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mercoledì 9 luglio 2025
ITINERARI NAPOLETANI:La storia di Piazza del Plebiscito
TRATTO DA Gambrinus
Il patrimonio artistico e culturale napoletano è immenso.
Ogni angolo trasuda magia ed emozioni. Tra castelli,
via storiche, palazzi e piazze i nostri occhi si
riempiono di meraviglia ad ogni passo.
Ma il simbolo di Napoli è sicuramente
Piazza del plebiscito. Situata nel cuore della città ,
circondata dalla Basilica di San Francesco di Paola,
dal Palazzo Reale, dal Palazzo della Prefettura e
dal Palazzo Salerno è una delle piazze più grandi d’Italia
ed è proprio qui che alla fine dell’800 è stato fondato
lo storico e rinomato bar “Gambrinus”.
Le origini della Piazza più importante di Napoli
Inizialmente Piazza del Plebiscito era, e fu per
secoli, solo uno spiazzo irregolare, dove si svolgevano
feste popolari, fino a quando nel Seicento, si cominciò
la costruzione del Palazzo Reale ad opera dell’architetto
reale Domenico Fontana. Questo palazzo fu detto “Nuovo”
per distinguerlo dal Palazzo Vecchio costruito nel 1500
all’inizio dal vice regno spagnolo come residenza reale.
In seguito alla costruzione del Palazzo, la piazza prese
il nome di largo di Palazzo. Furono celebrate in questi
anni numerose feste e giochi. Il più famoso era la
Cuccagna che consisteva nella riproduzione in cartapesta
e legno di una collina, una villa o un castello ripieno
di cibo di ogni genere e in giornate prestabilite
dopo le 22 a seguito di due colpi di cannone come
segnale di via ogni partecipante cercava di prendere
quanta più roba possibile.
Nel XVIII secolo l’architetto Luigi Vanvitelli
effettuò dei lavori di restauro al Palazzo Reale.
Fu proprio lui a costruire le otto nicchie dove
nel 1888 vennero poi esposte le statue dei
re di Napoli: Ruggero il Normanno, Federico II,
Carlo d’Angiò, Alfonso d’Aragona, Carlo V,
Carlo III, Gioacchino Murat, Vittorio Emanuele II.
Solo con l’arrivo di Carlo III, però,
il Palazzo Reale divenne una vera reggia nobiliare,
con arredamenti ed opere d’arte.
In seguito all’incendio del 1837, Ferdinando II
fece abbattere il Palazzo Vecchio e rifare
l’ala destra del Palazzo Reale.
Successivamente per volontà di Ferdinando IV
fu costruita la chiesa di S. Francesco di Paola,
come voto del re nei confronti di quel santo
che aveva interceduto per lui affinché si restaurasse
la corona borbonica. La realizzazione del progetto
della Chiesa fu affidato a Piero Bianchi
che decise di collocare due statue equestri,
di Carlo e Ferdinando di Borbone e costruì
un porticato a semicerchio per dare alla piazza
un tono maggiormente monumentale.
Due palazzi completarono la piazza, ovvero Palazzo Salerno
(chiamato così perché residenza privata del principe Salerno figlio
di Ferdinando IV) e Palazzo dei Ministri,
oggi Palazzo della Prefettura.
L’attuale nome della piazza fu scelto dopo che
il plebiscito del 21 ottobre 1860 decretò l’annessione
del Regno delle due Sicilie al Regno di Sardegna.
Questa meravigliosa piazza è oggi meta di passaggio
di milioni di turisti che restano sempre incantati
dalle numerose attrattive e bellezze architettoniche
che offre la nostra città . E sicuramente, ammirarla
mentre si sorseggia uno dei migliori caffè di Napoli,
renderà il tutto ancora più piacevole.
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