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mercoledì 21 maggio 2025
Itinerari napoletani:GALLERIA BORBONICA
TRATTO DA NAPOLI DA VIVERE:
la discesa nella Storia dal Cinquecento ad oggi
in 10mila mq
Benvenuti nel sottosuolo di Napoli e nel
suo labirinto che un tempo fu segretissimo.
Una discesa nel ventre di Napoli in quello che
doveva essere un passaggio segreto dalla reggia al mare.
La Galleria borbonica di Napoli è il tunnel borbonico
che fa parte di un vasto complesso di cave artificiali
nelle quali l’uomo, con il suo ingegno e per suo beneficio,
ha realizzato opere uniche e incredibilmente avveniristiche,
in grado di destare grande stupore, soprattutto se
si pensa che risalgono ad oltre 500 anni fa.
Ci troviamo nei pressi di Piazza del Plebiscito,
dove ha sede il Palazzo Reale che un tempo fu residenza
dei re. Il sottosuolo di questa area urbana cittadina
fu scavato proprio per volere di un Borbone, precisamente
del 1853 sancì l’inizio dei lavori affidati all’architetto
Enrico Alvino. Si inizio così a scavare letteralmente nel
ventre di Partenope scanalando poco a poco il tenero
tufo della fondazione primigenia di Napoli,
il Monte Echia.
Un passaggio segreto dalla Reggia al mare
Il tunnel borbonico nacque con lo scopo di garantire
a re Ferdinando II una via di fuga segretissima che
collegasse la sua reggia al mare, il che equivaleva
a creare un passaggio che fosse in grado di attraversare
tutta Piazza del Plebiscito, deviare verso la base del suo
esercito, posta in corrispondenza dell’attuale via
Morelli, e giungere a Chiaia.
Alvino incontrò innumerevoli ostacoli che si
impegnò a bypassare offrendo soluzioni ogni volta
più ardite. Tuttavia l’ambizioso progetto si
interruppe con la morte del re, ma quello che
è stato realizzato e che ogni visitatore curioso
può scoprire scendendo nel sottosuolo è opera
ingegnosa e straordinaria.
Anzitutto parte del promontorio era già stato
scavato nei secoli precedenti e per diverse occasioni.
Le gigantesche cave-cisterna che sono visibili con
gli appositi tour risalgono al ‘500 e servivano
per accogliere le acque del Carmignano, mentre
le Cave “Carafa” – attualmente sede di un parcheggio
multipiano- furono scavate per estrarre il tufo
utilizzato per erigere alcuni edifici storici.
Sotto la collina di Pizzofalcone tunnel, cunicoli
e pozzi erano stati dedotti per servire le
abitazioni soprastanti.
Le straordinarie opere di ingegneria borbonica
divennero un rifugio antiaereo
La storia della Galleria Borbonica incrociò
quella d’Italia durante gli anni della Seconda
Guerra Mondiale e le straordinarie opere di ingegneria
borbonica diventarono ricovero per la popolazione in
cerca di rifugio dalle bombe.
Resti del passaggio di queste vittime del periodo bellico
sono ravvisabili in alcuni punti del percorso: suppellettili,
oggetti per uso personale e qualche scritta incisa sulle pareti
sono la traccia tangibile e umanissima del loro passaggio.
I due ricoveri dovettero ospitare oltre mille persone
ciascuno, ma oggi ne è visibile soltanto uno. Le tracce
dell’altro sono state cancellate da una colata di cemento
riversata per far posto ai cantieri della Napoli di sopra.
Un viaggio straordinario nella Napoli sotterranea
Addentrandosi nella Galleria Borbonica si incontreranno
le carcasse di vecchie automobili e le silhouette di moto
d’epoca. Non sorprendetevi, dalla fine della Guerra fino agli
anni ’70 una parte del tunnel è stato utilizzato come
deposito giudiziale dal Comune di Napoli.
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