Lasciate ogne speranza, Voi ch' intrate...
Vi aspetta un viaggio nella Cultura, nella Filosofia, nella Poesia, nella Sociologia, nel Gossip......by Phil :-)
mercoledì 10 luglio 2024
Comune di Falerna- origini e storia
tratto da Paesevillaggio – West Calabria
Le origini di Falerna non sono molto antiche;
la fondazione risale alla prima metà del Seicento,
quando il paese venne edificato dai d’Aquino
nell’ambito di una più generale riorganizzazione
dei feudi, colpiti da una profonda crisi economica
e demografica che aveva indebolito il tessuto
sociale ed economico. del Principato ed aveva
fatto precipitare la popolazione in uno stato
di profonda miseria e povertà. Il nuovo centro
abitato si sviluppò alle falde del monte Mancuso,
sulle terre dove il Principe d’Aquino aveva raccolto
alcuni pastori e contadini provenienti da altri paesi.
Antiche memorie conservano ancora i nomi delle prime
30 famiglie, assieme ai loro paesi di origine:
Motta S. Lucia, Nocera, Martirano, Savuto ed una
(Spinelli) anche di Nicastro. Il nuovo centro
abitato si sviluppò rapidamente, lontano dalla
via Popilia, l’importante arteria voluta dai Romani
e riattivata dai Normanni, caduta poi in abbandono
per mancanza di manutenzione, ricostruita in seguito
dagli Spagnoli per il servizio postale
(Castiglione rappresentava una stazione di
sosta prima di giungere a Pizzo) e diventata,
infine, luogo di transito per banditi e fuorilegge;
ed i nuclei familiari passarono da 32 nel 1648 a
57 nel 1669, fino ad arrivare, a 50 anni
dalla nascita del centro a 285 abitanti.
La fase di sviluppo demografico si manifestò
per tutta la seconda metà del secolo, e coinvolse
l’intero territorio del feudo, tant’è vero che i
due centri, Falerna e Castiglione, sul finire del
Seicento arrivarono a toccare i 1500 abitanti,
contro gli altrettanti di Martirano, i 2000 di
Nocera ed i 600 di S. Mango.La dipendenza dal
vicino feudo di Castiglione durò poco, e quando
le prime famiglie costituirono già un insediamento
stabile, a due miglia dal mare, il centro abitato
ottenne l’autonomia amministrativa, e nella numerazione
dei fuochi del 1648 Falerna figurò da sola.
Per tutto il Settecento il paese si arricchì di nuove
costruzioni, mentre Castiglione vedeva diminuire la
popolazione di giorno in giorno; nel 1797, infatti,
gli abitanti dell’antico borgo erano scesi a 366,
mentre Falerna era arrivata a contarne 1040.
Dal punto di vista religioso il centro abitato
di Falerna, all’epoca della sua fondazione, venne
seguito dai sacerdoti provenienti da Nocera i quali
celebravano Messa in una chiesetta, fino a quando
il territorio venne dotato di una chiesa propria,
e la Parrocchia, dedicata a S. Tommaso d’Aquino
in omaggio ai feudatari, venne aggregata alla
Diocesi di Tropea. La chiesa venne subito dotata
dei registri parrocchiali, ed il primo matrimonio
fu annotato il 5 giugno 1661.
Nel paese fu viva fin dall’origine la
devozione a Maria SS. Vergine del Rosario, e nel 1749,
per rendere ancora più solenne il culto, venne
fondata la Congregazione dei Fedeli della Madonna,
con sede all’interno di quello che fu il primo luogo
sacro dei fondatori del villaggio, mentre
quasi contemporaneamente veniva istituito
il Monte Frumentario sotto forma di Opera Pia.
La chiesa di Falerna si trovò così riunita con
quelle di Castiglione, Nocera e S. Mango in un
circondario di circa 7000 anime, nella Calabria
Ulteriore Seconda, una Provincia istituita al
termine dell’organizzazione amministrativa del
Regno operata prima dai Francesi e poi dai Borboni.
A capo del circondario era Nocera, con i suoi 2571
abitanti, mentre S. Mango ne contava 2201,
Falerna 1785 e Castiglione 530.
Intanto a Falerna, unitamente alla prima
chiesa del paese, dedicata oggi alla Madonna
del Rosario, erano sorti altri edifici sacri:
la Chiesa di S. Tommaso, che costituisce la
Parrocchia, e la Chiesa della Provvidenza,
costruita sul finire del secolo scorso.
Sul piano amministrativo Falerna, diventata
Comune il 1811; assorbì anche il territorio di Castiglione,
che perse così la sua autonomia e divenne una frazione
del capoluogo.
Dal circondario di Martirano il Comune passò
nel 1832 al circondario di Nocera, ed il territorio
venne aggregato al distretto di Nicastro.
Da quel momento le vicende di Falerna
cominciarono ad essere orientate verso la
piana Lametina; e quando la Calabria prese
le armi contro i Borboni, i volontari falernesi
e di Castiglione accorsero a dare il loro
contributo alla rivoluzione del 1848, combattendo
sull’Angitola, pagando il peso della repressione
borbonica che ne seguì, e tornando nuovamente
a battersi sul Volturno agli ordini del generale
Garibaldi. Subito dopo il plebiscito Falerna arrivò
a contare circa 2600 abitanti.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento