza non si trasformò più e i due
vissero felici e contenti.
2- Una giovane coppia di sposini aveva
appena coronato il sogno di avere un bambino,
ma a pochi giorni dalla nascita del figlio la
donna iniziò a mostrare problemi di salute,
inappetenza e forti dolori al petto. Il maritò
notò che la maggior parte dei problemi e dei dolori
li manifestava di notte e spesso durante il sonno,
così decise di vegliare una notte su di lei. Quando
sua moglie iniziò nuovamente a respirare a fatica
notò qualcosa sotto le coperte che si muoveva di fianco
a lei, così allungò la mano e con sorpresa toccò un gatto
nero che se ne stava avvinghiato al suo petto. Era una coga
che le stava rubando il respiro. L’uomo lo afferrò e andò
alla stufa dove tentò di gettarlo dentro, ma il gatto
si divincolò e scappò via, non prima però di ustionarsi
il muso con la cenere calda. Il giorno dopo l’uomo
venne a sapere che una vicina di casa aveva
una terribile scottatura sulle guance e
sulla bocca.
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