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mercoledì 24 gennaio 2024

Cicerone-La previsione del futuro (Cic. De Div. I 1)

È una vecchia opinione, risalente già fin dai tempi eroici e oltretutto confermata dall'unanimità sia del popolo romano sia di tutte le popolazioni, che esista tra gli uomini una qualche capacità divinatoria, che i Greci chiamano mantica, cioè premonizione e conoscenza delle cose future. Una cosa straordinaria e benefica, se pure ne esiste alcuna, e grazie alla quale la natura umana potrebbe accostarsi molto vicino al potere degli dei. Ora, come molte altre cose noi abbiamo fatto meglio dei Greci, così i nostri per questa cosa importantissima derivarono il nome dagli dei, i Greci, come spiega Platone, dalla follia. Certo non vedo nessuna popolazione né così civile e istruita né così incivile e così barbara, che non ritenga che le cose future vengano indicate con segni e da alcuni possano essere comprese e predette; inizialmente gli Assiri, per richiamare l'autorevolezza dai più remoti, per la natura pianeggiante e la vastità delle regioni che abitavano, poiché vedevano il cielo osservabile e aperto da ogni parte, esaminarono ripetutamente gli spostamenti e i movimenti delle stelle, registrati i quali tramandarono che cosa fosse segnalato a ciascuno. E nell'ambito di questa popolazione si ritiene che i Caldei, chiamati (così) non dal nome della (loro) abilità, ma da (quello) della (loro) stirpe, grazie alla prolungata osservazione degli astri abbiano creato una scienza, in modo che si potesse predire che cosa a ciascuno sarebbe accaduto e con quale destino ciascuno fosse nato. La stessa abilità si ritiene che anche gli Egizi abbiano raggiunto in un lungo periodo di tempi praticamente nel corso di innumerevoli secoli. La popolazione dei Cilici poi e degli abitanti della Pisidia e la Pamfilia, con questi confinante, popolazioni delle quali io stesso fui governatore, ritengono che le cose future siano indicate con segni certissimi dai voli e dai canti degli uccelli. E poi la Grecia quale colonia dedusse in Eolia, Ionia, Asia, Sicilia, Italia senza un oracolo Pitico o di Dodona o di Ammone, o quale guerra fu da essa intrapresa senza la consultazione degli dei?

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